Cap 17: Rengoku

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Pov Kyojuro

Stavo tornando a casa da scuola, dopo che i fratelli Kamado erano andati a casa Kocho per sfuggire a Kibutsugi. Più penso a quella storia e più mi sale la rabbia, soprattutto ora che so la storia di quei due ragazzini.

Dei poveri giovani, senza genitori, scappati da un orfanotrofio che li maltrattava, costretti a lavorare per sopravvivere alla strada, soprattutto Nezuko che è stata costretta a lavorare in uno strip club a 14 anni, adescati da uno che li illude con la promessa di prendersi cura di loro. Mi chiedo come possano esistere persone simili a questo mondo. Come può quel Kibutsugi farsi chiamare padre o tutore da quei due se poi illude uno e poi fa del male all'altra? In tutta la mia carriera di insegnante ne ho visti di casi di violenza sui giovani, ma questo non lo potevo tollerare. Avrei aiutato i fratelli Kamado costi quel che costi, perché so che significa vedere la persona che ha promesso di crescerti trattarti con indifferenza o farti del male.

Arrivai a casa. Aprì la porta entrai annunciando il mio rientro "sono a casa!" "fratellone! Sei tornato". Il ragazzino che in questo momento mi sta abbracciando è Senjuro, mio fratello minore. "Hai fatto il bravo oggi?" "si" "hai fatto i compiti?" "si. Il lunedì però è noioso. è l'unico giorno in cui non insegni alla nostra classe e io amo le tue lezioni" "se vuoi puoi sempre unirti al club di teatro. Lo facciamo ogni lunedì" "sai che non posso...".

Già me ne ero dimenticato. Lui. Andai in camera sua e lo salutai "ciao papà. Sono tornato". Mio padre no mi rispose, rimase fermo lì sulla poltrona a leggere il giornale.

Da quando è morta nostra madre mio padre non è più lo stesso. Un tempo era un insegnante di kendo molto rinomato ed era anche un marito e padre fantastico, io lo ammiravo, sono diventato un insegnate proprio perché ammiravo mio padre. Però l'uomo che conoscevo non c'è più, al suo posto adesso c'è solo un pensionato dipendente da alcol. 

La mamma morì per malattia quando io avevo solo 14 anni, mentre Senjuro ne aveva 10. Ricordo quel giorno, quando i dottori ci dissero che le era stato diagnosticato il SARS-COV 2 (o covid 19). Lei ha sempre avuto una costituzione fragile, la sua salute era cagionevole, e ciò le fu di svantaggio, perché permise alla malattia di prenderla del tutto.

Non potevamo nemmeno vederla pur di non rischiare il contagio. Poi arrivò quel giorno. Nostra madre morì non abbracciandoci nemmeno.

Io e mio fratello piangemmo moltissimo, non avevamo avuto nemmeno la possibilità di dirle "addio" o "ti vogliamo bene". Ci fu anche il funerale.

L'anno dopo che lei è morta la pandemia è sparita e il vaccino fu scoperto. Era come se la sua morte avesse permesso al mondo di salvarsi. Nostra madre ha sempre pregato per la salvezza del mondo, magari Dio ha ascoltato la sua preghiera.

Però da quel giorno mio padre cambiò. Abbandonò il lavoro, iniziò a bere molto e non si preoccupava più dei suoi figli. Non festeggiò nessun compleanno mio o di Senjuro, addestrò quest'ultimo nel kendo, ma era troppo severo, gli impediva di fare altre mansioni, a volte quasi lo picchiava e lasciava a lui le faccende di casa. Quando gli dissi che ero diventato un insegnante se ne fregò.

Aiutai Senjuro con la cena e con i compiti, poi, quando gli diedi una pacca sulla spalla, notai che avesse un livido sulla schiena. Ero scioccato. "Te lo ha fatto papà non è vero?" chiesi "no. sono semplicemente caduto" "senjuro, non mentirmi" lui iniziò a piangere, continuando a negare. Senjuro vuole ancora bene a papà e spera che un giorno ritorni quello di rima, ma io ne avevo abbastanza, non potevo lasciare impunito un atto simile. Papà non è mai arrivato al provocare lividi e non potevo più permettergli di continuare così.

Entrai nella sua stanza e gli strappai il giornale dalle mani. "Ehi!! Stavo leggendo?" disse lui con non curanza di me "hai fatto tu quel livido a Senjuro?!" gli urlai "gli avevo solo dato uno schiaffo morale, poi è caduto è ha sbattuto forte. Non è colpa mia" "Si che lo è!! Non ti sopporto più!! Noi siamo i tuoi figli e Senjuro ha ancora fiducia in te, mentre io la sto piano piano perdendo!" "e chissene frega". Ero furioso, avrei voluto prenderlo e sbatterlo fuori, ma avrei reso triste Senjuro, che si sarebbe incolpato ingiustamente, e poi io non ne avevo il coraggio. Così tornai in cucina ad apparecchiare. "è colpa mia. Dovevo essere più bravo a kendo" disse Senjuro con gli occhi pieni di lacrime. Io lo rassicurai, dicendogli che non era colpa sua.

La cena fu silenziosa. Guardavo torvo mio padre, mentre lui mangiava non restando attenzione a niente. Ormai mi ero abituato all'idea che l'uomo che conoscevo non esisteva più.

Finito di mangiare andai in camera mia, presi il cellulare e digitai un numero. "Pronto. Servizi sociali" mi risposero "salve. Vorrei denunciare un abuso domestico da parte di minori" "va bene. Chi è l'accusato?" "Kibutsugi Muzan. Ha violentato la sua figlia adottiva" "ha delle prove?" "ho delle testimonianze, della ragazza e di suo fratello. Nonché degli amici della ragazza che hanno ascoltato e assistito alla sua confessione" "va bene. Domani manderemo la polizia a interrogarla. Dove possiamo stabilire l'incontro?" "Alla scuola superiore Kimetsu" "perfetto. Domani le faremo sapere" "grazie mille". Conclusi la chiamata e inizia a correggere i compiti scolastici, poi sentì bussare alla porta della mia camera. Mi girai e vidi Senjuro. "Fratellone è vero che domani ci sarà un tuo spettacolo?" chiese il mio fratellino "Si. Lo spettacolo sarà recitato dai membri del club di teatro e sarà organizzato da me" "posso venirci?" "certamente. Ti prenoterò un posto in prima fila" "grazie. Notte fratellone" "Notte".

Pov Senjuro

Scesi le scale e vidi papà guardare la tv. Per non disturbarlo andai verso la mia camera senza fare rumore. "Senjuro..." mi chiamò lui "si papà?" "ho sentito che Kyojuro ha organizzato uno spettacolo teatrale. Quand'è?" "domani" "mi terresti il posto?" "c-certo?".

Incredibile, papà che si interessa a qualcosa riguardante noi. Non so perché, ma sentivo che qualcosa in lui stava cambiando, come se non fosse lui in quel momento. Ma non ci pensai troppo e andai in camera mia a dormire.


Spazio autore

Questo capitolo è per approfondire meglio il personaggio di Rengoku in questa storia, visto che ho notato di avergli dato poco spazio.

All'inizio volevo che la madre fosse ammalata di cancro, ma per porre omaggio a tutte quelle persone morte e a quelle che stanno lottando oggi duramente, ho deciso di introdurre il bastardissimo Covid19. Si qui il vaccino è stato trovato ed è un modo per dirvi che non durerà tanto, che non finirà male e che andrà tutto ben, basta solo rispettare le norme. Ce la faremo dai!!!

Nel prossimo capitolo ci sarà un po' di svolta.

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