Capitolo 10

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Il giorno seguente mi svegliarono delle urla. Ginny piangeva sul bordo del letto e la voce di Ron urlava come fosse indemoniata. 

"CHE CAZZO VUOL DIRE BISESSUALE? SAREBBE PEGGIO DI LESBICA, A QUESTO PUNTO"

Misi una mano sulla spalla di Ginny, le diedi un bacio sulla guancia e uscii fuori dalla stanza. Vidi Molly, Ron, Harry ed Hermione infuriati e rossi come quattro diavoli.

"RON, CALMATI O TI BUTTO FUORI DI CASA! RAZZA DI IGNORANTE OMOFOBO! IO NON TI HO CRESCIUTO IN QUESTO MODO, PORTA RISPETTO E SCUSATI CON TUA SORELLA, E ANCHE CON LUNA, O GIURO CHE TI MOLLO IN STRADA!"

"NO MAMMA, QUELLA CHE DEVE STARE IN STRADA-"

"FINISCILA RON!" questa però era Hermione.

"COSA VUOI TU?"

Hermione lo guardò con disprezzo, fece un segno con la testa riferito a Molly, e con solenni parole disse:

"Io ti lascio." e gli lanciò una valigia con i suoi vestiti fuori dalla finestra.

"COSA?"

"L'hai sentita, levati da qua, omofobo"

Non capii da dove venisse la voce che pronunciò quell'ultima frase, probabilmente veniva da fuori.

E poi lo riconobbi, e capii tutto. Ero così incentrata su di me e Ginny che non mi ero accorta di cosa stesse passando Hermione, e ad un certo punto capii che lei non aveva nessuna voglia di avere rapporti quella famosa notte. Ron non le piaceva più, era cambiato, era diverso, l'aveva minacciata e lei non aveva detto niente, e io me ne dovevo accorgere prima.

La porta d'ingresso si aprì, e si potevano intravedere i vestiti e la valigia di Ron, a terra. 

Draco Malfoy entrò con aria seria, prese la mano di Hermione, e puntò la bacchetta su di Ron.

"Sparisci, specie di ratto maschilista di merda, prima che ti faccia qualcosa di veramente brutto"

Ron di tutta risposta gli sputò sulle scarpe e, prese le sue cose, si trasfigurò.


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Dopo un paio di giorni, io e Ginny avevamo ufficializzato la cosa, lei si era calmata e Harry voleva distaccarsi un po', quindi se ne andò, come disse lui per "qualche giorno", e Ron non si era mai fatto sentire. Hermione stava a casa Malfoy e mi mancava tanto, e Neville si era offerto di andare ad aiutare Charlie e le sue creature magiche.

In poche parole eravamo rimasti solo io, Ginny, i suoi e George. E avevo bisogno di parlare con Hermione, perché Ginny era triste e cercava di nasconderlo ma non sapeva mentire. Almeno, io lo capivo. 

Errol non era la migliore delle idee, e volevo tanto che Ginny si tirasse su di morale.

Una mattina di quei brutti giorni, Molly e Arthur se ne andarono a trovare altri parenti e George andò con loro, lasciandoci sole, per esattamente 24 ore.

"Non fate casini, mi raccomando" disse Molly

"E non dormite" aggiunse George, facendo l'occhiolino.

Ginny rise, e gli diede una gomitata, poi loro tre partirono.

Prima che potessi dire altro, Ginny mi saltò addosso e mi baciò, si staccò e con il suo bellissimo sorriso mi disse:

"Volevo farlo quando saremmo state da sole, finalmente"

"Lo sai che ti amo ahaha"

"Vado a fare una doccia, se mi serve l'accappatoio me lo passi?"

"Si, ovvio ahaha"

Si diresse verso il bagno e chiuse la porta con tanto di sguardo "lo sai che non metterò apposta l'accappatoio vicino".

E mi ricordai della lettera. Era ancora nella tasca dei suoi pantaloncini che indossavo e pensai che un po' di curiosità fosse stata opportuna, ora che lei era sotto la doccia. 

Aprii il foglio ed era scritto a mo' di diario, con varie formule di saluto, solo che il diario aveva il mio nome.

"Hey Luna,

lo so che sai chi sono... volevo dirti che Harry ogni tanto prova a fare cose come stare a petto nudo o addirittura solo in boxer, e non lo sopporto più. Certe volte mi chiedo come staresti tu con addosso solo certe cose..."

Non sapevo se fossi esattamente sorpresa, ma di sicuro mi era venuta voglia di provarmi le cose che lei avesse voluto che indossassi in quel momento. Poi notai che il foglio era ruvido in un certo punto, come se si fosse bagnato e poi l'avesse lasciato lì ad asciugare. Ebbi l'istinto di toccare quella precisa parte. Insomma, non poteva essere che stesse piangendo..

"Luna, ho dimenticato l'accappatoio! Me lo passi?"

Entrai in bagno, presi l'accappatoio e lo lasciai sopra il lavandino. 

"Luna? Cosa stai facendo?"

"Riaccendi l'acqua"

"Ma che cosa.."

Tirai di scatto la tenda e la baciai appassionatamente.

Era calda e bagnata, e dopo un paio di minuti ci ritrovammo nel suo letto, a fare le nostre scintille.

  

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