Capitolo 13

540 47 95
                                    

"Okay, cominciate a calmarvi però"

"Col cazzo, parla razza di cretino!" Hermione era leggermente incazzata.

"Hermione io non ho fatto nulla, sono i miei che hanno architettato ogni cosa"

"L'hai già detto quattro volte, ora spiega, immediatamente" disse lei, con un tono un poco più basso.

"Va bene, okay, qualcosa ho fatto. Tutto è cominciato quando ho provato a parlare con Potter, e beh lui è scappato di corsa quel giorno, così gli ho chiesto spiegazioni"

"Ma vaffanculo Malfoy, se quarantamila domande assillanti fatte in trenta secondi ti sembra chiedere spiegazioni.." replicò Harry

"Ero preoccupato, okay? Chi non si preoccupa di crush?"

"Harry, commenti dopo, vai avanti Draco" dissi.

"Potter mi ha detto che Weasley è omofobo, e che non voleva più vedermi. La verità è che Weasley sapeva che mi piaceva Potter ma l'ha saputo molto prima dell'episodio delle quattromila domande, e lui non ha mai avuto nulla di omofobo in testa, sono io, un Malfoy, che non gli andava per niente bene, e mi ha minacciato che qualsiasi cosa avessi fatto a Potter ne avrei risentito" e Draco fece una pausa.

Erano tutti scioccati, e Ginny mi prese la mano. Poi mi ricordai del mio habitat naturale e maledissi il mio caro amico ciclo che mi aveva fatto visita nel momento sbagliato.

Poi Malfoy riprese: "I miei mi supportano, però sono sempre crudeli, ehm, io preso dalla rabbia ho preparato una sorte di pozione che permette di odiare determinate persone senza un valido motivo, ehm, e io ho sempre fatto in modo che Weasley ne bevesse. Poi mi sono reso conto e quando ho smesso i miei mi hanno picchiato e hanno detto che per il loro piano gli serviva un Weasley omofobo e una Granger rapita, cosicché Harry Potter si sia afflievolito sempre di più.."

"Hai finito?" chiese Harry.

"Per ora si" rispose Draco.

"Bene" disse Ginny, e per poco non prese a schiaffi Malfoy.

"Certo che per essere astuto, dai tuoi ti fai fregare sempre. Oppure, la crush per me è tutta una cazzata, giusto?" Harry sembrava sul punto di piangere

"Potter, ti amo" 

Un cimitero avrebbe fatto più rumore.

Per togliere quel silenzio da lì, guardai Ginny e dissi solennemente:

"Weasley, ti amo"

E lei alzò gli occhi al cielo

"Lovegood, ti amo" e rise.

E poi arrivò George:

"Nutella, ti amo" 

Ecco adesso pure uno stadio affollato avrebbe riso di meno di noi.

"Quindi Ron è qui, e non ha più gli effetti di quella pozione?" continuò il gemello  

"Esatto, non si ricorderà perché vi odia così tanto, penso che le scuse le accetterete.."

"Solo se ci dici - aggiunsi - perché hai sempre obbedito ai tuoi e hai sempre fatto in modo che Hermione andasse a casa tua."

"Perché, mia cara biondina, mi hanno fatto diversi incantesimi Imperius, e poi ho avuto paura che mi uccidessero"

"Scusa proprio tu non puoi parlare, color platino!"

"Ah sì è vero ahaha"

Poi un rumore forte, come se fosse caduto qualcosa, arrivò nella ehm, apertura davanti al salotto che un tempo chiamavamo porta?

In ogni caso era Arthur con la bacchetta puntata su Lucius e Narcissa Malfoy, legati con incantesimi vari e avevano uno sguardo da assassini.

"Ragazzi, Draco vi ha già spiegato tutto?" chiese Molly, sbucando dalla porta, cioè, avete capito.

"Si mamma, però lui è innocente" disse Ginny

"Si solo che dovrà vedere meglio il Ministero, vieni ragazzo, se vuoi qualcuno dalla tua parte devi testimoniare contro i tuoi genitori" aggiunse Arthur 

"Molto volentieri. Hermione, vi contatto più tardi, al massimo domani. Ci sentiamo"

Draco abbracciò Hermione poi ci congedò tutti con un:

"Weasley vari, Lovegood, crush, ci vediamo" e scomparve con gli adulti.

"Come ti ha chiamato Harry?" disse George

"Fatti i cacchi tuoi, Weasley vario" rispose lui

Scoppiammo ancora a ridere, poi dopo ave mangiato qualcosa andammo a dormire.

Cioè, Ron appena ripreso dall'incantesimo si era messo a dormire, sì.

Ma Hermione non volle stargli vicino, almeno fisicamente, e continuava a scrivere lettere, forse a Draco.

Prima di spegnere tutte le luci George mi prese da parte e ovviamente mi disse una delle sue solite frecciatine, ma questa avrebbe battuto tutte quelle del suo repertorio:

"Puoi benissimo seguire i miei consigli tutti i giorni, ho insegnato a Ginny a navigare anche nel Mar Rosso" disse con aria soddisfatta

"Tu cosa..?"

"Scherzo, dovrebbe insegnarmelo lei, però vi consiglio di non dormire prima che arrivino esserini uguali a voi"

"Ma che cazz-"

"AHAHAHAHAHA lo so che di natura a voi due non spettano gli esserini, però noi abbiamo la magia.."

"George"

"Si?" 

"Sei un fottuto genio"

"Oh, e ci voleva tanto a capirlo?"

"Vai a importunare la Drarry adesso"

"Ovviamente. Buona-non-notte Luna"

"Buona-non-notte" risposi ridendo.

 E poi entrai in camera, dicendo a Ginny di prepararsi per un viaggetto, o forse più di uno, nel Mar Rosso.

ViolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora