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Jenna era scandalizzata. Il suo sguardo era perso nel vuoto, stentava a crederci.
Le immagini del milionario che si accasciava a terra e lei con l'arma non volevano abbandonarla.
Aveva appena sparato a una persona.
Aveva ucciso un uomo.
Jenna prese la testa tra le mani e si chiese come era potuto succedere.
Era troppo sconvolta dall'accaduto.
Si stese sul letto e guardò il soffitto. Tentò di dormire, ma non ci riuscì, si girava e rigirava per una posizione più comoda, vide l'orario sul cellulare.
Era notte inoltrata, non riusciva a dormire dopo quello che aveva fatto, si sentiva in colpa. Cercò di addormentarsi invano, si portò le mani sul viso e si copri gli occhi come se questo gesto servisse a scacciare quella terribile immagine, le mani iniziarono a tremarle.
Stava mentendo al papà. Aveva commesso un assassinio e non era sua intenzione. Non riusciva a capacitarsi di essere capace di un atto del genere, così orribile.
Quell'uomo era morto per mano sua, aveva tolto la vita a una persona.
Guardò fuori dalla finestra. Il cielo non era coperto dalle stelle e la luna sembrava nascondersi dietro a qualche nuvola. Jenna prese il cuscino e lo abbracciò.
《Non volevo ucciderlo》
sussurrò con filo di voce, le lacrime le rigarono il volto e  affondò il viso sul cuscino.
Ripensò a tutto quello che era successo in questo periodo.
La messinscena del papà per proteggerla dai criminali. Quella che Jenna pensava fosse un'ossessione del padre nei confronti di Rick, in realtà non era altro che verità. Il papà aveva ragione sul conto di Rick e lei non aveva voluto dargli ascolto.
I piccoli comportamenti strani di Rick che sembrava voler nascondere qualcosa. Non ci aveva badato più di tanto, forse perché era innamorata persa di lui.
Doveva capirlo da questi atteggiamenti che lui tentava di nascondere, dal suo guardarsi sempre alle spalle come se si sentisse inseguito da qualcuno. Gli amici armati che l'avevano derubata e minacciato, l'irruzione nella villa.
Si era fatta trascinare dagli eventi senza sapere che avrebbero presa questa piega.
Erano successe tante di quelle cose ed era emotivamente scossa.
Da un lato era semplicemente una donna innamorata e dall'altro era la figlia di un poliziotto che si era macchiata di un crimine.

La mattina dopo si alzò dal letto, andò in bagno, si guardo allo specchio aveva capelli arruffati e occhiaie sotto gli occhi, si lavò il viso e si diresse in cucina.
Vide il papà preparare la colazione che scoccò un bacio sulla guancia alla figlia e salutandola si diresse a lavoro.
Jenna vide la porta di ingresso chiudersi.
Il silenzio serpeggiava tra le pareti. Guardò la colazione invitante davanti a lei, ma non aveva fame e si chiuse lo stomaco.
Accese la tv per distrarsi dai pensieri che la tormentavano. I giornalisti trasmettevano la notizia della notte in cui il milionario fu sparato nella propria abitazione, a Jenna si gelò il sangue ed era perplessa per la velocità con cui era arrivata la notizia alle orecchie dei giornalisti.

"La polizia ha rinvenuto il cadavere di Jack Morrinson. La vittima è stata uccisa da un arma da fuoco, ha tentato di difendersi, ma i malviventi hanno avuto la meglio. La vittima è stata assassinata.
La sua villa è stata trovata sottosopra e molti oggetti di valore sono stati rubati.
La moglie è rimasta sotto shock alla vista del marito inerme...signora ci può raccontare cosa successe quella sera?  Miranda cosa ci può dire?

La donna venne ripresa, ma il viso coperto per motivi di privacy, lei rispose alla domande dell' intervistatrice con difficoltà.
Era ancora scossa dalla tragedia, qualcuno l'allontanò, sdegnati inveirono contro tutti quelli che non rispettavano la situazione nella quale si trovava la donna.
Era provata, aveva bisogno di riposare e metabolizzare la vicenda.

Jenna si sentì mancare l'aria.
Aveva sparato una persona, aveva rovinato due vite quella del marito e della moglie che ora doveva vivere affrontando questo dolore da sola.
Jenna era considerata un'assassina dalla stampa.
Stava mentendo al papà che lavorava nella polizia alla ricerca dell assassino del milionario. Se avesse scoperto che la figlia era responsabile di tutto questo dolore causato a delle persone innocenti, non sapeva come avrebbe reagito.
Un capogiro la colpì e la costrinse a sedersi per un momento sul divano.
Jenna vide suo padre che si trovò circondato dai giornalisti, non appena uscì dal suo ufficio e fu tempestato di domande.
Il poliziotto informò che al momento non potevano dare altre notizie finché non si fossero rivelate certe.
Mike uscì dall'inquadratura e il cameraman riprese a inquadrare la giornalista.

La polizia si sta muovendo per cercare l'assassino

Bussarono alla porta.
Jenna puntò lo sguardo verso la porta e il suo cuore iniziò a palpitare furiosamente.
Avevano capito che era stata lei?
Erano lì per arrestarla?
Posò il telecomando sul braccio del divano, era tesa. Bussarono di nuovo.
Jenna si diresse lentamente alla porta con il fiato sospeso, allungò la mano verso la maniglia, sentiva solo il rumore del suo cuore che non accennava a calmarsi.
Non poteva farsi vedere in quello stato o avrebbe destato sospetti. Inspirò ed espirò, cercò di calmarsi, ma iniziò a tremarle la mano poggiata sulla maniglia della porta, portò l'altra mano su quella tremante per cercare di fermare il tremolio, prese un respiro, chiuse gli occhi, li riapri insieme alla porta.
《Jenna》
qualcuno la chiamò, quella voce la riconobbe e si immobilizzò all'istante, lui entrò in casa e si avvicinò a lei. Jenna indietreggiò spaventata, mise le mani davani come per proteggersi da un eventuale attacco.
《Non farmi del male》
《Cosa?》
l'uomo la guardò perplesso, non capiva perché Jenna si stesse comportando in quel modo, sembrava quasi che avesse paura di lui.

Il sottofondo della tv accesa riportava la notizia dell'accaduto in quella villa.
Rick collegò quell'avvenimento tragico al comportamento di Jenna e capì che la sua ragazza era scossa da tutto ciò, ma quello che non riusciva comprendere era il perché lei avesse quello sguardo terrorizzato e lo avesse supplicato di non farla del male? Aveva forse paura di lui?
Rick era abbastanza confuso, si avvicinò alla sua ragazza e la rassicurò, ma lei indietreggiò e poi guardo Rick negli occhi.
I due fermi al centro della stanza non fiatarono.
Rick capì che non era il momento per parlare con Jenna. Voleva tranquillizzarla e starle accanto, ma vedendo Jenna in quello stato pensò che era meglio andare via lasciando Jenna riprendersi dall accaduto.

Intanto Mike rincasò, noto la porta di ingresso spalancata, si grattò la testa confuso, entrò in casa e vide la figlia sconvolta.
Mike chiese alla figlia se era tutto apposto, lei annui, il papà non ci credeva, ma decise di non insistere per il momento. Conosceva Jenna. Sapeva che se c'era qualcosa che la preoccupava e qualcuno avrebbe insistito per capire cosa fosse, si sarebbe infastidita e chiusa a riccio, così quando voleva parlarne, aspettava che fosse lei ad aprirsi. Infatti questo fece si che Jenna parlasse apertamente con il papà e se doveva esprimere un suo dubbio o incertezza si riferiva a lui sin da quando era bambina.
Il loro legame era molto forte, si capivano con lo sguardo, infatti Jenna non poteva nascondere niente a Mike perché subito percepiva e capiva che lei stesse cercando di nascondere qualcosa.
Jenna era testarda proprio come lui, mentre dalla mamma aveva preso la forte personalità.
Mike informò la figlia che l'amica l'aveva chiamata, aveva invitato tutti a casa sua, dopo qualche minuto di esitazione da parte di Jenna, Mike riuscì a convincerla

Mike, Karol e Jenna bussarono a casa di Fred, tutti si salutarono e invitarono ad entrare e accomodarsi, le due amiche si abbracciarono.
《Hai sentito quello che è successo a quell uomo in villa?》
《Possiamo non parlarne?》
disse in modo brusco Jenna.
Dana non capì perché Jenna si fosse rivolta in quel modo.
《Scusami, e che queste notizie mi rattristano》
Dana annuì e poi disse.
《Speriamo che acciuffino al più presto il colpevole》
《Già, speriamo》
Le ragazze mangiarono la pizza.
Jenna si sforzò a mangiare qualche fetta, ma non aveva fame.
Trascorsero una piacevole serata in compagnia e rincasarono.
Lei andò in camera, si mise il pigiama, preparò il letto per andare a dormire, spense la luce, sentì un rumore alle sue spalle, si voltò e vide una figura nel buio davanti la finestra.

Avvocato  o Criminale? [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora