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Il giorno dopo Jenna salutò l'amica che tornò a casa
Era sabato mattina, il suo giorno libero. Non aveva niente da fare ed era sola a casa. Voleva qualcosa di diverso dalla solita monotonia, pensò al lavoro del papà che era pieno di casi intriganti così decise di andarci e magari dargli una mano, avrebbe accettato volentieri l'aiuto della figlia giusto?
《Cosa? Non se ne parla 》
《Ma papà...》
《No! Jenna è pericoloso》
《Ma io so difendermi e vi posso aiutare, Fred diglielo anche tu》
Fred sospirò.
《Jenna tuo padre ha ragione》
Jenna incrociò le braccia e guardò dal lato opposto.
Mike si allontanò per qualche secondo dal collega.
《Jenna questo lavoro è molto pericoloso. Non voglio che ti succeda qualcosa. Torna a casa e lascia fare a me e Fred》
Jenna sbuffò, annuì e tornò a casa.
Il papà non era molto convinto che la figlia facesse come le era stato detto.
Conosceva Jenna e quando si metteva in testa una cosa difficilmente se la toglieva.
Nel frattempo Jenna aveva chiamato Dana.
《Ti va di dare la caccia ai criminali?》
sapeva che era pericoloso e sapeva che Dana il pericolo l'attirava e lo sfidava.
《Lo sai che è pericoloso? 》
disse Dana, sorrise anche se l'amica non poteva vederla, ma non si tirò indietro, tutt'altro.
Non vedeva l'ora di far diventare la sua giornata più interessante.
《Ecco perché ti ho chiamata》
Avrebbero trascorso un sabato particolare. Mike e Fred tornarono a casa e salutarono le proprie figlie.《Ciao Mike...hai trovato il rifugio dei criminali? Ok》
Fred riattaccò e posò il cellulare in tasca. Dana che aveva origliato la conversazione mandò un messaggio all'amica.
Mike andò a farsi una doccia.
Jenna approfittò, prese il cellulare del papà e lesse il messaggio che aveva inviato a Fred.
C'era l'indirizzo del rifugio dei criminali.
Jenna si guardò le spalle per vedere se il papà era dietro di lei e scattò una foto alla conversazione con l'indirizzo che inviò all'amica.
Sentì la porta del bagno aprirsi, segno che il papà stava uscendo, lei corse sul divano.
Jenna sospirò, qualche secondo in più e il papà l'avrebbe scoperta a ficcare il naso in cose che non la riguardavano.
Dana e Jenna si accordarono tramite messaggio per andare al rifugio dei criminali.
Avevano pensato nel caso i criminali si accorgessero della loro presenza, avrebbero finto di essere delle delinquenti.
Jenna e Dana presero le pistole e le manette che i papà avevano lasciato sul comodino a portata di mano nel caso si fosse intrufolato un estraneo in casa.
Se i papà avessero scoperto che le loro figlie avevano agito di nascosto si sarebbero arrabbiati tantissimo.
Dana uscì di casa silenziosamente, chiuse la porta a chiave senza far rumore e andò a casa di Jenna che l'aspettava fuori casa.
Le due amiche camminarono nel bel mezzo della notte. Nel cielo non c'erano stelle e non si vedeva nemneno la luna. Un gufo si appoggiò sul ramo di un albero che sembrava osservare la situazione con i suoi grandi occhi. Iniziò a scendere la nebbia.
Le ragazze proseguirono il viale e arrivarono all'indirizzo dato.
Erano immobili davanti la porta; le gambe iniziarono a diventare molli, si guardarono e annuirono.
Aprirono lentamente la porta che scricchiolò, posizionarono le pistole davanti a loro, la mano con l'arma tremò, presero un gran respiro e si calmarono.
Ormai erano lì non potevano tirarsi indietro. Sapevano difendersi ed erano anche armate quindi non c'era da preoccuparsi.
Due ragazze armate che non sapevano come si usasse una pistola erano nel rifugio di criminali e i loro papà non ne erano al corrente.
Loro si erano messe in questa situazione e ora dovevano uscirne.
Entrarono nel rifugio cercando l'interruttore per accendere la luce.
Dana e Jenna accesero la torcia che puntarono dritto davanti a loro; videro le pareti vecchie ingiallite e una macchia di umidità sul soffitto. Percorsero il corridoio.
Dana entrò in quella che sembrava la cucina. Aveva un tavolo di legno con delle sedie attorno, un vecchio camino con il vetro abbassato, per terra c'era una finestra rotta e una tv vecchia con fili spezzati.
Un piano fornelli con calcare, il frigo spento e vuoto. Sentì delle gocce caderle in testa, alzò la testa e vide un buco nel soffitto poi sentì la porta d'ingresso chiudersi e il rumore dei passi.
《 J-Jenna...s-sei t-tu?》
chiese con un filo di voce.
I passi erano sempre più vicini, il respiro si fece pesante, il cuore le batteva forte in petto; qualcuno le coprì la bocca, lei sobbalzò per lo spavento, stava per reagire quando si accorse che era la sua amica.
《Sei impazzita? mi hai fatto venire un colpo 》
Dana la rimproverò e cercò di calmarsi.
《Scusami. C'è qualcuno, ho sentito la porta d'ingresso chiudersi》
Jenna era pallida in volto, le ragazze cercano di uscire da lì.
Illuminarono il corridoio buio e si guardarono attorno cercando di fuggire senza che i due criminali in quell'edificio abbandonato se ne accorgessero.
《Non è stata una buona idea venire》
confessò Dana, Jenna annuì alla sua affermazione completamente d'accordo.
《Già, non è stata una buona idea》disse qualcuno alle loro spalle, un brivido percorse lungo la schiena delle due ragazze.
Dana e Jenna si voltarono e spararono a vuoto, ma non sentirono i colpi, premettero più volte il grilletto, ma niente da fare.
Jenna puntò la torcia davanti a sé. Videro i due uomini, abbassarono la pistola ormai diventata inutile. Cercarono di riprendere il respiro regolare, i nervi tesi si rilassarono e i loro occhi era strabuzzati.
Non potevano crederci. Non se l'aspettavano eppure erano sicure che il loro piano era perfetto e invece erano rimaste senza parole. Cercarono di capirci qualcosa ma invano, non ci potevano pensare che quelle due persone erano lì.
《Papà?》dissero in coro.
《Ma cosa?》
Jenna confusa quanto l'amica.
《Qui non c'è nessun criminale ed era tutta una messinscena》
affermò Fred.
Le ragazze guardarono i papà con perplessità
《Quando Jenna era uscita dalla centrale ci siamo messi d'accordo. Abbiamo lasciato in giro le pistole togliendo i proiettili assieme alle manette. Mike ha lasciato di proposito il cellulare con l'indirizzo facendo si che Jenna potesse vedere e mettersi d'accordo con te. Abbiamo finto di dormire cosi avevate il via libera per uscire》
《Quindi lo sapevate, ci avete preso in giro?》
《Diciamo di sì》
Dopo la spiegazione era tutto più chiaro e non riuscivano ad accettare che erano state prese in giro.
Riportarono le loro figlie a casa e durante il tragitto chiesero.
《È stata una nottata particolare non credete?》
le figlie con braccia incrociate
sbuffando tornarono a casa.
Restituirono ciò che apparteneva ai loro papà.
Era mezzanotte e Mike diede la buonanotte alla figlia.
Jenna seduta sul letto appoggiata allo schienale, si coprì le gambe con il lenzuolo. Le finestre erano chiuse, ma sentiva freddo, la temperatura si era abbassata di poco.
Era arrabbiata con il papà perché l'aveva presa in giro.
Sapeva cavarsela benissimo da sola e avrebbe reso quel sabato più interessante.

Avvocato  o Criminale? [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora