William Albert Andrew

Capitolo 54

New York......
Hotel Palace ore 23.........    

Lo spettacolo in teatro si era concluso da circa un ora, William Albert Andrew intendeva trascorrere un po' di tempo con la giovane bellissima Karin Klais, ma entrambi assaliti dalla stampa e dai flash dei fotografi , riuscirono a svignarsela grazie a un presunto mal di testa della giovane.
Al povero William non rimase altro di ospitarla nella sua squete, provando un grande senso di imbarazzo

.

<<Miss Kleis mi rincresce molto di averla attirata in questa stanza d'albergo ma mi creda........William fu in interrotto dalla dolce voce di Karin.
<<Si rilassi signor Andrew!! ho capito perfettamente le sue intenzioni.
È il prezzo che dobbiamo pagare noi tutti che abbiamo a che fare con il pubblico!!>>

A Karin non dispiacque affatto di trovarsi sola in una stanza d'albergo con l'affascinante William
Già dal loro primo incontro la giovane donna era rimasta, incantata dal bellissimo biondo.

Si erano rivisti  poche volte ma per Karin era sempre la prima volta il cuore di Karin batteva all'impazzata.
William amava annegare in quegli occhi nocciola e profondi.
Dopo essersi rilassato e messo a suo agio preparò due drink, i due si adagiarono sul uno dei morbidi sofà.
Intrapresero una piacevole conversazione.
William non si stancava di ammirare la sua bellezza e la tentazione di baciarla era tanta .
Anche Karin sarebbe sprofondata tra le sue braccia.
L'imbarazzo era così forte dopo tanto tempo e dalla sua ultima delusione il suo cuore iniziava ad aprirsi di nuovo, e per un uomo di tale importanza lei se pur di famiglia nobile era sempre un attrice.
<<Miss Kleis c'è qualcosa che non va??>>chiese Willlliam preoccupato.
<<Ecco signor Andrew..... >>
<<La prego mi chiami William>>Karin fu interrotta con dolcezza.
<<È forse quello che sto provando anch'io mia dolce karin??>>
Alla giovane mancava il respiro le sue palpitazioni era o sempre più forti.
IL desiderio era sempre più forte non riusciva più a trattenersi e a  rispondere delle sue azioni..
Si avvicinò alla giovane e la attirò dolcemente al suo petto, dolce sguardi intensi.
William porse le sue calde labbra a quelle di Karin entrambi erano uniti da un lungo bacio passionale.
Karin distolse le sue calde labbra solo per un respiro, per poi riprendere ad assaporare ancora caldi baci bramosi.
<<Mia dolce fanciulla Karin Kleis, con immenso piacere che mi permetto di chiederle
Vuole diventare mia moglie!!>Era  la prima volta che William Albert Andrew, sentiva un grande imbarazzo, e insicurezza.
Karin, non aveva fiato nel rispondere si sentiva svenire, e l'avrebbe fatto tra le calde braccia di Willlliam.
Strinse le sue braccia al collo di Willlliam e gli occhi pieni di lacrime dalla gioia disse:
<<Sì lo voglio!!>>
Le loro labbra si sfiorarono di nuovo dolcemente.

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Illions 1929....

Come era stato espressamente richiesto dalla giovane Candy il suo matrimonio sarebbe stato celebrato  nella piccola chiesetta della casa di Pony.
Anche lo zio William e la zia Erloy acconsentirono alla buffa richiesta della nipote.
E così il 31 Dicembre 1929 a  Willlliam Albert Andrew consegnava nelle mani del  bellissimo Terence Granchester il suo bene più prezioso all'età di quasi trent'anni, sua figlia adottiva Candy Andrew.
Zio e nipote fecero ingresso accompagnati dalle dolce melodia suonata al piano da Annie e le voci dei bambini del piccolo orfanetrofio.
I due sposi vollero una cerimonia per pochi intimi, lontano da i fotografi e dalla stampa.

Come promesso alla cara zia Erloy avrebbero festeggiato il loro matrimonio con Amici e persone illustre nei prossimi giorni nella grandissima Villa Andrew.

Candy e Terence erano felici finalmente erano uniti dal loro amore.
<<Candy Granchester ti amerò per tutta la vita.
Non ti lascerò mai!!>>
<<Ti Amo Terence Granchester Oggi domani e per sempre!!>>
Ora niente e nessuno poteva invadere nell' amore di Terence e Candy.
William Albert Andrew in quella giornata così speciale annuncio che al più presto avrebbe sposato la giovane Karin Kleis.
Fu una vera sorpresa per tutti, soprattutto per la cara zia che non fece che piange per tutta la durata della festa.
Ora poteva anche morire in pace.