capitolo 3 "Lucas come compagno di banco"

138 6 1
                                    

È il terzo giorno di scuola. Mi ritrovo in corridoio davanti al mio armadietto e tutti mi guardano come se fossi una troia. So per certo che le cose non saranno migliorate, dato che ormai la notizia del bagno si sarà sparsa per tutta la scuola. Per lo più, può essersi sparsa in modo perveso come ha pensato Claire.

Lucas sa benissimo che non è successo niente in quel bagno (oltre alla sua più grande presa per il culo), quindi dovrebbe averlo detto a Claire... ma comunque metà scuola ora penserà che sono la troia di turno che lo fa in bagno.

Vedo Claire da lontano che si avvicina sempre di più a me. Ero totalmente sicura che stava venendo a chiedermi scusa del malinteso, invece mi spinge via per farla passare... ok ora so che non ci sarà mai speranza di chiarire con lei.

Oggi in primo ora ho musica, una delle materie che amo davvero! Oltre ad amare la musica in sé per sé adoro sapere la sua storia. L'ora passa in fretta e intanto che ripenso a ciò che abbiamo studiato mi prendo una bottiglietta d'acqua dalle macchinette, dopodiché mi avvio verso l'aula di inglese, che in questi due giorni ancora non ho fatto. Entro e mi siedo, sono la prima ad entrare e quindi per passare il tempo, leggo qualcosa... si lo so, sono la cosiddetta "nerd" della scuola.

Mi piace molto studiare, se non si tratta di matematica! In pochissimo tempo entra un volto conosciuto, che appena lo vedo mi si raddrizzano i peli
...LUCAS... mi ci mancava!! Mi vede e CASUALMENTE si posiziona accanto a me. Non incomincio la conversazione perchè ci pensa lui

L: "buongiorno imbranata"

Non rispondo per paura di iniziare una discussione o una serie di prese in giro da parte e sua, e quindi prendo il libro e mi metto a sentire la prof che spiega

L: "Invece di ignorarmi dovresti ringraziarmi per aver chiarito la situazione con Claire se no ti ammazzava" continua, notando disinteresse da parte mia.

G: "Bhe se ci pensi ci perdevi più tu che io, visto che venivi lasciato" aggiungo.

In realtà so benissimo che se la cosa non si chiariva finivo male, ma non voglio assolutamente ringraziarlo.

L: "Guarda che non ci perdevo niente. Sai che mi frega di lei?".

Da questa sua affermazione rimango completamente sbalordita. È LA TUA CAZZO DI RAGAZZA! Non riesco ancora a capire dove sono finita...
Non rispondo più e comincio a concentrarmi più sulla prof, mentre lui non aveva la minima intenzione di sentire una sola parola della sua spiegazione. Passa la prima ora, manca solo un altra ora e potrò andarmene da questo banco.

Si era creato dell'imbarazzo ormai, o almeno, io provavo imbarazzo... lui se ne stava tranquillo a grattare il banco con la forbice, fino a quando sento un vago odore di fumo che si faceva sempre più forte. Comincio a tossire, è come avere un incendio sotto il tuo naso. Sento il fumo attraversarlo le narici e la gola, apro la finestra e nel mentre...

il nostro "noi"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora