Quando Ray riapre gli occhi, una strana sensazione di debolezza la percorre per intero. Sente il corpo levitare senza alcun ancoraggio a terra.
Eppure, i polsi e le caviglie sono legati e la costringono all'immobilità.
Lui le siede di fronte, con una rilassatezza da padrone, in un alone nero di abiti e mistero.
La osserva silenziosamente, con i gomiti sulle ginocchia, i lembi del mantello accartocciati sul pavimento e il volto dietro un casco, la stessa maschera agghiacciante che le aveva congelato i movimenti nel bosco.
Quando l'ha vista, per la prima volta, una sensazione straniante gli è comparsa nella mente, come il ricordo fumoso di un sogno, la vivida reminiscenza di un incontro già avvenuto.
"La ragazza di cui tutti parlano" aveva già percorso la sua coscienza, in un modo estraneo, quasi di striscio eppure, ora che gli è davanti i pezzi confusi di un puzzle si vanno aggregando in una completezza indistinta.
Il viso di lei è quasi infantile, dolce nelle pieghe spaventate agli angoli della bocca, ma gli occhi sono impavidi, chiodi precisi che gli puntano contro.
«Dove mi trovo?» gli chiede, mentre strattona i polsi nell'inutile tentativo di liberarli.
«Sei mia ospite!» risponde lui, con la voce metallica e alterata, calma e piatta.
«Dove sono gli altri?»
«Intendi gli assassini, traditori e ladri che chiami amici? Ti solleverà sapere che non ne ho idea! Vuoi ancora uccidermi?» prosegue con una punta canzonatoria nell'inflessione.
La sua figura è imponente, nonostante sia rimasto seduto, il tono arrogante di chi conosce la propria forza e la spande con la posa delle spalle rilassate, la freddezza delle parole.
Eppure, la ragazzina gli si oppone, con una forza fragrante, tutta nuova agli occhi di lui, avvezzo solo alla prona ubbidienza.
«Capita quando ti dà la caccia una creatura con la maschera!» ribatte.
Quella risposta è la sfida che Kylo Ren aspettava.
Si solleva, sorge con tutta la sua altezza; il mantello scivola lungo la sua figura, come pece che scorre densa sulla superficie liscia.
Le mani nascoste dai guanti si portano ai lati della maschera, innescano un meccanismo che la apre con un soffio d'aria, liberandone il capo, i capelli neri e fluenti intorno all'ovale deciso, la pelle bianca, affaticata dalla prigionia, e i lineamenti spigolosi.
Un vento di terrificante bellezza la investe; il rosso delle labbra, il nero profondo delle iridi in una vibrazione le invadono la coscienza e la riportano ai sotterranei sul pianeta di Maz, alla spada di Luke e al suo richiamo doloroso.
In quel momento, adesso ne è certa, lo ha incontrato la prima volta, feroce e maledetto.
Si avvicina, lascia cadere la maschera nella cenere e la fissa.
Vuole che la ragazzina sappia che non è la maschera a fare di lui il mostro, ma il suo sangue avvelenato, l'animale feroce che gli mastica il cuore.
E vuole che abbia paura.
Ma Kylo Ren non può ancora sapere quanto è forte la cercarottami, quanto potente la sua resistenza.
«Parlami del droide.» ordina, pronto a invaderle la mente.
«È un'unità BB con drive al selenio con iperscan vindicator termico.»
Non riesce a reggere lo sguardo, trema, ma non si lascia dominare.
«Ha una sezione di una carta di navigazione e noi abbiamo il resto, recuperato dagli archivi dell'impero, ma ci serve l'ultimo pezzo ... e non so come, hai convinto il droide a mostrartela.
Tu ... una mercante di rottami!» la deride, «Sai che posso prendere quello che voglio.» aggiunge, quasi sensuale.
Le si avvicina, il volto a un soffio da quello di lei e un profumo quasi inebriante di potere.
«Sei così sola ...» addolcisce ancora di più il tono, come se la morbidezza delle richieste fosse la via più breve per raggiungere il suo scopo. «Hai paura di partire.» continua, mentre fa cadere ad una ad una le barriere che separano la propria mente dalla sua.
«Di notte non riesci a dormire, immagini un oceano, lo vedo. Vedo l'isola ... e Han Solo. In lui vedi il padre che non hai avuto.»
E mentre le menti si confondono, sorprendentemente, ciò che gli occhi di lui scoprono sono le stesse debolezze che gli spezzano il sonno.
Solitudine e paura, abbandono e sofferenza si mischiano così intimamente, che le parti si invertono.
«Ti avrebbe deluso!» si lascia andare amaro.
«Esci dalla mia testa!» gli ordina, con le ultime forze a sorreggerla.
Ma Kylo Ren non può più uscire.
Più scava, più enormi voragini gli si aprono dentro, più la mente di lei si schiude, più la propria vacilla, si sgretola, sotto i colpi di una forza pari alla propria, uguale e contraria e altrettanto invadente.
«Lo so che hai visto la mappa, è lì dentro e ora la darai a me.» tenta di rimettersi in piedi, al timone di una nave alla deriva. «Hai paura, lo sento. »
«Io non ti darò niente! » resiste, «Tu ... tu hai paura... di non essere forte quanto Darth Veder!»
L'ultima breccia si è aperta, ogni baluardo è sgretolato.
Ora sono uguali, coscienze condivise e perfettamente amalgamate.
Nessuna piega o anfratto sconosciuto, nessuna oscurità.
Né servi, né padroni, solo anime.
Nude e sporche di ogni loro dolore.
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Amen - Frammenti sparsi di una diade
FanficTanto tempo fa, in una galassia lontana lontana ...