Freya si lasciò cadere sul materasso duro, ispirando profondamente dal naso. Il viaggio in areo le aveva scombussolato lo stomaco ed il sonno. Si era tenuta impegnata con un libro che si era portata da casa, mentre tutti gli altri dormivano profondamente. Prima di salire sul volo si era assicurata di chiamare Lola per sapere come stesse. La loro piccola vacanza sembrava andare bene; la bambina aveva preso un po' di sole e in giornata il padre sarebbe passato a salutarle, magari avrebbero mangiato insieme.Non le aveva raccontato nulla di ciò che era successo tra lei ed Amos, non si sentiva ancora abbastanza legata emotivamente a lei per farlo, e se ne rammaricò. Sapeva di starle simpatica e bene o male la coinquilina si era sempre sfogata con lei. Il suo datore di lavoro, Miguel, le aveva inviato un paio di messaggi per chiederle come stesse ed informarsi su quando sarebbe tornata. Diceva che mancava anche agli altri dottori, sebbene non ne fosse sicura.
Ciò che era successo con Irwin ed i Cercatori non era un segreto all'interno del Clan. Le voci si erano sparse in fretta e in questo modo Freya aveva potuto giustificare l'allontanamento dal lavoro ed il viaggio in Irlanda. Decisamente comodo, avrebbe detto.
«Avanti!» Il viso di Zeno sbucò al di là della porta, mentre gli occhi vispi esaminavano la stanza del motel. Non era un granché, ma se non altro non era stata costretta a condividere il letto con qualcun altro. Oltre a lei vi era un'altra donna di mezza età. Non aveva avuto il tempo di parlarle molto ma le era sembrata una tipa apposto. Il Drago finì di aprire la porta, rimanendo ben saldo sullo stipite di essa.
«Ci siamo.» Freya annuì, issandosi sui gomiti per guardarlo meglio in volto. Una volta che tutta quella situazione si fosse risolta se ne sarebbe andato, ed era inevitabile chiedersi se l'avrebbe mai più rivisto. Battendo una mano sul materasso la canadese lo invitò a sedersi, senza però ricevere una risposta. Si era vestito completamente di nero, mettendo in risalto la carnagione chiara ed i capelli semi-trasparenti. Sembrava un fantasma, così vestito.
L'obbiettivo era passare inosservati, ma lui non ce l'avrebbe mai potuta fare. Qualsiasi cosa, di lui, sembrava emanare potere e diversità. Si erano preparati delle uniformi: tute scure, abbastanza strette da non impedire i movimenti ma altrettanto larghe da consentire una buona comodità. Zeno le aveva lasciato, all'interno della valigia, il fodero di un piccolo pugnale che sembrava somigliare più ad una falce che ad altro.
«Maya sarà la tua partner.» Forse avevano pensato che, essendo entrambe donne, sarebbe stato più facile per loro lavorare assieme. La verità era che a Freya serviva qualcuno che la proteggesse, perché da sola avrebbe potuto fare ben poco. Aveva preso qualche lezione di autodifesa da adolescente ma non possedeva la forma fisica adatta ne tantomeno l'addestramento militare tipico dei Draghi. Per questo Zeno le aveva affidato un'arma, sperando che non ci fosse comunque bisogno di usarla.
«Cosa...devo fare?»
«Principalmente cercare di racimolare informazioni. Entra nei bar, ferma i passanti, basta che tu riesca a trovare qualcosa che possa condurci dalla tua amica.» Non era un piano studiato nei dettagli e Freya lo sapeva bene, ma meglio di niente. Infilò il telefono all'interno della tasca posteriore dei jeans e si alzò, annuendo con convinzione.
«Se dovessimo incontrare un Cerc–» Zeno la interruppe con un piccolo colpo di tosse, per poi distogliere lo sguardo. Non era una possibilità remota e lo sapevano entrambi, ma lui sembrava non volerne parlare. Freya era arrivata ad una conclusione: la prospettiva che lei si imbattesse in uno di loro lo spaventava e ciò significava che, se fosse successo, sarebbe stata nei guai.
«Se dovesse succedere nasconditi meglio che puoi. Non parlare, non scappare e non fare rumore. Ci penserà Maya a te.» La canadese si morse il labbro, annuendo piano. Strinse la stoffa dei pantaloni, accarezzando con le dita il rigonfiamento dello stivale alto, laddove si trovava il pugnale. «Usalo, se ce ne fosse bisogno.» Zeno indicò l'impugnatura con una scrollata del capo, per poi chinarsi davanti a lei e sistemarglielo meglio, di modo che non potesse essere visto da occhi indiscreti.
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DRAGON'S BLOOD
WerewolfII Capitolo della saga "Wolf's Series" È incredibile come, in una sola notte, la tua vita possa cambiare radicalmente. È questo il primo pensiero che passa nella mente di Freya quando, una sera, si ritrova costretta a soccorrere uno sconosciuto nel...