Sofia è la prima che si muove, correndo verso il retro della casa, il cui giardino precede un grande campo. Dietro non ci sta alcun tipo di illuminazione, è tutto buio.
Cecchi è subito dietro di lei, e si ritrovano costretti ad accendere la torcia del telefono.
Si guardano intorno, cercando di individuare il figlio del premier. «Cazzo, non lo trovo.» impreca Sofia, e sente dei passi dietro di loro.Devono essere il Presidente e l'ex moglie.
La ragazza avanza nel buio, facendosi luce solo con il cellulare, quando finalmente illumina qualcosa.
Anzi, qualcuno.
Davanti a lei, steso a terra, c'è il corpo di Niccolò Conte, ma non le sembra di vedere del sangue. Si inginocchia, illuminando meglio il volto, e nota che ha un livido in faccia. Deve essere stato colpito, e, battendo la testa a terra, avrà perso i sensi.
Il battito ancora c'è, anche se più debole del normale.
Sofia è presto circondata dai genitori del bambino, mentre Cecchi sta chiamando un'ambulanza.
Si alza, osservandosi intorno: il campo è immenso, e, in fondo, ci sta anche un piccolo bosco. Chiunque è stato, dev'essere scappato non appena si è sentita la botta. Non sa se aveva l'intenzione di uccidere Niccolò o solo di ferirlo, come avvertimento per il premier, perché è anche possibile lui abbia cercato di difendersi, e, quando cadendo ha fatto quel rumore, il suo aggressore si sia reso conto di doversene andare il prima possibile.
Si scambia un'occhiata con il bodyguard, che sta ancora al telefono.
Ne approfitta per chiamare Vecchione, per informarlo dell'accaduto.
La chiamata è veloce, anche perché non ha molte informazioni da dargli, ma sicuramente dovranno aumentare la sorveglianza per la famiglia del premier. Avevano già pensato che potessero andarli a colpire, facendo sì ci fosse sempre un agente nelle vicinanze, ma quella sera non ci sarebbe stato bisogno.
O almeno così si pensava.
Niccolò sarebbe dovuto stare sotto i loro occhi tutto il tempo, e non sa bene perché si è allontanato. Le sembrava prima i bambini stessero giocando a nascondino, e questo potrebbe essere il motivo.
Si passa una mano tra i capelli.
Ormai, chiunque sia stato, sarà lontano.
Avrà parcheggiato la macchina da un'altra parte, in modo da non farsi sentire.Quello che può sperare è che Niccolò abbia visto qualcosa, qualsiasi cosa, e che sia solo uno svenimento.
Purtroppo la zona è isolata, e, anche se ci fossero delle telecamere, con questo buio non si vedrebbe nulla. Diciamo che questa persona ha sempre avuto fortuna finora, ha sempre agito nell'oscurità, e mai con la luce. In questo modo rende difficile identificarla, soprattutto se non hanno la minima idea di quale possa essere il motivo di tutto questo odio nei confronti del Presidente.
Se quest'ultimo sa veramente qualcosa, e non ha mai voluto dirlo, adesso è sicuramente il momento di parlare. E dubita, in tal caso, rimanga ancora in silenzio, visto che adesso ci sta andando di mezzo suo figlio.
Se solo trovassero il movente, tutto diventerebbe più facile.
«Non hai visto nessuno, vero?» si avvicina a lei Cecchi, mentre il premier e Valentina sono accanto al corpo del figlio, non lasciandolo mai da solo, e parlando preoccupati tra di loro.
«No.» sospira. «deve essere stato molto veloce.»
L'ambulanza arriva poco dopo, e intanto il bodyguard aveva anche chiamato l'autista. Niccolò viene caricato dentro, Valentina entra in macchina del compagno, e gli altri tre tornano alle stesse posizioni di prima, con l'autista che parte immediatamente.
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Protecting you. |GIUSEPPE CONTE|
Fanfiction«Chi è che rischia di essere ucciso?» Il capo la fissa negli occhi. «Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.» -- Sofia da sempre ha voluto lavorare nei servizi segreti, e, nonostante abbia trent'anni, è una delle migliori. Ha frequentato corsi...