Capitolo 15

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Davanti a lei c'è Mattia Mancini.

Il suo ex ragazzo, colui che l'ha tradita dopo un anno di relazione.

Era anche il suo migliore amico, sapevano tutto l'uno dell'altro.

Lo stesso che, un mese dopo il tradimento, si è trasferito a Torino per lavoro, come ingegnere, e lei non l'ha più risentito da allora. Non che lui non avesse provato a farsi perdonare, ma lei gli aveva più volte fatto capire che ormai era finita.

Ha i capelli sul castano chiaro, più corti dell'ultima volta. «Ho chiesto indietro il mio vecchio lavoro, mi mancava troppo Roma, non mi piaceva stare a Torino...sono tornato un paio di giorni fa.» inizia a parlare, mentre Sofia è ancora immobilizzata.

Sa che il suo appartamento si trova qua vicino, tanto che, una volta, venivano sempre in questo bar, ma non avrebbe mai pensato fosse tornato a Roma. Ancora non le sembra vero. «Sono contenta per te.» replica, con tono freddo e distaccato, tornando con lo sguardo sul giornale.

Forse, se lo ignora, si alza e se ne va.

«Ho visto la tua foto sui giornali...il Presidente è in pericolo? Sai che non lo direi a nessuno.» riprende parola lui, e la ragazza sa che dice la verità. È sempre stato bravo a mantenere i segreti, e da questo punto di vista non può dire nulla.

«Non ti riguarda.» risponde semplicemente, girando pagina.

«Sof...perché non possiamo avere un rapporto civile?» la prega.

Lei continua a tenere lo sguardo fisso sul giornale. «Perché non ho intenzione di riallacciare alcun tipo di rapporto.»

«Lo sai che ero ubriaco quella sera...non avrei mai voluto farti qualcosa del genere, mi devi credere...ti ho pensata molto durante tutto questo tempo, sono stato veramente un coglione.» abbassa il tono di voce. «ti amo, lo sai.»

Sofia non crede alle ultime parole.

Non si dimenticherà mai come lui l'ha fatta sentire. «Non m'interessa, è passato un anno e sono andata avanti.»

«Facendotela con i cinquantenni?» percepisce del sarcasmo, e sente la rabbia salire nel corpo.

Mette giù il giornale, fulminandolo con lo sguardo. «Anche se fosse, non devo certo renderne conto a te.»

Lui capisce di aver esagerato, e guarda altrove. Per fortuna, il cameriere arriva con la sua roba. «Vedo che prendi sempre quella.» commenta Mattia, abbozzando un sorriso.

Si riferisce alla fetta di torta al cioccolato.

Lei si appresta a mangiare. «È passato solo un anno, non è cambiato quasi niente.»

«Mi è mancato parlare con te.»

Lei finisce di mangiare in silenzio, sentendosi osservata. Vuole solo tornarsene a Palazzo Chigi il prima possibile, non ha voglia di parlare con Mattia, anche perché ha già troppi pensieri per la testa.

Lascia il piatto vuoto sul tavolo, alzandosi. «Devo tornare a lavorare.» sentenzia, prendendo la borsa e avviandosi alla porta.

Mattia è ancora seduto. «Ci rivediamo!» le urla dietro.

Sofia spera vivamente di no.

—-

Incontrare Mattia le ha rovinato l'umore, e odia che qualcuno abbia questo potere su di lei.

Adesso è per i corridoi di Palazzo Chigi, diretta verso il suo ufficio, quando intravede il Presidente camminare nella direzione opposta alla sua. Non sa dove sta andando, ma il premier posa quasi subito lo sguardo su di lei, e le va incontro.

Protecting you. |GIUSEPPE CONTE|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora