Capitolo 7

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Sofia rimane immobilizzata sul posto, con la bocca socchiusa e lo sguardo fisso sul Presidente.

L'odore della pizza le invade le narici, e sente lo stomaco brontolare. «Presidente? Che ci fa qua?» domanda, ancora sorpresa, visto che si sarebbe aspettata tutti fuorché lui.

Lui rimane sull'uscio, curiosando con lo sguardo. «Mi era venuta voglia di una pizza, e per messaggio mi è parso di aver capito l'avresti ordinata anche tu. Quindi, ho pensato, perché non mangiarla insieme? Sarei stato costretto a mangiarla a Palazzo da solo, Agente.» spiega lui, abbozzando un sorriso. «Inoltre, per un po' potrò non avere le guardie tra i piedi...le ho mandate a farsi un giro con l'autista.»

Sofia è ancora nella stessa posizione di prima, riflettendo che, a causa di questa situazione, per il Presidente non deve essere facile rivedere i suoi amici, e si sentirà solo. «Entri pure, anche se la casa è un casino! L'avevo avvertita, se me lo avesse fatto sapere prima avrei messo in ordine.»

Lui si accomoda, appoggiando i cartoni di pizza sul tavolo, e togliendosi la giacca blu, rimanendo in una camicia bianca, senza cravatta. «Ero curioso, e, ad essere sincero, pensavo peggio.»

La ragazza si guarda intorno: ci sono dei vestiti sul divano, dei libri sparsi per terra, la cucina ha ancora i piatti sporchi del giorno prima, il tappeto è spiegazzato e c'è un reggiseno vicino alla porta della terrazza. «Peggio? Sta scherzando? Cosa potrebbe esserci di peggio?» chiede lei, sentendosi mortificata all'idea che questa sia l'accoglienza per il premier.

Lui è in piedi, poco distante da lei. «Agente, per lo meno è più disordinata che sporca. Detto ciò, non m'interessa, altrimenti l'avrei avvertita prima...diciamo che sapevo a cosa sarei potuto andare incontro.» scherza. «direi di mangiare le pizze, prima che si raffreddino.»

«Mi sento comunque una padrona di casa pessima.» ammette lei, andando in cucina a prendere il necessario per apparecchiare. «in base a cosa ha scelto il gusto della mia pizza?» non sa ancora quale sia, ed è curiosa.

Il Presidente si siede, aprendo i cartoni. «Ti ho preso una diavola.» risponde semplicemente, godendosi l'espressione stupita sul volto della donna.

«Ma è la mia pizza preferita! Come faceva a saperlo?!» esclama, sedendosi accanto all'uomo, con la pizza davanti a sè.

Il premier addenta la prima fetta, e Sofia nota che ha i capelli più spettinati del solito, e, anche se non dovrebbe, trova ciò ancora più sexy, soprattutto come la camicia bianca sia un po' sbottonata, e fasci perfettamente il suo fisico. Ovviamente non è un fisico da palestrato, ma comunque fin troppo in forma per avere cinquant'anni. Sembra molto più giovane, con i capelli ancora di un colore scuro naturale, e un volto che sembra perfino più attraente con la comparsa di segni dovuti all'etá.

Si dice che alcune persone invecchino come il vino, e questo deve essere proprio il caso del Presidente. «Ti dirò la verità...ho chiesto a Giordano di cercare sui social se per caso trovasse qualcosa di utile, io sono negato, tanto che non gestisco direttamente il mio profilo instagram, e ha trovato una foto tua in pizzeria, che avevi postato un paio di anni fa...altrimenti sarei andato sulla classica margherita.» le rivela l'uomo, rivolgendo ora lo sguardo alla ragazza, e distogliendola da altri pensieri.

«Wow, apprezzo l'impegno, lei sì che è il nostro avvocato difensore.» lo prende in giro la ragazza, sorridendo. «avrei apprezzato anche la margherita, non si preoccupi, qualsiasi cosa commestibile sarebbe andata bene uguale.»

Lui ride, per la prima volta da quando l'ha conosciuto, e Sofia osserva come i suoi occhi sembrano ridursi a due fessure, molto di più rispetto a quando sorride. «La prossima volta, allora, niente pizza.» sta al gioco.

Protecting you. |GIUSEPPE CONTE|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora