«Devi assolutamente invitare il Presidente a cena, vogliamo conoscerlo!»
Sofia è nel suo appartamento a Palazzo Chigi, e aveva già previsto sua madre avrebbe risposto così. È in vivavoce, anche perché sta preparando un'insalata per cena. «Glielo chiederò, ma evitate di mettermi in imbarazzo per favore.» sospira. «e non siate troppo invadenti con lui, è pur sempre il Presidente del Consiglio, non uno dei miei amici.»
«Ma è anche lui tuo amico, no?»
Sofia inizia a tagliare i pomodori, con una semplice tuta addosso e i capelli legati in una coda. «Sì, anche lui lo è.» risponde. «ma hai capito che intendo.»
Certo, di solito uno non si vorrebbe fare gli amici.
Infatti non sa neanche bene se il loro rapporto si possa catalogare come amicizia.
Insomma, hanno passato diversi momenti insieme ormai, si sono confidati tante volte e, da quando si è trasferita qua, è capitato spesso che la sera si ritrovassero a vedere un film insieme, tenendosi compagnia a vicenda.
Poi ci stanno altri fattori da considerare, come la sua attrazione verso di lui, o il suo sentirsi in un certo modo in presenza dell'altro, che ancora non vuole ammettere. Cerca di ignorare delle verità scomode, che vanno contro alla sua razionalità, contro ciò che pensa sia giusto. Come direbbe Freud, il suo cervello ha azionato una sorta di meccanismo di difesa, di rimozione.
Certo che è attratta da lui, quello ormai è palese.
Ha già detto diverse volte che a influenzare il suo lavoro non sarà un bel faccino.
Il problema è quando dietro al bel faccino c'è anche un bel cervello.
Il problema è quando la fa ridere così spesso.
Il problema è quando le tiene testa.
Il problema è quando non vede l'ora di vederlo.
Il problema è quando non si è mai sentita così bene con nessun altro.
Il problema è quando si sente sempre più legata a lui.
Il problema è quando diventa difficile ignorare i sentimenti.
«Cosa cucino? Gli piace il pollo? Le tagliatelle? E come dolce?» la madre inizia a farsi le paranoie, e a Sofia viene da sorridere.
«Ma', sono sicura vada bene qualsiasi cosa.» la tranquillizza. Sta per cambiare argomento, quando sente bussare alla porta. «scusa ma hanno bussato, devo chiudere, a questo punto ci vediamo direttamente sabato.»
«Sì, non vediamo l'ora.»
Lascia perdere anche l'insalata, andando ad aprire alla porta.
Ormai non si sorprende più nel trovarsi Giuseppe Conte davanti, anche perché può essere solo lui o una delle guardie. Quello di cui si sorprende, però, è che non è solo.
«Sofia!» esclama il bambino, correndole incontro. Si abbassa a terra, accogliendo il figlio del premier tra le braccia.
Di solito a lei non piace passare del tempo con i bambini, ma Niccolò potrebbe essere un'eccezione.
«Voleva assolutamente venirti a trovare.» prende parola il Presidente, rimanendo fermo sull'uscio della porta, e osservando i due con una strana espressione.
È incredibile come spesso non riesca a decifrare i suoi comportanti, mentre le viene così facile leggere altre persone.
«Mi fa piacere, vogliamo vedere un film?» chiede Sofia, rivolgendosi a Niccolò, che ha gli stessi lineamenti del padre.
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Protecting you. |GIUSEPPE CONTE|
أدب الهواة«Chi è che rischia di essere ucciso?» Il capo la fissa negli occhi. «Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.» -- Sofia da sempre ha voluto lavorare nei servizi segreti, e, nonostante abbia trent'anni, è una delle migliori. Ha frequentato corsi...