«Ceci, è tutto molto bello.» commenta Sofia, guardandosi intorno.
L'amica abita in una villetta fuori dal centro, e ha addobbato l'interno per la festa. Non dovrebbero essere troppi, massimo una trentina, anche perché la casa non è così grande, e Cecilia voleva invitare solo coloro con cui ha più rapporti.
Meglio così, almeno per Sofia, visto che è un periodo in cui non riuscirebbe a stare in mezzo a troppa gente, e già sta cominciando ad avere voglia di tornarsene a casa, nonostante sia appena arrivata.
Cecilia ha un abito rosso, che le fascia il corpo divinamente, mentre lei indossa un abito blu che, a quanto pare, deve aver già indossato in precedenza. «Grazie! Non ci ho messo neanche troppo con le decorazioni, adesso gli altri cominceranno ad arrivare...piuttosto, il Presidente alla fine viene, no?»
Lei annuisce. «Sì, ma è ritardatario.» afferma, rendendosi conto solo dopo di quello che ha detto, perché non sa bene come faccia a saperlo. Insomma, le poche volte che si sono visti dall'incidente è sempre andata lei a Palazzo Chigi, e non avrebbe avuto motivo di pensare fosse un tipo ritardatario.
È come se lo sapesse e basta.
Non è che sta cominciando a ricordarsi?
Prima la pizza, poi questo...
Si comincia sempre dalle piccole cose.
Cecilia non sembra farci caso. «Chiara e Francesco sono per strada, aiutami a sistemare le bottiglie d'alcol sopra al tavolo, vicino alla cucina.»
«Quanto alcol hai comprato esattamente?» osa chiedere, accompagnandola di là.
«Non troppo, in realtà.» risponde. «Non potranno restare tutti qua la notte, quindi molti dovranno guidare, e non berranno nulla. Tu, ovviamente, sei libera di dormire in qualsiasi posto di questa casa.»
Sofia si chiede come mai non si senta così a suo agio accanto ai suoi amici, e non riesce a spiegarselo. «Lo sai che non bevo mai tanto, ma prendo l'offerta al volo.»
Giusto il tempo di sistemare le ultime cose, che iniziano a suonare al campanello, e la casa inizia piano piano a riempirsi. Molti sono dei colleghi, mentre altri sono amici di vecchia data di Cecilia, e Sofia non li conosce tutti. Adesso c'è anche la musica in sottofondo, e le luci sono soffuse. La ragazza si ferma a parlare con una collega, e, per fortuna, quest'ultima non le chiede nulla di tutto quello che è successo negli ultimi mesi.
Cecilia è bellissima, e gira per la casa senza tregua, sempre con il sorriso sulle labbra, scambiando qualche chiacchiera con tutti gli invitati, fino a quando le passa vicino, dicendole che deve andare in bagno e di aprire a chiunque arrivi, al posto suo.
Il campanello suona quasi subito, e Sofia si scusa con la collega, avviandosi alla porta. Adocchia Francesco e Chiara parlare amichevolmente vicino a uno dei tavoli della sala, dove c'è da mangiare.
Quando apre la porta, si ritrova davanti Giuseppe Conte.
«Buonasera, spero di non aver fatto troppo tardi, mio figlio mi ha intrattenuto più del previsto.» accenna un sorriso, mettendo in mostra le fossette. È vestito con una camicia nera, aderente al punto giusto, e ha una ciocca di capelli che gli ricade sulla fronte.
Sofia si sente sollevata nel vederlo, come se già si sentisse meglio. «Non ti preoccupare, ancora non è successo niente di che...la tua scorta aspetta fuori o vogliono entrare?»
Lui fa spallucce. «Non pensavo potessero entrare, visto che potrebbe dare fastidio alla festeggiata, essendo persone che non conosce.»
Sofia scrolla le spalle. «Figurati, conoscendola non li lascerebbe mai fuori ad aspettare. Digli pure di accomodarsi.»
STAI LEGGENDO
Protecting you. |GIUSEPPE CONTE|
Fanfiction«Chi è che rischia di essere ucciso?» Il capo la fissa negli occhi. «Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.» -- Sofia da sempre ha voluto lavorare nei servizi segreti, e, nonostante abbia trent'anni, è una delle migliori. Ha frequentato corsi...