Parte 17

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Successe che Leman si accasciò lentamente per terra, così chiamarono subito i soccorsi. Dopo un paio d'ore d'attesa, il cardiologo uscì annunciando che purtroppo Leman non ce l'aveva fatta  durante l'intervento al cuore. Quelle parole avevano riportato Ferit al passato, quando sua sorella ebbe l'incidente. Era sconvolto, arrabbiato, deluso,..tutto intorno a lui stava crollando in un profondo abisso. Volle entrare a tutti i costi nella stanza, per vedere sua madre. Un pò si sentiva la causa; tra sè e sè pensava che se non le avesse parlato in quel modo forse ci sarebbe ancora. Pianse al suo capezzale a lungo.

Ai funerali della signora Leman arrivò anche il padre di Ferit, Luis, che ormai viveva da molti anni ad Hong Kong, dove aveva fondato la sua attività, nel settore siderurgico. Il loro matrimonio era finito da anni, anche se non si erano  mai separati. Ferit sapeva fin da piccolo che i loro genitori non si amavano, tanto che quando era adolescente suo padre se ne andò di casa. Per anni credette di essere lui la causa, finchè un giorno senti una conversazione tra lui e sua madre, in cui Luis ammetteva di amare un'altra donna.

Ferit guardò la bara dentro la fossa e gettò una rosa  bianca augurandole di fare un buon viaggio... in vita, infatti, non aveva mai perso occasione di viaggiare, fare feste e avere molti corteggiatori attorno a lei. Di certo Ferit non approvava questo stile di vita, ma sapeva che era pur sempre sua madre. Anche Nazli, con il padre e la sorella erano presenti al funerale. Ikbal e il signor Luis si incontrarono con gli sguardi per un lungo istante. Ikbal pensò che dopo tanti anni era ancora un bell'uomo, i segni che portava del tempo lo rendeva più affascinante. Voleva tanto sapere cosa stesse pensando in quel momento, ma dopo tutto quello che aveva passato non riuscì a trovare la forza di fare il primo passo. Finì quindi che ognuno se ne andò per conto proprio. 

Ferit partì per un lavoro in Sicilia, un progetto per il ponte di Messina. Pensava che lontano da tutti gli avrebbe fatto bene. Si chiedeva se in fondo anche lui fosse uguale a suo padre, cioè stare lontano da tutti, anche se questo non gli dava per niente pace appena i suoi pensieri finivano su Nazli. Passò un paio di mesi a Messina, ormai i lavori erano ben avviati, quindi decise di rientrare a Istanbul .

Intanto Nazli convinse Camal di lasciarla andare a casa, voleva tanto andare al cimitero e portare un fiore sulla tomba della madre e poi voleva stare vicino a Fatosh, dal momento che mancava poco al parto.

Arrivata al cimitero vide da lontano Ferit, ma lei fece un'altra strada per uscire, evitandolo. 

Quella sera Nazli a casa, nell'appartamento dove prima viveva insieme a sua sorella e Fatosh, sdraiata nel suo letto fissava il soffitto e pensava a quanto successo in quella casa. Sorrideva mentre ricordava quando entrò Ferit in camera sua per volere di Bulut. Aveva ancora stampata in mente la sua faccia per il disordine trovato. Riaffiorava anche quella volta che fecero la conserva in casa, e poi quando si presentò da suo padre, come era tutto facile prima, pensò che se i muri potessero parlare potrebbero scrivere un'enciclopedia. Tutto quello che credeva reale, il matrimonio con Ferit, con il piccolo Bulut e della sorte di Demet e Ankan, mentre era in coma non se lo spiegava, ma ormai non poteva più nascondere a se stessa che era innamorata di FERIT ASLAN. In quel preciso istante suonò il campanello ,credeva fosse la vicina, sapendo che era appena tornata da Venezia, ma aprì e sgranò gli occhi vedendo.....

...to be continued!

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