<va via per favore! Non voglio che nessuno mi veda in questo momento. Non ho voglia di litigare con te adesso!>
<Ma io non voglio litigare principessa. Io voglio solo aiutarti. Ti prego dimmi perché piangi, o meglio per chi piangi che lo sistemo io per bene!>
Mi viene da ridere a sentire questa frase, mi immagino un duello tra Marco e Andrea. Non so chi potrebbe vincere, perché Andrea è più pompato di Marco, ma sono sicura che quest'ultimo potrebbe stenderlo con un solo pugno a guardargli le sue braccia.
<Vedi sono anche riuscito a farti ridere!>
<Smettila per favore. Veramente puoi tornare a dormire, io sto più che bene!>
Cerco di fare un sorriso convincente e mascherare le mie vere emozioni, ma a quanto pare fallisco perché si avvicina lentamente e con il pollice raccoglie una lacrima che mi è sfuggita. Cazzo smettila di piangere Alice, riprenditi subito!
<Puoi smetterla tu per una volta? Lasciati aiutare e farmi fare il galantuomo. Te lo sto chiedendo per favore e io non chiedo mai per favore.>
<Eh va bene, se vuoi puoi stare qui fuori con me ma in silenzio.>
<Quindi posso anche sedermi sul dondolo vicino a te?>
<certo, ma ovviamente tu ti metti nell'angolo destro. Non pretendere troppo Marco oppure te ne torni nella tua stanza!>
Mi giro e vedo che sta ridendo. <perché ridi? Ti faccio ridere per caso?>
<No no. Stavo solo pensando, scusami.> Mi risponde con un mezzo sorriso sulle labbra.
Decido di lasciar perdere e concentrarmi sul panorama. Il dondolo è abbastanza largo, infatti noi non ci sfioriamo neanche. Stiamo in silenzio per non so quanto tempo: non è uno di quei silenzi imbarazzanti, ma è piacevole, ognuno di noi due è immerso nei suoi pensieri mentre ammiriamo il mare prorompente.
A spezzarlo e lui che dice di tornare subito. E così fa. Torna dopo qualche secondo con in mano una trapunta bianca. Si avvicina e me la mette addosso. È morbidissima e soffice.
<Stavi tremando così ho pensato che avessi freddo e sono entrato per prenderti questa.>
Dice sedendosi dall'altra parte del dondolo. Pensavo fosse un trucchetto per sedersi appiccicato a me, invece no. Mi sta stupendo. Se non lo conoscessi per davvero, direi perfino che è un ragazzo dolce. Dopo qualche secondo di silenzio mi guarda e mi chiede sussurrando:
<Stai meglio?>
<Si grazie.>
Rispondo imbarazzata e mi giro subito verso il mare. Ma mi accorgo che lui non lo fa, continua a guardare me. Questa cosa mi mette a disagio. Non riesco a capirlo, non è mai stato così, io conosco solo il ragazzo cretino e snob, non questo angioletto. Per riempire questo incessante silenzio, prendo parola e chiedo:
<Posso farti una domanda?>
<Si. Ma solo una perché non mi piace essere interrogato.>
<Non è un interrogatorio! Sono solo curiosa di sapere perché continui a insistere con me, quando ti ho già detto chiaramente che non sono interessata.>
<Ti ho già risposto! Io non mi arrendo mai, ottengo tutto quello che voglio. Poi tu fai la difficile, vuoi sfidarmi e questo rende il tutto ancora più interessante!>
<Io non faccio la difficile!> dico sorridendo
<si invece! Comunque stiamo facendo passi avanti: sono più di 15 minuti che siamo insieme e non ci siamo ancora insultati!>
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un'estate indimenticabile
RomanceL'amore mi era sempre sembrato un sentimento ingannevole, distruttivo, doloroso ma allo stesso tempo una sensazione indescrivibile, che lascia senza parole. Adoravo leggere storie d'amore,ma nella vita reale mi concentravo solo sugli studi per il mi...