Cerco di fare qualche passo, ma non ci riesco perché come muovo il piede mi parte una fitta tremenda.
<Cavolo! Mi fa malissimo il piede!> urlo dal dolore.
<Appoggiati a me principessa, così riesci a camminare; altrimenti posso prenderti in braccio.> mi dice abbastanza preoccupato.
<Scordatelo. Mi basterà appoggiarmi al tuo braccio e ce la farò!> rispondo convinta.
Mi aggrappo al suo braccio muscoloso e iniziamo a camminare lentamente, ma il dolore non passa, anzi più cammino più aumenta. Io però sono troppo orgogliosa e faccio finta di niente, non voglio andargli in braccio per nessun motivo.
<Sei sicura di star bene principessa?> chiede dubbioso.
<Sicurissima, non preoccuparti!>
<A me non sembra dalle smorfie che stai facendo!> mi dice ridendo.
<Ma quali smorfie?! Io sto benissimo, non sento più niente ormai.> mento.
Dopo qualche minuto in cui avremo fatto si e no un metro di strada, Marco mi dice:
<Certo che a questo passo arriveremo domani!>
<Beh sei tu che vai come una lumaca, per me non ci sono problemi.>
<Io una lumaca?! Sei tu che vai piano perché ti fa male il piede, ma non vuoi ammetterlo perché sei troppo orgogliosa!>
<Non è vero!>
Siamo così impegnati a battibeccare che non ci accorgiamo nemmeno della pioggia. Il cielo effettivamente era già da un po' diventato cupo, pieno di nuvoloni pronti a scoppiare e il lampo di prima era stato chiaramente un segno di ciò che stava per accadere.
In pochi secondi dalle giganti nuvole grigie inizia a scendere pioggia fittissima che ci inzuppa i vestiti. Marco mi guarda negli occhi e mi dice che dobbiamo correre, ma io non ci riesco perché a mala pena faccio qualche passo.
<Senti principessa non lo dirò a nessuno, ma per favore lasciati prendere in braccio così faccio una corsa e sfuggiamo a questa maledetta pioggia!>
<Non voglio, peso troppo...>
<Ma che dici, sei leggera come una piuma. Dai vieni!>
Si avvicina e dolcemente mi solleva da terra come se davvero non pesassi niente. Non so come, ma le mie gambe si avvolgono automaticamente intorno alla sua vita e le braccia al suo collo.
In questa posizione sono per una volta alla sua stessa altezza, i nostri visi sono uno difronte all'altro vicinissimi tanto che i nasi quasi si sfiorano. I miei occhi sono fissi perdutamente nelle sue pozze color nutella. Per la seconda volta nel giro di poche ore siamo sul punto di baciarci, e manca davvero poco.
Vorrei davvero farlo perché non ho mai baciato nessuno e lui mi sembra quello giusto, ma sono combattuta.
Lentamente Marco, senza mai distogliere lo sguardo dal mio, si avvicina con le labbra alle mie.
Sono sul punto di sporgermi e baciarlo, quando mi riappare la figura di Andrea ed Elena che si stanno limonando proprio davanti a me a quella stupida festa. In pochissimi secondi tutti i brutti ricordi ricompaiono nella mia mente e iniziano a bruciarmi gli occhi.
Cerco di cacciare indietro le lacrime, ma mi accorgo che è troppo tardi quando Marco me ne asciuga una; nonostante ci sia la pioggia se ne è accorto.
<Scusami.> dico singhiozzando e nascondendo il viso nel suo collo.
<È tutto apposto principessa. Tranquilla, non ti preoccupare.> dice accarezzandomi la schiena.
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un'estate indimenticabile
RomanceL'amore mi era sempre sembrato un sentimento ingannevole, distruttivo, doloroso ma allo stesso tempo una sensazione indescrivibile, che lascia senza parole. Adoravo leggere storie d'amore,ma nella vita reale mi concentravo solo sugli studi per il mi...