Dopo vari tentativi andati a vuoto, in cui senza dare al cellulare il tempo di squillare riattaccava, Harry riesce a chiamare Niall che felice come una pasqua si è scusato altre quattro volte prima di dargli appuntamento in un bar non molto lontano dalla libreria in modo tale che nessuno dei due avesse troppe difficoltà a trovare il luogo -é strano- mormora dopo aver attaccato
-che cosa?- chiede Louis cominciando a tirare fuori tutto ciò che occorre per la cena di oggi, anche se Harry adesso sembra ricordarsi di mangiare adeguatamente al lui piace accertarsene comunque -ho un impegno- afferma avvicinandosi a Louis per tirare fuori una padella da un cassetto accanto a lui -qualcosa che non sia andare a lavorare o fare la spesa-
Louis lo osserva un attimo per comprendere il suo stato d'animo, ormai è diventato bravo in questo ed Harry sembra agitato ma in modo positivo, probabilmente è contento di uscire con qualcuno dopo tanto tempo. Come amici si intende, Louis non ha intenzione di contemplare niente di diverso da una semplice uscita tra amici con quel irlandese -quindi vuoi che venga con te?-
Harry non esita neanche un istante quando annuisce sorridendo -non riuscirei a farlo senza di te- Louis si sente svenire, sa che non è possibile ma giura di poter finire con il culo a terra da un momento all'altro perchè Harry si fida davvero di lui e questo gli fa venir voglia di scoppiettare come fuochi d'artificio
-perfetto, mi assicurerò che tenga le mani a posto e che non provi a rubarti il cuore- si rigira tra le mani una padella pensando a come starebbe bene in testa all'irlandese, il riccio ride intuendo i suoi pensieri e scuote la testa cominciando a tagliare alcune verdure -non ridere occhi belli, il tuo fascino è pericoloso- il ritmico battere del coltello contro il tagliere si ferma improvvisamente e se Louis non sembra farci caso Harry è pietrificato
L'ultima frase del liscio continua a ripetersi ancora e ancora nella sua mente. Louis pensa che sia affascinante? Davvero? Magari è solo un modo di dire, si, sicuramente una battuta pensa Harry tornando alle sue verdure. Non si fa domande e finisce di preparare la cena con Louis che gli chiede in continuazione cosa sta cucinando.
Alla fine il riccio ha scoperto che l'unica cosa che Louis sa cucinare è quel piatto che gli ha fatto preparare tempo addietro e da quel giorno si diverte a tirar fuori le sue migliori ricette sotto lo sguardo curioso di Louis che lo elogia estasiato -venderei la mia collezione di felpe per poterlo assaggiare- Harry si sente davvero lusingato e non smette di promettergli che quando si sveglierà cucinerà per lui tutto ciò che vuole, in quei momenti Louis vorrebbe davvero tanto essere una persona normale.
Quando il riccio finisce di cenare, e Louis lo sta aiutando a sparecchiare, la cucina è immersa in un silenzio teso, Harry ha capito che il Louis vuole dirgli qualcosa, è stato pensieroso per tutta la cena -stavo pensando ad una cosa- il riccio potrebbe giurare di non aver mai sentito, da quando si conoscono, la voce di Louis in tono così basso perciò non parla ma lo invita a continuare con un cenno
-l'irlandese ha parlato di una cosa l'altro giorno- Harry si irrigidisce, crede di aver capito dove vuole andare a parare così preso da un coraggio che non sapeva di avere anticipa le sue parole -disturbo post traumatico, so di averlo Lou se è questo che ti stavi chiedendo- sospira voltandosi dando le spalle al bancone della cucina
-no cioè...io mi- il liscio prende un respiro profondo e si mette affianco ad Harry senza guardarlo -sai queste cose sono difficili da superare da soli e mi chiedevo se tu- si ferma di nuovo maledicendo la sua incapacità nel formulare una frase di senso compiuto, andiamo, stiamo parlando di Louis Tomlinson, un impertinente che studiava per diventare avvocato e a cui di certo non sono mai mancate le parole in vita sua
-non capisco Louis, tu vuoi...vuoi che te ne parli?- balbetta il riccio cercando di non farsi prendere dal panico stringendosi le mani per fermarne il leggero tremolio.
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Two Ghosts | Larry Stylinson
Hayran KurguLouis ha sempre amato la vita, ha vissuto ogni giorno come se fosse l'ultimo, è sempre stato eccentrico, impulsivo, un po' egocentrico e irresponsabile, forse troppo. Louis credeva di poter tenere il mondo sul palmo della mano, pensava di essere ind...