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Io: ti rendi conto che tuo padre mi ha appena minacciato con un coltello e tu cos'hai fatto niente, sei rimasto fermo a guardare e se mi uccideva?
S: non l'avrebbe mai fatto
Io: e se succedeva
S: sarebbe un uomo morto
Io: scusami ma fatico veramente a crederci! Sei ancora sotto il suo controllo, non neghiamo l'evidenza
S: Andrea, tu non ne sai niente di questo mondo non sai le nostre tradizioni
Io: hai ragione non ne so niente, ma questo non vuol dire che tuo padre deve metterti i piedi in testa
S: non è vero
Io: non negare il vero

Sentiamo Lena che ci chiama dal piano di sotto

S: andiamo

Scendiamo le scale dove troviamo i cognugi Fiordispino seduti sul divano

Ub: senti Andrea parliamoci chiaro, tu non mi piaci e io non piaccio a te
Io: questo era palese dalla prima volta che sono venuta qui quando avevo dieci anni, e francamente non capisco perché
Ub: odio le rosse! Le trovo viziate e scorbutiche
Io: delicatissimo
S: vieni al sodo papà!
Ub: voglio che fate un altro bambino! Chiedo solo questo! Voglio un maschio! E quanto nascerà lo porterò con me per farlo diventare quello che deve essere il futuro della nostra famiglia

Mi avvicino a quel bastardo e li tiro un gancio destro talmente forte che cade a terra

Io: provaci solamente e ti ammazzo!

Inizia una vera e propria rissa tra me e Uberto! Finché mio fratello e Stash ci separano

Io: marcisci all'inferno bastardo

Riesco a rubare la pistola dalla fodera della cintura di mio fratello, la carico e la punto verso quel bastardo, anche lui la punta verso di me, Stash la punta verso suo padre

Ub: getta l'arma Andrea
Io: prima tu! Non mi fido di te
Ub: la stessa cosa la posso dire di te
Io: ma a differenza tua che io non uccido una persona

Rapita dal mio migliore amico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora