12. Il signor Jeon

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Jimin's pov

La fievole luce del sole entra attraverso le finestre e arriva dritta ai miei occhi. Anche se ancora debole riesce comunque a darmi fastidio, quindi mi rigiro su un fianco così da evitare la luce sul viso. Continuo a tenere gli occhi chiusi mentre mi rigiro in continuazione nel letto. Non mi ricordavo fosse così scomodo. Ho mal di schiena e la testa mi sta scoppiando. Apro lentamente gli occhi, e ancora con la vista leggermente appannata mi guardo intorno. C'è qualcosa di strano e questa non sembra per niente la mia stanza. Mi strofino gli occhi coi palmi della mano e lentamente mi rimetto a sedere e una fitta di dolore si espande in testa, porto le mani alla fronte poi mi massaggio le tempi cercando di alleviare il dolore. Guardo il mio corpo e rimango stranito dal fatto che indosso ancora i vestiti della sera precedente, non mi sono mai addormentato con i vestiti il che è alquanto strano. Solo dopo essermi osservato bene mi rendo conto di non trovarmi sul mio comodo letto, ma bensì su un divano. Un divano non mio.
Mi guardo intorno spaesato e davvero non riesco a capire dove mi trovo, di certo non è casa mia e neanche quella di Jungkook, quindi dove cazzo mi sono?
Cerco di pensare alla scorsa notte, ma più ci penso più il dolore di testa aumenta. Provo a cercare il cellulare e lo trovo su un piccolo tavolino che si trova davanti al divano. Accanto ad esso vi è una piccola scatola colorata di un negozio che conosco benissimo. La apro e all'interno trovo dei mochi di vari colori e gusti.

«Perche ci sono dei mochi?» mormoro, portando ancora una volta una mano sulla fronte. Sembra che il dolore di testa non voglia cessare. Guardo ancora una volta la scatolina e come se nulla fosse rivedo le immagini di ciò che è successo ieri sera. Io seduto sull'asfalto freddo e Taehyung chino davanti a me.
Cosa cazzo ho fatto ieri?

«Vedo che ti sei svegliato»
Sento una voce fin troppo familiare e subito mi si gela il sangue nelle vene. Mi volto verso di lui e sgrano gli occhi appena mi rendo conto di dove mi trovo. Non so come e non so perché io sia finito a casa di quel maniaco. Mi alzo di scatto, ma barcollo leggermente per via di una fitta alla testa. Mi sento ancora stordito da ieri sera, come cazzo è possibile che io abbia perso il controllo così?
«Ti ho portato il caffè» guardo la tazza fumante che ha in mano e anche se la voglia di bere il caffè è tanta, mi tiro indietro. «Dovresti berlo, vedrai che ti sentirai meglio» prova ad avvicinarsi, ma prima che posso farlo afferro il mio cellulare, le scarpe, il cappotto e scappo via da quella casa. Una volta fuori, non perdo neanche tempo a chiamare l'ascensore e scendo velocemente le scale. Una volta nell'altrio, metto le scarpe e il cappotto ed esco da quell'appartamento. Mi sento uno schifo, mi sento in imbarazzo e non vedo l'ora di tornare a casa e smetterla di pensare a ieri sera. Non ricordo un cazzo, ricordo solo di aver bevuto e aver detto di volere dei mochi.
Prendo il cellulare sperando di non trovare 394 chiamate perse di mia madre e rimango sorpreso quando mi rendo conto di non averne neanche una, il che è molto strano da parte sua. Apro WhatsApp e vedo la chat con mia madre, la apro e trovo dei messaggi da parte mia dove la informo che resto a dormire a casa di Jungkook. Non ricordo di avergli scritto ieri sera, quindi sarà stata opera di quel maniaco. Apro poi la chat con Jungkook e leggo i messaggi.

2 nuovi messaggi da "Kookie"

Kookie:
Chimmy perché non rispondi? Che fine hai fatto?

Vengo come al solito così andiamo a scuola

Me:
No, ci vediamo direttamente a scuola. A dopo


°°°


Taehyung's pov

Rimango come un idiota a fissare la porta di casa, la tazza di caffè ancora nelle mani. Non appena mi ha visto, è scappato via senza dire una parola, neanche un grazie per averlo aiutato la scorsa notte. E io che sono stato così gentile a comprargli anche i mochi.

L'assassino della notte ~ TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora