L'assassino della notte ~ Taekook

14. Il prezzo da pagare

«V»
«V»
Mi risveglio dai miei pensieri appena vedo una mano sventolarmi davanti il viso. Vedo JB guardami preoccupato e scuoto la testa ritornano alla realtà. È da quando sono arrivato alla villa che i miei pensieri mi riportano alla mente Hyun-joong. È come se rivivessi lo stesso incubo, solo che questa volta con me c'è JB.
«Qualcosa non va?» mormora e io scuoto la testa «Siamo arrivati»
Ero cosi perso nei miei pensieri che non mi ero reso conto di essere arrivato a destinazione.
Parcheggiamo il furgone e scendiamo, sistemando tutto il necessario. Sistemo la cinghia del fucile in spalla e mi guardo intorno. Siamo vicino ad un grande porto, grandi e piccole navi galleggiano in lontananza sulle acque blu, si sentono i rumori delle onde che si scontrano contro gli scogli. La serata è particolarmente tranquilla, il cielo e di un blu intenso e tante piccole stelle brillano in alto. Se non fosse per via di questa stupida missione, sarebbe un serata perfetta per stare in riva al mare a guardare le onde e sentire quella lieve brezza che sfiora la tua pelle.
Sembra non esserci anima viva, ma del resto il porto è grande e loro potrebbero essere ovunque, magari anche su uno di questi grandi yacht costosi.
Guardo il resto del gruppo che dopo aver preso le loro armi si avvicina a me aspettando ordini. Onestamente non so neanch'io cosa fare, ma sono a capo di questa missione e devo pur dire qualcosa.

«Okay, ascoltatemi bene!» richiamo la loro attenzione «Dobbiamo solo perlustrare la zona, trovate il signor Jeon e accumulare più informazioni possibili» li guardo uno ad uno, e mi sorprende quanto siano attenti ad ogni cosa che dico «Se qualcosa dovesse andare storto sapete cosa fare. Potete ferirli, ma come ho già detto non voglio morti» dico serio, sperando che questo basti a convincerli a non fare cazzate. Preferirei evitare di spargere altro sangue «E un'altra cosa!» dico «Il signor Jeon è mio»

°°°

Siamo sparsi in varie postazioni del porto, osservando attentamente ogni più piccolo movimento. Siamo riusciti a trovarli senza problemi e senza dare nell'occhio ci siamo nascosti, così da poter ascoltare la loro conversazione.
Come avevamo previsto il signor Jeon aveva una consegna da fare. Casse in legno sono all'interno di un grosso furgone, e poco alla volta vengono spostate su un altro. Come immaginavo le loro armi sono delle bestie e bisogna stare attenti, altrimenti ci ritroveremo tutti in una pozza di sangue. Questi sono uomini a cui non importa di chi hanno davanti, fosse per loro ucciderebbero anche un bambino. Anche se i miei colleghi non sono poi così diversi da loro. Non aspettano altro che poter spargere sangue, ma fin quando sarò io al comando questo non succederà.

«Cazzo» sussurra JB al mio fianco, il fucile ben posizionato e il viso contro il mirino «Quelle armi che hanno sono delle bestie e a noi vendono queste?» dice, indicando i nostri fucili.

«Le armi migliori le tengono per loro JB, è normale non credi?»

«Se lo dici tu» fa spallucce e riporta la sua attenzione agli uomini davanti a noi.
Posiziono per bene il fucile e avvicino l'occhio al mirino per guardare meglio. Non riesco a leggere bene il labiale, riesco solo a capire qualche parola sconnessa. Li vedo continuare a parlare mentre altri uomini spostano il carico da un furgone all'altro. Sento dei piccoli rumori e allontano il viso dal fucile per guardarmi intorno. I miei compagni sono ancora al loro posto che osservano in silenzio la scena, ma sgrano gli occhi non appena mi rendo conto che mancano due di loro. Erano posizionati dietro una barca poco più distante da me e JB, ma ero così impegnato ad osservare il signor Jeon da non aver notato il loro spostamento. Faccio segno a JB di rimanere in postazione e silenziosamente, mi avvicino a uno degli uomini alla mia destra.

«Dove sono quei due?» sussurro indicando col capo il punto in cui dovevano trovarsi.

«Non lo so» si guarda anche lui intorno, cercando i suoi colleghi «Erano qui poco fa»