Chapter 21

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POV DIEGO

Il giorno prima dell'evento è sempre quello in cui sentì le emozioni dentro di te scoppiare, gioia, ansia e paura dominano la tua giornata e tu non puoi scappare da loro. Abbiamo deciso di portare le ragazze con noi in Duomo, annunciando però alle nostre fan di essere lì per creare un piccolo evento prima di quello originale. Abbiamo creato un contest, guardando gli edit migliori, e ognuno di noi ha scelto cinque ragazze da contattare e avvisare dell'evento.

Mi alzo dal letto per poter fare una doccia rinfrescante, chiudendo gli occhi nel sentire l'acqua infrangersi sulla mia pelle. Esco dal box doccia solo dopo una buona mezz'ora, avvolgendo l'asciugamano intorno ai miei fianchi per potermi dirigere in camera e vestirmi tranquillamente. Lele si è di nuovo addormentato sul divano, Tanc e Gian invece stanno facendo casino per poterlo svegliare. A volte, dico solo a volte, il mio migliore amico mi fa pena per quello che deve sopportare con noi. Afferro il cellulare per poter fare una storia su Instagram, scoppiando subito a ridere quando Lele manda entrambi a quel paese con un gesto della mano. Dopo aver pubblicato la storia, apro l'app di Whatsapp per poter inviare un messaggio ad Arianna

-Dammi 10 minuti e sono da te, d'accordo?-

-Ti aspetto-

La risposta, come al solito, arriva diretta e veloce da parte sua. Sorrido e mi maledico da solo per essere uscito fuori di testa grazie a questa ragazza.

"Bro, dove stai andando?"

"Passo a prendere Ari e la porto in un posto. Ci vediamo direttamente in duomo con le altre?"

Vedo Gianmarco annuire alla mia domanda, quindi mi dirigo verso la porta di casa per poter salutare tutti i miei amici e uscire dalla struttura. Mi incammino verso la nuova casa delle mie amiche, per fortuna ne abbiamo trovata un'altra disponibile a pochi passi da noi, e passo una mano tra i miei capelli ribelli per poterli sistemare almeno un po'. Quando mi trovo di fronte al loro portone, suono al citofono e aspetto di essere accolto nel solito modo

"Puntuale come sempre, stronzo"

"Buongiorno anche a te"

Mi avvicino per poterla salutare con un semplice bacio sulle labbra ma non va come previsto. La vedo sorpassarmi dopo aver chiuso la porta alle sue spalle e, io, non posso far altro che scuotere la testa in segno di negazione. La raggiungo con grandi passi, ritrovandomi al suo fianco in pochi secondi, e poso un braccio sulle sue spalle

"Potresti anche salutarmi come si deve"

"Diego, ma statte zitto"

Sorrido mentre mi mordo l'interno della guancia, fermandomi e prendendole la mano per poterla tirare verso di me. Le sposto una cioccia dei suoi capelli ricci dietro l'orecchio, soffermandomi per un attimo sui dettagli del suo volto. Sorrido sempre di più quando sento il suo respiro diventare pesante alla mia vicinanza, le sue guance si erano colorate leggermente di rosso e il suo corpo quasi non si reggeva da solo

"Devo stare zitto?"

È immobile tra le mie braccia, in questo momento riesco a vedere il suo imbarazzo diventare sempre più evidente mentre mi avvicino e poggio le labbra sulle sue. Sorrido appena sento muovere le sue labbra in coordinazione con le mie, afferrandole i fianchi e facendo aderire i nostri corpi per poter sentire ogni piccola parte di lei. Sono riuscito a zittirla in poco tempo e, probabilmente, il posto in cui dovevo portarla per fare questo non serviva più. Sento le sue dita iniziare a giocare con i miei capelli scuri e l'altra mano posarsi sul mio petto forse per reggersi o per sentirmi ancora più vicino. Solo quando entrambi non abbiamo più fiato, riesco a staccarmi dalle sue labbra per poter scendere al suo collo e lasciare un livido violaceo abbastanza evidente

Your smile is mine//Lele GiaccariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora