𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙓𝙑𝙄𝙄𝙄

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Dall'altra parte spuntò il moccioso dai capelli blu.

Ciel:«Lo hai visto pure tu?»

Tu annuisti e durante tutto ciò Grell raccolse il cinema record del ragazzino ormai senza vita, a terra.

Ciel:«Credo che quella nube appartenga ad un demone»

"grazie per l'informazione completamente inutile"

Ciel:«Tu che sei arrivata prima rispetto a me, magari ha visto la sua identità che usa per vagare nella città»

T/n:«Mi dispiace ma non ho visto nient'altro che una fitta nube scura»

Ciel:«Capisco» rispose il moccioso in maniera delusa.

Ciel:«Almeno abbiamo comunque ricavato una cosa importante, sappiamo che il nostro killer è un demone»

T/n:«e me lo sono fatta sfuggire dannazione!»

Ciel:«Non devi fartene una colpa, inoltre hai appena scoperto dell'esistenza degli shinigami e dei demoni, so benissimo che non è una cosa così semplice da accettare, quando torneremo alla magione ti spiegherò meglio il tutto chiarendo la situa nei migliori dei modi, ora torniamo»

Io conte iniziò ad incamminarsi verso la strada che portava nuovamente verso la carrozza che avevamo lasciato.

*little time skip*

Tornaste finalmente alla vostra carrozza e lo spettacolo che si era mostrato sotto i tuoi occhi c/o fu alquanto spaventoso.

Chiazze di sangue a terra che sporcavano la strada, schizzi di sangue sulle pareti di certe abitazioni, vere e proprie pozze di sangue e poi vi era il corpo di un uomo, a te sconosciuto, sdraiato a terra.

T/n:«Che diavolo è successo qui?»

Dopodiché il tuo sguardo si posò su Sebastian, era ferito ed in maniera anche grave, aveva una grandissima ferita grondante di sangue color rosso vino e riusciva a stento a tenersi in piedi a malapena.

Subito ti preoccupati vedendolo conciato in quel modo, sapevi benissimo che un demone non poteva essere ferito facilmente e sapevi anche che l'unica arma che era in grado riportare su un demone una ferita del genere era solamente una.

L'arma di uno Shinigami.

Probabilmente l'arma di quell'uomo spilungone a terra.

Ciel non sembrava minimamente preoccupato dello stato del suo fedele maggiordomo demoniaco e la cosa ti dava parecchio fastidio.

Ciel:«Sebastian, smettila di fare la vittima su, sei un demone dopotutto no?»

Il corvino non riuscì nemmeno a rispondere poiché l'unica cosa che produceva la sua bocca in quel momento, era una grande quantità di sangue.

T/n:«Sebastian!»

Gli andasti in contro di corsa, volevi aiutarlo in tutti i modi, vedendolo conciato in tal modo il tuo cuore veniva stretto da una morsa molto forte e dolorosa a te completamente snonosciuta.

Lo abbracciasti in modo da poterlo sostenere e così il maggiordomo portò le sue possenti braccia intorno al tuo esile corpo e poi ti strinse a sé.

"perché?"

T/n:«Resisti ti prego, ci manca poco per arrivare alla magione e lì posso curarti senza alcun problema» dicesti in maniera preoccupata e frettolosa.

//Sebastian X Reader//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora