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*Un mese dopo*
<ehilà>
La mia migliore amica mi viene letteralmente addosso stringendomi in un abbraccio ammazza ossa.
Dietro di lei,mia cugina e Toni che mi salutano con un abbraccio.
<allora..dopo scuola vi va un frullato da Pop's?>
Chiede Veronica ricomianciado a camminare.
Acconsentiamo tutte e continuiamo a camminare parlando del più e del meno.

<come stai?>
Mi sussurra Toni mentre Cheryl e Veronica stanno camminando davanti a noi parlando della colazione estiva di Kelvin Klein.
Scrollo le spalle stringendomi nel mio cappotto.
<come sempre,da un mese ormai>
Lei annuisce leggermente e si morde il labbro inferiore.
<senti..so che non dovrei dirtelo, ma..beh,lio è nella tua stessa situazione!
Ti pensa sempre..>
Dice sempre facendo attenzione a non farsi sentire dalle due ragazze che stanno parlando indisturbate.
<ma..?>
Chiedo aggiustandomi il berretto ormai inzuppato di neve.
<ma..è troppo orgoglioso per ammetterlo.
Non farà mai il primo passo perché è convinto che abbia sbagliato tu>
mi dice facendo un sorriso triste.
<e ha ragione..>
mormoro sospirando.

È passato un mese da quel giorno negli spogliatoi.
Un mese che non ci parliamo.
Un mese che ci guardiamo di soppiatto quando pensiamo che l'altro non se ne accorga.
Un mese di sofferenze e un mese di rimorsi e sensi di colpa.
Ho passato le prime due settimane a piangere e disperarmi, ho saltato anche qualche giornata scolastica fingendo di stare male,anche se..stavo male davvero.
Non fisicamente ma dentro.
Beh,anche un po' fisicalmente..non mangiavo molto in cunei giorni e in generale tutt'ora,non ho li stesso appetito di prima..ma più importante è che ho un peso sul cuore incredibile,i sensi di colpa mi stanno divorando.
La notte dormo poco,ho sempre gli incubi.
Incubi dove lui sta con un'altra o dove mi prende ingiro.
Ma il peggiore è stato qualche giorno dopo la nostra rottura.
Ho dormito a casa di Ronnie perché Polly è andata a LS con Jason per vedere dal vivo un'università,mentre i miei erano andati a Vancouver per qualche giorno.

Ho sognato di essere in ospedale con Jughead accanto a me.
Avevo un pancione enorme,stavo per partorire,ero in travaglio.
Quando mi hanno portata sul lettino sono rimasta completamente sola.
Non c'erano medici,non c'erano infermieri..non c'era lui.
Ho iniziato a strillare come una pazza e dopo poco dalla porta sono entrate quattro persone.
Un dottore,due infermiere e lui.
Lui che si stava infilando il camice sterilizzato i guanti e tutto il resto.
Era nervossimo ha anche messo due dita dove doveva metterne solo uno.
Beh,dopo questo, ricordo solo che ho iniziato il parto.
Urla,imprecazioni,e chi più ne ha più ne metta.
Poco prima di svegliarmi,con un'ultimo urlo di dolore mi accascio sul lettino.
Ma..c'è qualcosa che non va.
Non sento un pianto..
Apro di scatto gli occhi che avevo chiuso appena avevo dato ultima spinta e mi alzo a sedere nonostante gli altri dolori post-parto che si fanno sentire.
Guardo Jug che ha lo sguardo fisso davanti a lui e poi lo seguo arrivando a mia volta, a guardare i medici che sono tutti accerchiati intorno a qualcosa.
Ma..mio figlio dov'è?perché non ha pianto?perché nessuno parla?
Il medico che era tra le due infermiere si gira verso di noi a fa cenno di no con la testa.
<ma..ma che diavolo succede?>
Jughead ha il viso bagnato dalle lacrime.
<tu!tu hai ucciso nostro figlio!>
Sibila con occhi pieni di rabbia.
<i-io?cosa?!nostro figlio è..>
<si!è morto!l'hai ucciso tu! Sapevo che quel tuo "amico" -come lo chiami tu- non portava nulla di buono! Sei andata a letto con lui e hai ucciso mio figlio!nostro figlio!>
Mi dice con rabbia mentre io rimango di stucco.
Ma che diavolo succede?
<i-io non..non ho..ucciso nostro figlio..i-io non..non sono stata a letto con lui..>
Singhiozzo mentre tutto nella stanza sparisce.
Ora è tutto nero.
Ci siamo solo io e lui.
Io,lui e il suo sguardo pieno d'ira,rivolto solo ed esclusivamente a me.
Ed eccola qui,l'ennesima stretta al cuore.
<ti odio!hai ucciso la cosa più bella della mus vita!vorrei poter tornare indietro e non averti mai incontrata!>
Grida lui mentre io faccio un salto indietro per lo spavento e per il dolore che quelle parole mi provocano.
<io non ho fatto nulla..>
Sussurro mentre lui continua ad urlarmi contro.
<ti odio!sapevo che non dovevo tornare con te!>
Appena pronuncia questa frase mi alzo a sedere velocemente facendo svegliare anche Ronnie dall'altro lato del detto.

stay ||BugheadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora