capitolo 5

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davanti al lago nero c'è una figura. ora si è girata a guardarmi. è... alex?!

A: elisa?!
E: alex?!
A: che ci fai qua a quest'ora?
E: potrei chiedere lo stesso a te.
A: ok... io sono qua perché mi sento uno schifo.
E: in questo momento nessuno si può sentire peggio di me.
A: ti assicuro di sì, me.
E: nah
A: avrei dovuto dirtelo prima.
E: non capisco.
A: i tuoi occhi... beh... anche io...

mi guarda intensamente negli occhi e il colore dei suoi cambia: blu notte. è triste.

E: come...
A: come è possibile? non lo so. sono così dalla nascita. nessuno lo sa... ma dovevo dirlo a qualcuno, specialmente a te che sei come me.
E: ma come fai a controllarlo? oddio ho così tante domande.
A: prima mi devi promettere che non lo dirai a nessuno. ti prego.
E: si, tranquillo. aspetta... ma quindi... quando i miei occhi erano rosa, tu...
A: si lo sapevo. ma non ti preoccupare... *arrosisce*
comunque, come ti dicevo, sono così dalla nascita. ma i miei genitori mi hanno insegnato a controllare il cambio-colore degli occhi, così nessuno poteva sapere che fossi "diverso". ogni notte però, sognavo una strana luce verde che mi colpiva.
E: oddio, pure io... perché dici "sognavo"?
A: ho imparato a scacciare pure quello.
E: wow. mi sembra così strano avere conosciuto una persona uguale a me. ma ormai dopo la cerimonia lo avrà saputo tutto il castello che io sono così.
A: non ti preoccupare è tutto ok. comunque io ho due anni in più di te, è ovvio che sono più esperto.

continuiamo a parlare seduti di fronte al lago nero. mi sembra così impossibile, eppure è vero. ho conosciuto una persona che è uguale a me...
prima di ritornare nei nostri dormitori, alex mi abbraccia.

A: tranquilla, andrà tutto bene. ti insegnerò tutto ciò di cui ha bisogno.
E: grazie, di tutto *ricambia l'abbraccio*

















il tempo passa in fretta ad Hogwarts e ormai la voce che il colore dei miei occhi cambia si è sparsa per tutto il castello. ma non mi interessa. come dice alex, me ne devo fregare.
ormai io e lui siamo diventati come fratelli. è come avere un migliore amico, un fratello maggiore. sinceramente, non mi piace più. nel senso, lo vedo come un amico, un migliore amico. nulla di più.

per quanto riguarda julie e sofia sono diventate le mie migliori amiche e senza di loro non so davvero come farei.
di Draco non ho voglia di parlare... si è messo con quella putta*a di Pansy Parkinson. VOMITO. BLAH.

ora sto tornando da lezione. tra poco ci sono gli esami di fine anno e ho troppi voti bassi...
pansy mi passa accanto.

P: ah, menomale che tuo fratello è diverso da te.
E: ma per favore. stai zitta che sei tutta strana.
P: parla la malata di mente con gli occhi storti.
E: *gli occhi mi diventano rossi* prima di tutto, NON HO GLI OCCHI STORTI.
non faccio in tempo a finire di parlare che arriva Alex.
A: eli forse è meglio se andiamo.
mi prende per un braccio e mi trascina via.

E: io la AMMAZZO.
A: calmati. fammi vedere *mi posa una mano sul mento e mi guarda*
A: gli occhi sono ancora rossi. vai a sciacquarti la faccia e poi in dormitorio a riposarti.
scrollo il braccio dalla sua presa e vado in bagno. mi sciacquo la faccia velocemente e salgo in dormitorio ancora ribollente di rabbia.

J: ehi eli, come v–
E: zitta.
J: *mi guarda male* che hai?
E: Pansy. io la ammazzo. mhhh che nervi. anzi, ora vado.
J: aspetta... vai dove?

non dico niente e scendo giù di corsa dalle scale e vedo sulla poltrona mio fratello che sta chiacchierando con un tipo. mi avvicino.
E: ti devo parlare.
draco si alza e andiamo in un angolino.
E: quella stronza della tua ragazza, mi ha insultata dandomi della malata di mente con gli occhi storti. sappi che appena la vedo in giro le mollo un pugno dritto in faccia.
mi giro e me ne ritorno in dormitorio, dove Julie mi fissa.

E: ho parlato con Draco.
J: ah ok, pensavo avessi ucciso qualcuno *ride*
E: *ride con lei*


*passano giorni*
bene, oggi è l'ultimo giorno di scuola. sto facendo le valigie con Julie e Sofia.
J: ragazze, vi devi confessare una cosa.
E: dicci tutto Julie!
J: io... beh...
S: si...?
J: non tornerò più ad Hogwarts.
E: NONONONO ASPETTA CHE?!
S: MA NONO TU RIMANI.
J: ragazze, andrò a Beuxbaton in Francia dai miei parenti. per mia madre è troppo stancante tenermi qui.

non posso aggiungere nient'altro che arriva il professore Silente.
S: è pronta signorina Delacour?

Julie si gira verso sofia e la abbraccia, poi viene da me e fa lo stesso, gli occhi le si riempiono di lacrime. afferra il braccio di silente e scompaiono.

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