Capitolo 19: Lo Uccidiamo Insieme?

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Non mi ricordo com'era il titolo di prima r.i.p.

Alla fine me lo sono ricordato.

...

Granger urlò. Sirius balzò in piedi. Potter trasalì come se fosse stato colpito da una forte scarica elettrica.

«L'ho trovato alle radici del Platano Picchiatore» disse Piton mettendo da parte i Mantello e continuando a tenere una mano stretta attorno al braccio diIve e con l'altra attorno alla bacchetta, puntata contro il petto di Lupin «Molto utile Potter, ti ringrazio...» Era un po' ansante ma la sua voce era colma di un trionfo represso «Forse vi state chiedendo come facevo a sapere che eravate qui? Sono appena stato nel tuo studio, Lupin. Questa notte hai dimenticato di prendere la tua pozione... così te l'ho portata. E menomale... per me intendo. Mi è bastata un'occhiata sulla mappa sulla tua scrivania per sapere tutto quello che volevo.

«Severus...»

cominciò Lupin, ma lui non lo lasciò finire.

«Ho detto e ridetto al Preside che stavi aiutando il tuo vecchio amico Black ad entrare nel castello, Lupin» ringhiò strattonando Ive per la rabbia «Ed ecco qui la prova. Nemmeno io mi sarei sognato che avresti avuto il coraggio di usare questa vecchia catapecchia come nascondiglio...»

«Severus stai commettendo un errore» disse Lupin incalzante «Non hai sentito tutta la storia... ti posso spiegare... Sirius non è qui per uccidere Harry...»

«Altri due criminali pronti per Azkaban questa notte» sussurrò  Piton con gli occhi febbrili «Sono curioso di vedere come la prenderà Silente... era convinto che tu fossi innocuo, sai, Lupin... un lupo mannaro addomesticato...»

«Stupido...» rispose piano Lupin «vale la pena rinchiudere un innocente ad Azkaban per una lite tra ragazzi?»

Piton non disse niente...

BANG!


Dalla bacchetta di Piton, puntata istericamente verso Lupin, fuoriuscirono con un balzo delle sottili funi scure che si contorsero convulsamente come tanti serpenti frenetici prima di avvolgersi attorno alla bocca, ai polsi e alle caviglie del lupo mannaro, facendolo cadere a terra.

In un impeto di rabbia Sirius si avvicinò al pozionista, che, senza lasciare il braccio di Ive, gli puntò la bacchetta in mezzo agli occhi.

«Dammi solo una scusa per farlo...» sussurrò gelido «e lo farò»

Sirius si fermò, osservando il professore con odio. In tutto questo Ive era rimasta paralizzata, con la presa di Piton che le impediva di muoversi, con le unghie dell'uomo piantate nella pelle del braccio, lo sguardo fisso su Sirius e sulla bacchetta che gli era puntata contro.

Era tentata di afferrare con la mano libera la bacchetta dalla cintura, ma che possibilità aveva lei contro Piton? Non c'era nemmeno nessuno che poteva aiutarla, Lupin era immobilizzato, Sirius privo di bacchetta, Potter e Weasley erano due incapaci e Granger non avrebbe mai aggredito un professore.

Poi accadde qualcosa che mai si sarebbe aspettata.

«Professor Piton...» sussurrò la nata babbana «non.. non le pare il caso di ascoltare quello che hanno da dire, o ... o no?»

«Signorina Granger, sei già praticamente sospesa! Tu Potter e Weasley siete fuori dai confini della scuola con un uomo condannato per omicidio e un lupo mannaro. Per una volta nella tua vita, chiudi la bocca!» sbottò Piton «Ah, Lestrange... non preoccuparti non mi sono dimenticato di te. E non pensare che solo perché fai parte di Serpeverde io farò finta di non aver sentito l'urlo isterico in cui hai confessato di essere complice di quest'uomo!» aggiunse «Non oso immaginare quanto ne rimarrà deluso il tuo caro zietto Lucius...»

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