Capitolo 4

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Entrai in classe per seguire l'ora di matematica e me lo ritrovai lì. 

Subito dopo avevo storia e me lo ritrovai anche lì. 

Continuammo così praticamente quasi tutto il giorno.
Inutile dire che sembrava che avessi fatto un torto a qualcuno e che adesso il karma me la stesse facendo pagare.
Prima della pausa pranzo avevo l'ora di letteratura e indovinate un po'? Era anche lì.

"Ancora?" dissi sussurrando alzando gli occhi al cielo mentre andavo al mio banco.

La professoressa dopo essere entrata in classe lo fece mettere di fianco a lei e disse
"Ragazzi, un attimo di attenzione!! Oggi abbiamo un nuovo studente appena trasferitosi da Los Angeles. Per favore siate amichevoli e aiutatelo a recuperare gli argomenti svolti fino ad ora. "
si girò verso Mike e fece segno di continuare.
Mike non capì e disse "cosa?"
"Presentati"
"Mi ha già presentato lei" 
"E tu dì qualcosa in più ai tuoi nuovi compagni"
"Non ho nulla da dire" 

 Andò avanti così per un po'.. 

Era una scena abbastanza buffa da vedere, sembravano un duo comico e per sbaglio mi scappò una piccola risata. Entrambi si girarono e mi guardarono per pochi secondi e dopo ritornarono al loro battibecco. 

"Insomma Smith" disse quasi sconsolata e stufa di quel botta e risposta "Si presenti e basta!" gli ordinò. 
"Ok..Ok.. "disse Mike alzando le mani in aria e le sopra ciglia in segno di resa, come a voler dire "va bene basta che stia calma".

Nel mentre io continuavo a gustarmi quelle scene con piccole risate che ogni tanto uscivano dalla mia bocca.
"Salve. Mi chiamo Mike" disse rivolgendosi alla classe, poi si girò verso la professoressa "così va bene?"
La professoressa con uno sguardo quasi sconfitto, si portò una mano sulla fronte e quasi in modo impercettibile disse  "si va bene, torna a posto." 

Per tutto il resto dell'ora prestai attenzione alla lezione e presi appunti, ma ogni tanto il mio sguardo si perdeva fuori dalla finestra ad osservare come il vento trasportava via le foglie e piccoli flash mi a tornarono in mente. Flash di ricordi che avrei voluto seppellire per sempre nel più profondo angolo della mia anima e non pensarci più. 

Però purtroppo dire e fare sono due cose diverse. Riuscire a fare quello che si pensa non è così semplice. 

Fui risvegliato dal suono della campanella che annunciava la fine delle lezioni. Raccolsi tutte le mie cose. Stavo per uscire dalla classe e raggiungere Vic e Lucas in mensa per la pausa pranzo quando la professoressa mi fermò.

"Signor Wilson!" sono fregato pensai. "Ho visto che si è divertito parecchio ad inizio ora. Ne sono lieta. Ora spero che lei possa farmi un favore... Signor Smith!! " si girò e chiamò a gran voce Mike che stava uscendo dall'aula. Mike ci raggiunse e lei tornò a fissarmi.

"Dato che il signor Smith è qui solo da qualche ora non penso che conosca la nostra scuola, così ho pensato che non le sarebbe dispiaciuto fargli fare un giro della scuola. Mostrargli i posti che ha bisogno di conoscere. Vero?" 

"No... assolutamente. Ne sarei felicissimo" dissi con un finto sorriso in viso mentre mi trovavo a pensare "mannaggiaaaa!!!! Che cosa ho fatto nella mia vita precedenteee" .

Uscimmo insieme dall'aula e iniziammo il giro .
Gli mostrai la biblioteca, le aule delle sue lezioni, il suo armadietto, la palestra, l'infermeria, il cortile e infine la mensa, il tutto senza dire una parola.

Dire che è stato imbarazzante è dire poco.

In mensa vidi Vic e Lucas che mi vennero incontro perché mi stavano aspettando.

"Si può sapere che fine avessi fatto? Ci eravamo preoccupati... " disse Lucas alzando un po' la voce notando solo dopo il ragazzo alto 1.90 dietro di me.  

"Stavo facendo fare il giro della scuola a Mike" dissi  "non ho fatto in tempo ad avvisarvi, scusate" e lanciai un'occhiataccia a Lucas per troncare il discorso, sapendo dove avrebbe voluto andare a parare. Lui capì e non disse altro.

"Ohi Mike!!! Da quanto tempo!!!" disse Vic rivolgendosi a Mike "vieni a sederti con noi!!" continuò lei. 

Lui facendo solo un cenno con la testa annuì. 

"Ti ricordi di noi vero?" domandò lei ad un tratto, portandosi la mano sotto il mento, incredula di non averci pensato prima e fermandosi improvvisamente mentre camminavamo, facendoci sbattere tutti quanti gli uni sugli altri. 

"Si" disse lui. Senza aggiungere altro.

Io volevo solo passare il resto della mia vita in assoluta tranquillità ma a quanto pare la vita non era d'accordo con me e aveva deciso di intromettersi nei miei piani. 

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