Capitolo 8

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"Non finisce qui frocetto. Owen ti manda i suoi saluti e dice che vi rivedrete presto" 

Dopo aver sentito la frase di Wes stavo per crollare davvero. Ma ho sentito la mano di Mike che mi stringeva e mi portava via. 

Ha una mano così grande e calda. Nel momento stesso che mi ha avvolto il braccio, ho sentito del calore che si propagava per tutto il mio corpo e un senso di sicurezza che mi ha tranquillizzato. Questo solo da un semplice tocco della mano. 

Sto iniziando davvero ad avere paura. 

Dopo quello spiacevole incontro nel corridoio libero il mio braccio dalla presa di Mike e mi fermo prima di entrare in biblioteca. 

"Credo che me ne andrò a casa. Avvisa tu Vic e Lucas per favore. Digli che li chiamo dopo. Grazie" 

Mike mi guarda negli occhi, come prima. Senza parlare, ma non c'è ne bisogno. Non so perchè ma riesco a capire quello che mi vuole dire con un semplice sguardo. 

"Sto bene" gli dico, mostrando un leggero sorriso per tranquillizzarlo. Poi mi giro e me ne vado. 

Questo è strano. L'unico con cui riesco a fare una cosa del genere è Lucas. Solo con lui non abbiamo bisogno di parole per comunicare. Solo con lui basta uno sguardo per capirci. Per dirci tutto quello che vogliamo dirci. 

Mentre torno a casa in macchina mi metto a pensare alla mia amicizia con Lucas. 

Siamo amici fin dall'asilo. 

Quando ero un bambino ero molto timido. Non riuscivo a parlare con nessuno. Poi ad un certo punto c'è stata una bambina che ha iniziato ad infastidirmi. Voleva per forza che io fossi il suo ragazzo. Mi seguiva ovunque. Persino in bagno. Ero esasperato e spaventato. Quando all'improvviso arriva questo bambino completamente sporco di terra e fango, che va dalla bambina e le dice di sparire. La bambina non si fece intimorire e gli rispose di no. Così iniziarono a bisticciare. E non hanno mai smesso. Si quella bambina era proprio Vic. 

Da quel momento siamo diventati inseparabili. Passavamo tutto il giorno di ogni giorno insieme.O per lo meno io e Lucas volevamo passare tutto il nostro tempo insieme e Vic continuava a seguirci ovunque.
Praticamente viviamo in simbiosi da quel giorno. Dove va lui ci sono io e dove vado io c'è lui e ovviamente Vic. 

Siamo stati presenti nelle vite dell'altro per ogni fase. Abbiamo vissuto in simbiosi. Proprio come veri fratelli. Ma credo che dal primissimo giorno in cui mi ha salvato da Vic (secondo lui) lui creda di dovermi salvare da ogni situazione. Ha sempre avuto questo atteggiamento iperprotettivo nei miei confronti.  Forse anche per le nostre differenze fisiche. Lui è alto, non quanto Mike, ma si avvicina. Ha le spalle larghe, muscoloso. Gli hanno offerto molte volte di entrare nella squadra di football ma ha sempre rifiutato. Lui ha sempre risposto dicendo che è troppo pigro. 

Io al contrario suo, ho un altezza nella norma per un ragazzo, sono magrolino ma non troppo. Ho anche io il mio fisico sotto la maglia. Questo perchè Lucas mi trascinava in palestra con lui, specialmente dopo Owen.. 

Quindi, posso capire il mio legame con Lucas che mi permette di comunicare con lui con uno sguardo, ma non capisco perchè anche con Mike. 

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Nel mentre, sono arrivato a casa e vengo accolto dai gemelli che si buttano su di me per giocare. 

A casa c'è zia Mary, la sorella di mamma, perchè papà è ad un addestramento speciale e mamma è a lavoro. 

"Scott menomale che sei qui, stavo per chiamarti. Mi hanno chiamato dal lavoro e devo scappare per un'urgenza, puoi occuparti tu dei gemelli?" 

"Si certo zia, vai pure e grazie!!"

Mi da un bacio sulla guancia e va via. 

Non avevo voglia di rimanere in casa, non dopo la giornata che avevo avuto. 

"Mostriciattoli!! Che dite se vi porto al parco a giocare??"

"SIIIIIIIIIII!!" effettivamente non avevo nemmeno bisogno di chiedere. 

Così li preparo e usciamo. 

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