Capitolo 11

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In questo momento ho uno sguardo sconvolto sul viso. 

Eh già. 

La vita cerca ancora di mettermi i bastoni tra le ruote. 

La professoressa ci ha assegnato un compito, una presentazione da preparare a coppie. Per formare le coppie abbiamo estratto a caso da un sacchettino il nome del nostro compagno. 

Potete immaginare già il nome che ho estratto. 

Si..avete indovinato. Mike. 

Purtroppo non c'è modo di evitare la cosa. Già la professoressa mi odia abbastanza per quando mi misi a ridere del suo battibecco con Mike. Non posso andare da lei e chiederle di cambiare compagno. Sarebbe un modo semplicissimo per ritrovarmi con una F a fine semestre. 

Esco dall'aula e vado al mio armadietto per riporre i libri prima di andare a pranzo. 

"Scott" eccolo.. di nuovo lui. 

"Mike dimmi" gli dico senza nemmeno girarmi a guardarlo

"Volevo parlare della presentazione" 

"Ok.. oggi pomeriggio sei libero?"

"Si"

"Allora vieni a casa mia dopo scuola". Non ho alternative..

"Va bene" il suo tono sembrava un po' titubante. Credo anche che questa sia stata la conversazione più lunga che abbiamo avuto da quando è tornato. 

"Hai la macchina" mi chiese lui

"No, di solito mi faccio dare un passaggio da Lucas."

"Allora aspettami al parcheggio. Andiamo con la mia moto" 

"Ok"

"Perchè il mio cuore sta iniziando a battere così forte?"  pensarono entrambi.

///

Finita la scuola Scott si incamminò verso il parcheggio quando lo vide. Era li, in tutta la sua bellezza, poggiato alla moto, con le mani nelle tasche dei jeans, lo sguardo verso l'alto a fissare il cielo azzurro e un piccolo sorriso sul volto. 

"Questo vuole uccidermi" pensai. 

Il mio cuore iniziò a battere velocemente e mi sentivo così agitato!! 

Riprenditi Scott. RIPRENDITI!!  

"Ehi, aspetti da tanto?"

"No tranquillo. Sono appena arrivato anche io. Allora.. andiamo?" 

"Si"

Mi passa un casco e mi aiuta a salire. 

"Reggiti forte" mi dice mentre io ero già entrato in panico perchè non sapevo dove poggiare le mani. Così decido di poggiarle sopra le sue spalle ma lui mi prende le mani e se le porta in vita. 

"Ho detto reggiti forte" 

Cavolo. da questa posizione riesco a sentire gli addominali da sopra la maglietta e cavolooo!! Inizio ad imprecare nella mia testa. Quando inizio a sentire un brivido che mi scorre per tutto il corpo. 

Questo non va bene Scott. Non va bene! 

Finalmente arriviamo a casa mia, non so per quanto ancora avrei potuto sopportare le mie mani sui suoi addominali. 

Entriamo e come sempre vengo travolto da quei mostriciattoli che mi si buttano sopra per salutarmi. 

"Ciao fratellonee!! Chi è il tuo amico? E' venuto per giocare con noi?" 

Arriva anche mia madre che mi saluta con un bacio sulla guancia e gli presento Mike.

"Mamma, lui è Mike, un mio compagno di scuola. Dobbiamo fare una presentazione insieme quindi ora andiamo in camera e iniziamo a lavorare" dico tutto d'un fiato per non perdere tempo. Vedo mia madre ridere ma decido di ignorarla. Faccio per girarmi per dire a Mike di venire con me in camera mia e noto che Mike non era più di fianco a me. 

Sospiro e so già dove lo troverò.

Vado in camera dei gemelli e come sospettavo era stato rapito da loro, ma quello che invece non mi aspettavo era di trovarlo a ridere e scherzare con i gemelli mentre giocavano a rincorrersi. 

Il mio cuore iniziò di nuovo a battere forte e un sorriso comparve sul mio viso. Uno di quei sorrisi sinceri che ti partono dal cuore. Ero felice. 

Restai a guardarli per un po' quando Mike notò la mia presenza, mi guardò e un sorriso di felicità comparve anche sul suo viso. Era così bello. 

Ho dovuto interrompere quella scenetta perchè dovevamo iniziare a studiare. Altrimenti non avremmo mai finito questa presentazione. 

"Mostri!! Mi devo riprendere Mike. Mi serve!" 

"NOOO" e si attaccarono, Seth ad una gamba e Sofie all'altra. 

Mike scoppiò a ridere e vedendo la sua risata istintivamente mi misi a ridere anche io. 

"Sentite. facciamo così. Io ora vado con Scott perchè dobbiamo fare una cosa importante e se finiamo presto prometto che torno da voi e giochiamo un altro po'. Però se dobbiamo finire presto non dobbiamo avere nessuna distrazione" e guardò i gemelli che distolsero lo sguardo. Sapeva già che sarebbero entrati in stanza a disturbare fino a quando non sarebbe tornato a giocare con loro. 

Erano stati insieme non più di 10 minuti e già aveva capito a fondo i gemelli. Rimasi stupito. 

Entrammo in camera mia e lui iniziò a girare, squadrando ogni centimetro della stanza. 

Presi i libri e li poggiai sulla scrivania. 

"Hai tanti libri" 

"Mi piace leggere" 

"E cos'altro ti piace fare?" 

"Non so... non ho mai avuto un hobby, oltre la lettura sinceramente. Mmh.. forse i film d'amore?"

"Non ti facevo tipo da storie d'amore"

"E che tipo sarei secondo te?"

"Ancora non lo so, ma voglio scoprirlo" mentre lo dice ha sguardo serio e mi fissa. Sento il suo sguardo che mi trapassa, come se sta leggendo la mia anima e ho paura di quello che potrebbe scoprire. 

Interrompo questo momento. 

"A te invece cosa piace fare?" 

"A Los Angeles mi piaceva la boxe. C'era una palestra vicino casa mia e mi allenavo lì tutti i giorni. E poi mi piace la mia moto. La sensazione di libertà che si prova mentre corri con il vento tra i capelli.. fantastica." 

"Sembra bello" ormai non provo una sensazione di libertà da parecchio tempo e credo che lui lo abbia capito dal mio tono di voce triste. 

"Un giorno ti porterò con me, così sarai di nuovo libero" 

Spalanco gli occhi. Lo guardo negli occhi e mi dicono che sta parlando seriamente. Lo farà. 

Il mio cuore inizia a battere forte. 

Ci ho provato. Ci ho provato davvero a fermare il mio cuore prima che succedesse l'irreparabile. Mi alzo dalla sedia e inizio a fare avanti e indietro per la stanza. Ho le lacrime agli occhi. Ma non sono lacrime di terrore come ormai sono abituati i miei occhi. Sono lacrime di felicità. E so cosa significa. Ormai ne sono consapevole. 

Lui mi piace. Mi piace tanto. 

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