Capitolo 22 [+ 18 soft]

815 42 0
                                    

Mike POV

Ci siamo svegliati la mattina dopo, ancora abbracciati. 

La scorsa notte è stata intensa. 
Sapevo che avesse affrontato un momento difficile, ma non avrei mai immaginato tutto il terrore che si legge nei suoi occhi ricordato il suo passato. 

Ora capisco la sua paura ad aprire il cuore di nuovo all'amore. 

Vorrei poter fare qualcosa per lui, ma non so cosa fare. Non so cosa dirgli se non ti amo. 

Gli lascio il bacio del buongiorno sulle labbra e mi alzo. Lui mi afferra per i fianchi e mi tira giù. 

"Dove vaaii" sembra un bambino che fa i capricci. Troppo carino!! 

"Vado a svegliare i gemelli. Gliel'ho promesso!" dico mentre mi giro verso di lui, avvicinando la mia bocca alla sua, baciandolo, un po' più intensamente di prima. 

"Ora posso andare?" 

"Nooooooo" dice mentre strofina la sua faccia sulla mia schiena. 

"Se fai il monello sarò costretto a punirti" dico con uno sguardo malizioso 

"Mi piacciono le punizioni" mi risponde lui con uno sguardo ancora più malizioso rispetto al mio. 

Sta cercando di provocarmi e ci sta riuscendo benissimo! 

Mi fa sdraiare sul letto e lui si mette a cavalcioni su di me. Inizia a baciarmi e cerca un passaggio tra le mie labbra per entrare. Glielo lascio fare e le nostre lingue si incontrano. 

Ci baciamo per un po' e inizio a sentire le sue mani che mi accarezzano il petto. Partono da sopra e scendono sempre più giù. Si soffermano su ogni addominale. Quasi come se stesse tracciando le linee del mio corpo. Scende ancora più giù e inizia a giocare con la molla dei boxer. 

Sto impazzendo. Se continuiamo così non penso che riuscirò a fermarmi. 

A questo punto, sto perdendo la ragione e inizio ad accarezzargli la schiena. Stacco le mie labbra dalle sue e inizio a baciargli il collo. Lo sento ridere. Devo aver toccato un punto sensibile per lui sul collo. Ne prenderò nota. 

Ritorno alla sua bocca e sto perdendo il controllo. La situazione si sta scaldando. Talmente tanto che sento dei brividi al piccolo Mike, ma non penso di essere l'unico dato che sento qualcosa di duro che si gonfia, provenire da lui. 

Non so con quale forza riesco a staccarmi, ma lo faccio. Gli prendo la faccia con le mani e lo fisso. 

"Penso che dovremmo fermarci. Non penso che riuscirò a fermarmi di nuovo." 

"Allora non lo fare" 

"Scott.." 

"Ti amo Mike" 

E mi bacia di nuovo. Non resisto più. 

Capovolgo la situazione. Ora lui è sotto di me e voglio assaporare ogni centimetro del suo corpo. 

Inizio a leccargli il collo lasciando dei piccoli succhiotti. scendo sempre di più e da sopra la maglia gli bacio i capezzoli. Lo sento gemere e tremare. Si sta mordendo il labbro inferiore. Dio mi fa diventare pazzo. 

Sto per togliergli la maglietta quando 

Bum Bum Bum Bum 

Qualcuno cerca di sfondare la porta per quanto forte stanno bussando. Fortunatamente avevamo chiuso a chiave. 

Mi giro verso la porta e poi guardo Scott che mi sta dicendo con gli occhi di non fermarsi. 

Ma non potevo continuare. Sapevo benissimo chi stava bussando e sapevo benissimo che quei due erano arrabbiati. 

Mi avvicino con la bocca al suo orecchio 

"Scusa" gli sussurro. 

Mi guarda stizzato ma capisce. Credo che anche lui abbia capito  chi è a bussare. 

Mi prende per il collo e mi tira a se. Eravamo talmente vicini che i nostri nasi quasi si sfioravano. 

"Continuiamo dopo" 

"Va bene" dico ridendo. 

Scendo e vado ad aprire, prima di aver controllato se il piccolo Mike fosse tornato al suo posto. 

"Ehi bambini" 

Mi guardano furiosi. Incrociano le braccia e vanno via. 

Ok.. sono decisamente arrabbiati. 

Guardo Scott nel letto che se la ride. 

Decido di seguirli e vado nella loro stanza. 

"Bambini! Mi dispiace! Giuro che da adesso manterrò fedelmente la mia promessa!!!"

.... 

"E' stata colpa di Scott!! Stava facendo il monello e dovevo punirlo!" dico cercando di convincerli 

"Ehiii, non dire cose strane!" 

Sento Scott urlare dalla sua stanza. Mi metto a ridere. 

Mi avvicino ai gemelli. Dovevo farmi perdonare. 

"Che ne dite se per farmi perdonare vi porto a prendere un gelato oggi pomeriggio?" 

Si guardano. Mi guardano. 

"SIIIII" 

E' stato facile. Rido soddisfatto. 

La mattinata è passata tranquilla. Io e Scott abbiamo studiato. Abbiamo pranzato con la sua famiglia e poi ci siamo andati a cambiare per mantenere la mia promessa. 

Prendiamo la macchina di Scott perchè non avevo un mezzo. 

Arriviamo alla gelateria, scelta da loro, casualmente a qualche passo dal parco. Erano così furbi!

Li portiamo anche al parco, praticamente senza nessuna scelta. 

Sento Scott dire alcune regole e dopo i gemelli che le ripetevano a memoria. Buffo. 

"Fate i bravi. Se fate i monelli Mike andrà via e non giocherà più con voi" 

"Ehi!!" dissi riprendendo Scott. 

"Piccola vendetta per prima" 

"Vedi che posso ancora punirti" 

"Bene." 

Mi farà diventare pazzo.

Lo vedo che si guarda intorno.

"Cosa guardi?" 

"Eh? A-ah, no niente" mi è sembrato un po' ansioso. 

Torniamo a casa e vediamo i bagagli di Elliott. Credo che stia partendo. Si avvicina ai gemelli.

Mette le mani sulle loro teste. 

"Fate i bravi, non fate i monelli e ci-"

"Ci vediamo al tuo ritorno" continuarono loro. 

Penso sia una specie di abitudine della famiglia Wilson... 

Si avvicina a Scott. Lo abbraccia. 

"Stai attento piccolo mio! Hai il numero di qualche mio ex compagno fidato. Gli ho avvisati che se li chiami e gli chiedi aiuto loro devono correre. Ok? Ti voglio bene. Prenditi cura della mamma e dei gemelli. Se succede qualcosa lo saprò anche a chilometri di distanza e appena potrò correrò da te e da loro." 

"Ti voglio bene anche io papà. Stai tranquillo" 

E' il mio turno. 

"Mike" non c'è bisogno di dire altro. So già tutto. Faccio un cenno con la testa e anche lui capisce. 

E' partito e ha lasciato un certo silenzio in casa. 

Non posso capire cosa stiano passando in questo momento, non ho mai avuto una famiglia così unita, quindi non so nemmeno come comportarmi. 

You Saved MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora