Capitolo 27

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E' passata una settimana da quello spiacevole incontro/scontro. 

Mike vive ancora a casa nostra e da quando si è trasferito lo vedo molto più felice. Lo sguardo malinconico che aveva quando è tornato non c'è più. Sono sollevato! 

L'altro giorno mi fece ridere davvero tanto e ad un tratto disse una cosa strana

"E' tornata" 

Ero confuso..

"Cosa?" 

"La luce nei tuoi occhi. E' tornata!" disse quasi sollevato e io lo abbracciai. 

Ho in mente di fargli recuperare i rapporti con i suoi genitori, perchè voglio che anche lui si senta amato dalla sua famiglia oltre che dalla mia. 

Piano piano lo sto convincendo a chiamargli più spesso e far durare la conversazione più di "qui tutto bene". Ma un passo alla volta. Non c'è fretta. Ho intenzione di passare con lui il resto della mia vita. 

In questi giorni abbiamo ricevuto una chiamata da papà che diceva che stava tornando. Non sappiamo quando però. Lo scopriremo a breve. 

Lucas e Vic sono sempre li stessi. Bisticciano felicemente insieme. Non oso immaginare come saranno quando invecchieranno. 

Io e Mike stiamo iniziando a pensare al nostro futuro e a cosa faremo. Non abbiamo ancora le idee chiare, ma l'unica cosa sulla quale siamo sicuri è che staremo insieme a qualunque costo. 

Andremo all'università insieme e forse stiamo pensando di affittare un appartamento insieme. 

Ma per i dettagli credo che aspetteremo i risultati delle domande di ammissione. Abbiamo scelto alcune università e le dobbiamo mandare entrambi negli stessi posti. 

Ma ancora è presto.. 

I gemelli sono i gemelli. Stressano Mike ogni giorno. Da quando è finito il periodo della promessa cercano ogni occasione per incastrarlo di nuovo. Credo che si siano affezionati così tanto a lui che hanno paura di vederlo andare via. 

Wes non mi ha più infastidito, anche se continua a guardarmi male. Ma va be, non me ne frega niente ormai. Lo ignoro semplicemente. 

Oggi è sabato e quindi stiamo tutti a casa. Mike giocava con i gemelli, la mamma litigava con gli stipetti della cucina che si erano rotti e io vedevo un po' di tv sul divano. 

Driin Driin 

Sento suonare il telefono della mamma, ma non presto attenzione. Sarà sicuramente il lavoro. Ritorno al mio programma di cucina. Se io e Mike dovessimo andare a convivere vorrei almeno essere in grado di cucinargli la cena.... o no?

Sento la mamma urlare. 

"Pasticciniiii!! Andiamo alla base a prendere papà!!" 

"Cosa?" chiedo 

"Papà sta tornando!! Atterrerà tra poco! Dai forza suuuu!" 

La vedevo così contenta ed eccitata. Papà è l'amore della sua vita e lo so che ogni volta che parte un pezzo del suo cuore parte con lui. 

Ci prepariamo ed usciamo per raggiungere la base. 

"Sicuro che posso venire anche io? Mi sembra una cosa per la famiglia.." 

"Mike, tesoro mio, quando capirai che tu fai già parte di questa famiglia? Hai iniziato a farne parte da quando hai stampato sul quel bel visino di fianco a te il primo sorriso. O per esserne sicuro vuoi che inizi a chiamare anche te pasticcino? Vedi che è un onore. Chiamo solo i miei figli così" 

"Non cadere nel tranello MIke!! Almeno tu mettiti in salvo!!" gli dissi. Mia madre rise ma io stavo parlando seriamenteee 

"Ehm.. ne sarei felice giuro! Sarebbe davvero un onore! Ma preferirei farne a meno grazie!" 

Io e la mamma ci mettemmo a ridere. E' così carino quando è imbarazzato!! 

Dopo un'ora di viaggio arrivammo alla base. Entrammo e parcheggiammo alla pista di atterraggio. 

Siamo tutti così ansiosi di rivederlo. 

Quando non c'è ci manca tantissimo. 

Stiamo aspettando già da un po', nel frattempo sono arrivati anche i famigliari del resto sella sua squadra. Stiamo tutti aspettando fuori dalle macchine e facciamo conversazione tra di noi. La mamma conosce tutte le mogli o le fidanzate. Hanno tipo un gruppo whatsapp dove si sentono spesso e organizzano incontri. Si supportano a vicenda perchè ognuno di noi sa cosa stanno passando le altre famiglie. 

I gemelli giocano con altri bambini e io e Mike abbiamo conversato un po' con un mio amico, un po' più piccolo di noi. Ora siamo rimasti soli.

"Ma succede questo ogni volta che tornano?" 

"Mh.. di solito si. Tranne quando tornano di notte e quindi per non disturbare o si fermano qui o tornano di sorpresa a casa" 

"Però sembra bello poter contare gli uni sugli altri" 

"Tra di loro sono come fratelli. Affidano la loro vita nelle mani degli altri ogni giorno in ogni secondo. Quindi noi qui facciamo lo stesso. Ci vogliamo bene. Come una grande famiglia allargata. Pensa che i gemelli sono stati battezzati da due compagni di squadra di papà e dalle loro rispettive mogli. Così come papà e mamma hanno battezzato quel bambino più piccolo che sta giocando con i gemelli" 

Vedo Mike sorridere e a mia volta sorrido anche io. 

"E lui chi è? Un amico di tuo figlio?" sento una delle mogli chiedere a mamma. Mamma mi guarda, non sa cosa dire perchè effettivamente non abbiamo mai parlato con Mike su cosa dire alla gente. Non sappiamo se Mike voglia rendere pubblica la nostra relazione. Siamo nel ventunesimo secolo ma c'è ancora gente che non accetta questo tipo di amore. 

"No signora, sono il suo ragazzo. Piacere di conoscerla, mi chiamo Mike" disse avvicinandosi alla donna allungando la mano per stringergliela. 

"Oh, capisco. Piacere Mike!" 

Ci sorrise. Non capimmo però cosa stesse pensando. Ma non ci interessava, perchè la nostra attenzione fu catturata da un aereo in procinto di atterrare. Erano qui, finalmente. 

Aspettammo ancora un po' prima che tutto fosse pronto per farli scendere. 

Il portellone si aprì. 

Quando toccò terra iniziarono a scendere gli uomini della squadra. 

Vedemmo papà che veniva verso di noi. 

I gemelli gli corsero incontro e lui si piegò pronto ad accoglierli a braccia aperte. 

Lui li abbracciò e li prese in braccio. La mamma non poteva aspettare più e corse anche lei verso di lui. Papà mise a terra i gemelli pronto ad accogliere la mamma. 

Sarei voluto correre anche io ma c'era qualcosa che mi bloccava. Forse avevo paura per quello che era successo. Avevo paura di vedere la sua reazione. Paura che si sarebbe arrabbiato. Non lo so nemmeno io. 

Mike mi prese una mano e se la portò vicino alla bocca per poi darmi un bacio. 

"Stai tranquillo! Va da lui.. ti sta aspettando" 

Lo guardai. Riusciva sempre a leggermi dentro. 

Nel mentre, papà si era avvicinato e mi guardava. 

Mi misi a piangere e mi buttai tra le sue braccia. Lui mi strinse forte e mi accarezzava la schiena. 

"Ti voglio bene" mi disse 

Ero così felice che fosse tornato. 

"Anche io" 

Poi lo vidi guardare Mike e con un braccio lo portò nell'abbraccio. 

"Grazie" gli disse silenziosamente mentre lo abbracciava. A quel punto si unirono anche mamma e i gemelli all'abbraccio. 

"Sono a casa". 

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