"Hai optato per l'intervento quando avevamo deciso di non farlo?" Ero arrivata a Milano da poco più di un ora, giusto il tempo di passare a casa a farmi una doccia e correre verso l'ospedale. Dato l'orario la stanchezza iniziava a sentirsi e un buon caffè a notte fonda ci voleva. Ora mi trovavo davanti a Marco, appena uscito dalla sala operatoria che aveva deciso a mia insaputa di fare l'intervento su Mirko.
"Sara, le cure non stavano funzionando. L'intervento era l'unica opzione" era impressionante come alla fine finissimo sempre per litigare sul lavoro, ma in fondo entrambi vivevamo per quello.
"Sai benissimo quanto è lento il processo, quel bambino ha cinque anni. Non necessitava di quell'intervento" risposi poi abbastanza apatica verso di lui. Il mio nervosismo per tutta la storia di Niccolò iniziava a farsi sentire e il gesto di Marco non faceva altro che incrementarlo.
"Gli ho ridato una speranza di vita, non capisco di che ti lamenti" io alzai gli occhi al cielo cercando di mantenere la calma il più possibile anche se il tutto restó abbastanza complicato. Feci un ghigno nervoso per poi rispondere.
"Passerà anni in ospedale tra interventi e riabilitazione, non avrà un attimo di pace. Tu questa la chiami vita?" Lui sbuffó voltandosi poi verso la nuova neuropsichiatra e sorridendogli. Li avevo già visti in caffetteria molto vicini per i miei gusti ma la salute di Mirko era più importante in quel momento.
"Non c'era tempo, lo sai anche tu. La nuova neuropsichiatra ha approvato quell'intervento" io lo guardai di nuovo per poi alzare di nuovo gli occhi al cielo, stavo perdendo la pazienza e non so quanto sarei riuscita a trattenermi ancora.
"La nuova neuropsichiatra? Quella che ti è passata accanto sorridendoti e sculettandoti davanti e con il quale poco fa ti stavi prendendo un caffè attaccato a lei, vero? Che mi hai chiamato a fare allora? Marco, sono io che seguo quel bambino da quando è entrato per la prima volta in quest'ospedale" lui sorrise maliziosamente e a me aumentava secondo dopo secondo la voglia di prenderlo a schiaffi.
"Sei gelosa, Sarè?" Io lo guardai male per poi voltarmi e andarmene ma fui fermata da lui che mi afferrò un braccio.
"Dai aspetta, che c'hai?" Sapevo che Marco non ci avrebbe messo molto a capire il mio stato d'animo, ma in quel momento volevo solo pensare al mio paziente.
"Niente Marco, vado a parlare con i genitori" mollai il mio braccio dalla sua presa per poi allontanarmi da lui e andare verso la sala d'attesa, mentre sentivo soltanto la voce di Marco che mi chiamavo ma decisi comunque di non voltarmi.
NICCOLÒ'S POV
"Che significa tutto ciò?" Stavo dormendo quando fui svegliato bruscamente da Chiara. Negli ultimi giorni ero riuscito a dormire ben poco, aprì di poco gli occhi notando la schermata del suo telefono, non dandogli poi così tanto peso dato che non lessi nemmeno ciò che c'era scritto. Chiusi semplicemente gli occhi dato che di certo avrei voluto tutto in quel momento, tranne che sentire Chiara.
"Niccolò, ho visto come guardavi Sara al matrimonio. E ho chiesto a qualche mia amica di scoprire qualcosa" disse lei quasi con tono accusatorio mentre io riaprì di nuovo gli occhi voltandomi verso di lei.
"Che cazzo fai? Mi controlli?" Dissi innervosendomi parecchio. Ero sempre stato uno spirito libero e l'idea che Chiara controllasse ciò che facevo mi irritava parecchio.
"Non ti sto controllando. Ma il web è pieno di articoli tuoi, dove presuppongono un ritorno di fiamma con Sara" io mi alzai dal letto più nervoso del solito.
"Tutto quello che viene scritto sul web sono cazzate, chi le scrive non sa un bel niente. Sono stato con Sara ma non è stato niente di importante" mentì spudoratamente a Chiara. Ciò che era successo tra me e Sara era stata la cosa più bella che potesse capitarmi nella mia vita e anche la cosa più devastante ma, nonostante ciò, non avrei permesso a nessuno di rovinarlo o mettere bocca in tutto ciò. Sapevano solo noi ciò che avevamo passato e nostro doveva rimanere.
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Te dimmi dove sei, mi faccio tutta Roma a piedi. - Ultimo
Hayran KurguSequel di "Dietro a te, er Colosseo nun se vede" Sono passati cinque anni da quando Sara aveva rivelato a Niccolò di essere incinta, davanti al Colosseo, il simbolo del loro amore. Se cinque anni fa credevano che l'amore basta sempre, ad oggi si so...