Capitolo 34

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Perchè le diceva quelle cose?

Pechè parlava in quel modo?

Sembrava come se le loro strade prima o poi si dovessero dividere e questo le provocava un dolore sordo da levarle il fiato, si sentiva come se lui l'avesse appena lasciata, pur non stando insieme, faceva così male!

Corse senza sapere dove andare, la testa piena di domande e di confusione, piangeva a dirotto non sapendo come fermarsi; le parole e l'atteggiamento di Jason l'avevano scossa fin dentro le ossa, le avevano fatto capire ancora di più che il sentimento che custodiva nel cuore era qualcosa di molto più intenso e profondo di quello che avesse mai potuto immaginare e forse nascondere.

Improvvisamente una mano la fermò per la spalla e lei si trovò a voltarsi di scatto spaventata

–Alex!- Jason aveva il fiatone ed il viso leggermente arrossato –ma che ti è preso?- le chiese sconvolto

Lo guardò in tutta la sua altezza, il petto che gli si abbassava e alzava veloce per riprendere fiato, i capelli a ricadergli davanti la fronte, quelle rughe che comparivano sulla sua fronte quando aveva quell'espressione corrucciata, le sopracciglia aggrottate e quello sguardo che le faceva ogni volta perdere un battito; era lì davanti a lei eppure, con quelle parole, le aveva dato idea che fossero anni luce di distanza, due parallele che non si sarebbero mai davvero incontrate, due destini vicini all'apparenza, ma in realtà lontani.

Iniziò a piangere ancora più forte, sentendo il peso di tutto il suo amore che forse non avrebbe mai potuto rivelargli, lo guardò fra le lacrime e gli si lanciò addosso

Jason rimase completamente spiazzato sentendola affondare il viso nel suo pullover e stringerlo forte singhiozzando, sentì ogni suo muscolo tendersi quando il corpo di Alex gli aderì completamente addosso, scosso dal pianto; deglutì a fatica, il fiato corto per averla rincorsa, reso ancora più difficoltoso per quell'abbraccio improvviso; posò le sue mani sulle spalle di Alex, sentendosi troppo esposto a quel contatto, ma quando le sue mani toccarono quel corpo si strinsero a loro volta, scendendo lente e circondarle la schiena per poterla legare ancora di più a sé

Forse qualcuno per strada stava osservando quella scena, ma in quel momento sembrò che esistessero solo loro due: il vociare, il camminare della gente, il traffico, tutto passò in secondo piano, sfumando come una realtà lontana.

–Che succede?- le chiese piano respirando il suo profumo dolce, ma lei continuava facendolo soffrire a sua volta

 -Ehi, ti prego dimmi cosa c'è?- la supplicò, sperando si calmasse, era una tortura vederla in quello stato

–Non dire mai più quelle cose- gli rispose tra un singulto e l'altro lasciandolo senza parole

L'aveva ferita?

Portò una mano ad accarezzarle il capo incredulo, eppure era stato il più sincero possibile, aveva davvero dato animo a tutte le sue forze per dirle quelle parole, aveva avuto la sensazione di prendere il suo cuore e calpestarlo mentre le diceva di trovarsi qualcuno con cui essere felice; ma la schiettezza con cui Alex gli aveva parlato di Camille, gli aveva messo sotto agli occhi il rapporto che aveva avuto con lei e con Jane, il tempo trascorso con loro e forse che aveva fatto perdere ad entrambe, portandolo a sentirsi davvero uno schifo, soprattutto davanti a quello sguardo cristallino che l'aveva guardato così intensamente da far sentire viscido il suo animo, potendo solo immaginare come avesse potuto vederlo lei, dopo quella confessione; come poteva averla ridotta così?

Lentamente Alex si calmò ma non accennò a staccarsi da lui

–Non volevo farti piangere- si trovò a dirle piano –Ma voglio davvero che tu sia felice- sentì la gola secca, arsa dalla paura di perderla, ma continuò – non voglio che tu possa soffrire per qualcuno che non ti merita- aggiunse e lei alzò il capo mostrandogli uno sguardo di un profondità che gli sembrò di annegarci dentro, come già altre volte era accaduto

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