Capitolo 5

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-ti prego- stava dicendo per la decima volta Michael ad Alfred che lo stava guardando con sufficienza mentre era appoggiato allo stipite della porta d'ingresso alla sua abitazione.

-non me ne frega niente- disse l'uomo cercando di chiudere la porta stufo di tutto quello, ma Michael fu abbastanza veloce da bloccare la porta con un piede.

-se rimango per strada quello mi uccide! Perderai il tuo fattorino- cercò di farlo ragionare il biondo.

-ce ne sono tanti come te per strada, non mi cambia niente la tua morte. E ora sparisci- Alfred chiuse di colpo la porta lasciando Michael sconvolto davanti ad essa. Non credeva che l'uomo potesse veramente voltargli le spalle in quel modo.

Il ragazzo si sentiva perso. Cosa doveva fare? Quelli lo volevano morto e non poteva stare assolutamente per la strada, l'avrebbero trovato subito in quella piccola città.

Michael rimase un altro po' davanti alla porta sperando che Alfred ci ripensasse, poi capendo che non c'erano possibilità se ne andò con le mani in tasca e la testa bassa. Era felice di essere riuscito a seminare i suoi inseguitori, ma sapeva che l'avrebbero trovato in un modo o nell'altro. Doveva assolutamente cercare un posto dove passare la notte. Non conosceva nessuno con una casa dove poter passare la notte. Nessuno che lo poteva nascondere. Doveva allora trovare solamente un posto ben riparato e sperare che la dea bandata gli desse una piccola mano.

Camminò per quasi un'ora cercando un posto dove stare e prendendo soprattutto strade molto affollate. La gente lo stava guardando male, ma era l'unico posto sicuro nel quale poteva camminare. Non aveva ancora trovato un posto dove stare e stava veramente iniziando a preoccuparsi di dover stare sveglio per tutta la notte. No, non voleva. Soprattutto perché Alfred sarebbe andato a cercarlo per farsi aiutare nonostante gli avesse voltato le spalle quella stessa sera.

Michael decise di riposarsi un po', stava camminando ormai da ore, e quindi si sedette sul muretto che dava sul fiume della città sospirando. Perché nella sua vita non poteva esserci un po' di fortuna? Tutte le cose che gli capitavano erano davvero spiacevoli. Solo lui poteva trovare un tizio che voleva ammazzarlo solo perché non gli aveva ridato pochi spiccioli. Avrebbe capito centinaia di euro, ma due spiccioli proprio no!

Il ragazzo guardò il suo riflesso sul fiume e sospirò per la milionesima volta quella serata. Perché non poteva essere un ragazzo normale nato in una famiglia normale? E come se non bastasse aveva anche quello strano potere. Era grazie a quello che si era salvato prima, ma comunque non sapeva controllarlo quindi poteva perdere il controllo come gli capitava ormai quasi ogni giorno. Non aveva sempre dell'acqua a disposizione per poter risolvere la cosa e non aveva minimamente intenzione di far prendere fuoco a quelli che erano i suoi unici vestiti.

Il ragazzo alzò lo sguardo e sgranò gli occhi non appena vide dall'altra parte del fiume i due ragazzi con i capelli bianchi con i quali si era scontrato quella stessa mattina. Era davvero piccolo il mondo se era riuscito a rincontrare quei due.

Un pensiero malsano gli venne in mente: poteva chiedere a quei due di aiutarlo, anche solo per quella notte. Prendendo un po' di coraggio, e già pensando ad un no dei due come risposta, si incamminò deciso attraversando il ponte che era proprio vicino dove si era seduto.

Quando fu a due passi dai due, che non si erano minimamente accorti della sua presenza, che fu preso di peso da delle braccia abbastanza muscolose.

-ti abbiamo preso- disse la voce che ormai il ragazzo aveva imparato a conoscere benissimo.

-lasciami andare!- gridò Michael per attirare l'attenzione dei passanti senza però ottenere grande successo e allora prese a scalciare con forza e a tirare pugni sulle braccia possenti dell'uomo che sembrava non avere minimamente intenzione di lasciarlo andare.

La gente che passava li intorno faceva finta di non vedere quello che stava succedendo e Michael ad un certo punto di arrese all'evidenza che non poteva incolparli. Nessuno avrebbe aiutato un ragazzo che viveva per strada come lui, soprattutto se aggredito da uomini armati. Era meglio tenersi alla larga.

Abbassò la testa smettendo di dimenarsi come un dannato e aspettò che quelli decidessero cosa fare di lui. Fu allora che notò che sulla punta delle sue dita stavano iniziando a formarsi delle leggere scintille. Possibile che quel potere reagisse perché era in pericolo?

Michael non ci pensò oltre e mise la mano che si stava riscaldando velocemente sul braccio di quello che lo stava bloccando e subito notò, con un ghigno di soddisfazione stampato sul volto, che il braccio stava diventando sempre più rosso e si ritrovò in men che non si dica a rotolare a terra fuori dalla presa.

Si alzò di scatto con le mani che ancora facevano fuoriuscire scintille infuocate. Quella volta non sarebbe scappato ma avrebbe provato a combattere. Se poi la morte lo voleva prendere quella sera stessa lo avrebbe fatto a prescindere dalla sua decisione.

-cosa cazzo hai alle mani bastardo!- gridò quello che si stava tenendo le braccia ustionate e che lo guardava con una voglia matta di ucciderlo.

-non ho niente- si difese il biondo alzando le mani mentre le fiamme iniziavano a farsi sempre più insistenti.

-io ti ammazzo!- gridò l'uomo fiondandosi su Michael, ma non ci arrivò mai visto che si trovò congelato dalla vita in giù. L'uomo abbasso gli occhi sconcertato mentre i suoi scagnozzi indietreggiavano spaventati per poi darsela a gambe levate sotto lo sguardo sempre più confuso di Michael. Che avesse un altro potere?

-smettila di attirare attenzioni- disse una voce profonda alle sue spalle facendolo saltare in aria. Il ragazzo si girò trovandosi a fissare gli occhi grigi del ragazzo di quella mattina, poi li abbassò sentendo leggermente freddo alle mani trovandole poi completamente congelate.

-vieni con noi senza fare storie- disse ancora l'albino prima di tapparsi il naso e scomparire insieme all'altra ragazza. Michael non ebbe altra scelta che seguirli.

Yo luna, eclipse solDove le storie prendono vita. Scoprilo ora