Capitolo 7

189 11 5
                                    

Michael guardava con occhi sgranati la camera dell'hotel a cinque stelle dove i due albini lo avevano portato dopo che l'avevano salvato dall'uomo che lo voleva uccidere.

Non era mai entrato in un hotel, figurarsi in uno di lusso.

-vai a farti una doccia che puzzi, poi parliamo- disse il ragazzo aprendogli la porta del bagno che era grande quasi quanto la camera.

-cosa?- chiese confuso Michael.

-vai a lavarti!- disse ancora con voce perentoria il ragazzo facendo leggermente spaventare Michael e quindi il biondo si affrettò ad entrare nel bagno e a chiudersi la porta alle spalle sospirando.

Si spogliò velocemente per poi infilarsi dentro la doccia, aveva davvero bisogno di lavarsi quindi era felice di poter avere quell'opportunità nonostante gli facessero davvero paura quei due ragazzi.

Sorrise non appena sentì l'acqua calda finirgli sul corpo. Non si sentì così bene da mesi tanto che si dimenticò di essere in un bagno con due persone che lo stavano aspettando prendendosi tantissimo tempo per sentire quella bellissima sensazione su di se.

Si riscosse solo quando sentì bussare senza sapere quanto tempo fosse passato. Il ragazzo uscì velocemente dalla doccia per poi infilarsi il soffice accappatoio che era piegato sul piano del lavandino. Si guardò intorno cercando i vestiti che aveva lasciato a terra, ma non ce ne era traccia quindi alla fine si decise ad uscire con l'accappatoio.

Quando lo fece trovò i due albini che lo stavano aspettando entrambi seduti sulle comode poltrone e il ragazzo aveva le braccia incrociata.

-quanto ci volevi far aspettare?- chiese questi con voce leggermente alterata.

-non facevo una doccia da mesi- si scusò il ragazzo. -dove sono i miei vestiti?- chiese poi. Non voleva di certo rimanere in accappatoio.

-li ho bruciati, puzzavano troppo-

-e sei entrato nel bagno mentre mi lavavo?- chiese sconvolto Michael che non aveva minimamente avvertito la porta aprirsi.

-non hai niente che io non ho non vedo quale sia il problema- disse con tranquillità.

-e io che mi metto addosso?- chiese ancora il ragazzo mordendosi il labbro inferiore.

La ragazza si alzò dalla poltrona per poi andare verso l'armadio dove c'erano parecchi vestiti tutto sotto lo sguardo attento del ragazzo.

Dopo aver preso un pantalone e una camicia li lanciò a Michael che li riuscì a prendere al volo per poi notare che erano davvero morbidissimi, sembravano fatti di seta.

-cambiati e muoviti- disse la ragazza sedendosi di nuovo al suo posto.

Michael annuì per poi rinchiudersi nuovamente nel bagno a cambiarsi velocemente notando poi che la camicia era molto più grande di lui e i pantaloni li cadevano ogni volta che faceva un passo.

Il biondo uscì dal bagno tenendosi i pantaloni con le mani, non voleva fare altre figure di merda con quei due.

-allora...cosa volete dirmi?- chiese mentre guardava male l'albino che stava cercando di trattenere una risata. Quei vestiti erano troppo grandi per il suo corpo.

-sai perché hai quel potere?- iniziò la ragazza non prestando minimamente attenzione al ragazzo al suo fianco.

-no, ogni tanto si attiva da solo, ma non lo so- disse Michael.

-i tuoi non ti hanno mai detto niente? È strano sai?- ciese ancora la ragazza.

-io vivo per strada da quando ne ho memoria, non so niente dei miei genitori- rispose Michael mentre vedeva la faccia della ragazza cambiare subito espressione.

-cazzo! E allora...-

-Luce!- gridò il ragazzo guardando malissimo l'altra che si morse il labbro inferiore.

-scusa mi è scappato- sussurrò lei abbassando la testa.

Lucas si massaggiò le tempie. Non solo erano stati mandati dai loro genitori su quel pianeta per scoprire da dove venisse quella fonte di potere che avevano avvertito, ma il ragazzo non sapeva niente! Erano messi davvero bene.

-quindi se ti portiamo con noi nessuno avrà niente da ridire- sussurrò dopo un po' Luce guardando il fratello in cerca della sua approvazione.

-in che senso con voi? E soprattutto chi cazzo siete? Non vi siete minimamente presentati e come sapete dei poteri?- iniziò Michael che venne prontamente interrotto da Lucas:

-si è un'ottima idea. Non hai bisogno di sapere chi siamo e modera il linguaggio quando parli con noi- l'albino si alzò dalla poltrona per avvicinarsi a Michael. Lo sorpassava di quasi dieci centimetri e Michael indietreggiò leggermente spaventato. -l'unica cosa che devi fare è portarci rispetto e non fare altre domande- Michael annuì alle parole del ragazzo decidendo di non protestare.

-allora quando partiamo Lucas?- chiese Luce al fratello.

-il prima possibile ovviamente- rispose il ragazzo voltando le spalle a Michael.

Michael che ammirò la schiena possente dell'albino. Cavolo se era bello quel ragazzo. Anche i capelli bianchi gli davano un tocco da ragazzo sexy. A Michael erano sempre piaciuti più i ragazzi rispetto alle ragazze e quello era davvero uno figo. Ne aveva visti pochi così, e soprattutto più alto di lui.

-quindi partiamo adesso?- chiese ancora la ragazza alzandosi di colpo e lanciando un sorriso verso Michael.

-si, non voglio stare in questa topaia un minuto in più- disse Lucas sospirando.

-topaia? Questa una topaia? Ma dove vivete voi?- Michael era sconvolto. Quella camera era enorme.

-questa cosa qui è minuscola per i nostri standard. Sei tu che vivi in posti piccolissimi- disse Lucas storcendo la bocca.

-okay evitiamo di litigare...andiamo- disse Luce mettendo una mano sulla spalla di entrambi. La ragazza conosceva benissimo il suo gemello e sapeva che niente e nessuno gli avrebbe permesso di non vincere una discussione, quindi era meglio non farla proprio iniziare.

-si ma dove?- chiese Michael visto che i due non stavano andando verso la porta ma verso il terrazzo. Non avevano mica intenzione di buttarsi dalla finestra?

-lo vedrai- gli disse Luce sorridendogli mentre arrivavano davanti alla piscina che rifletteva la luna piena alta nel cielo.

-ma cosa...- cercò di dire Michael senza successo visto che si ritrovò all'interno della piscina perché spinto dai due ragazzi.

Yo luna, eclipse solDove le storie prendono vita. Scoprilo ora