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Mike sbucò dal nulla come un fantasma, facendo spaventare e sobbalzare Alice e Victor. Quest'ultimo si dimostrò piuttosto sorpreso di vederlo. Pensava che Mike se ne sarebbe andato anche lui un giorno da quel posto, magari lontano, chissà magari negli Stati Uniti, dove la tolleranza verso le persone di colore era decisamente più presente. Derry era una cittadina ancora troppo piccola da questo punto di vista.

«Mike Hanlon.»

«Già...»

Victor era visibilmente imbarazzato, lui, Henry e Belch avevano vessato e torturato spesso Mike, Henry più di tutti, tanto da far tremare le gambe anche ai suoi amici. La violenza e la crudeltà di Bowers allora non aveva trovato eguali con nessuno.

«Mike, sei rimasto qui?» chiese Alice.

«Sì, non sono mai andato via.»

Alice, al contrario di Victor, aveva piacere di vedere Mike stare bene ed essere diventato un uomo. Sarebbe stato fuori luogo dirgli che aveva avuto coraggio a restare, ma Mike non faticò a leggere ciò nei suoi occhi. Il suo sguardo e la sua espressione entusiasta dicevano tutto; tra lei e Mike non c'erano mai stati problemi, al contrario, litigava spesso con Bowers per le noie che dava all'altro.

«Non credo abbiamo molto da dirci sul motivo che ci ha fatti tornare.»

Alice, Mike e Victor presero a camminare tutti e tre tra le genti presenti alla fiera; Victor tenne il capo chino tutto il tempo, fissando le sue Jordan spostare i sassolini dal terriccio, senza mai togliere le mani dalle tasche anteriori dei pantaloni cargo.

«No, infatti. Voi siete tornati per lo stesso motivo per cui sono tornati anche-»

«I perdenti?»

«Loro, sì. In verità li ho radunati io.»

«Come stanno?»

«Bene! Bill è uno scrittore affermato, Richie un cabarettista e speaker radiofonico.»

«Ah! Richie! Immagino. È una fortuna che non abbia mai perso la sua vena ironica.»

«Già. Ben te lo ricordi?»

«Eccome, era il più dolce di tutti.»

«Ma tu ricordi il Ben cicciottello, paffuto e goffo. Se lo vedessi...è un modello.»

«Bene! Ha avuto la sua rivincita.»

«Beverly è diventata una donna meravigliosa.»

«Non ricordo sia mai stata bruttina, con quei vaporosi capelli rosso fuoco...ora è più matura, dev'essere uno schianto come dici.»

«Oh, lo è eccome!»

«Cosa mi dici del piccolo Eddie?»

«Non ha mai smesso di amare sua madre, pensa che si è sposato con una donna che le somiglia molto. Tutto ciò è terribilmente inquietante...»

Alice scoppiò a ridere, non ricordava che Mike fosse così spigliato nel parlare e tanto simpatico. Era davvero cambiato.

«C'era anche il ragazzino ebreo, il figlio del rabbino della città. Com'è che si chiamava? S-St...Stanly?»

«Stanley Uris.» le fece eco Victor.

Mike si fermò di colpo, non rideva più, il suo viso era oscurato da un'espressione di profonda tristezza. Ci mise un po' per rispondere. Alice comprese che qualcosa non andava.

«Stan non c'è.»

«Non è venuto?»

«No.»

Ci fu silenzio. Le labbra di Mike tremavano, gli occhi erano lucidi ma le lacrime non fuoriuscirono, non ne aveva la forza.

«Cosa è successo a Stan, Mike?»

«Stan è morto.»

Alice sgranò gli occhi, fissò Mike come se avesse davvero un fantasma di fronte. Victor fu preso da un senso di vuoto, come se un pugno gli fosse arrivato dritto alla bocca dello stomaco scombussolandoglielo. Nessuno dei due era affezionato a Stan, ma era sempre una perdita.

«Stan si è suicidato. Sua moglie era sconvolta, è stata Bev a dirlo. Lei ha sentito la signora Uris.»

Né Victor né Alice replicarono di fronte a quelle parole, rimasero tutti e tre in silenzio per parecchi minuti fino a quando non si ritrovarono davanti le volanti della polizia. Ce n'erano più di due e le sirene lampeggiavano ininterrottamente. Gli agenti si consultavano tra di loro, qualcuno interrogava alcuni presenti che a giudicare dalle facce erano alquanto perplessi, come se nessuno avesse capito cos'era successo, come se non se ne fossero accorti. Quella scena riportò Alice indietro di ventisette anni, all'estate del 1989 ancora una volta. Guardando scosse la testa, disapprovando quanto vedeva.

«È sempre la stessa storia. Certe cose non cambiano mai.» chiosò con tono amareggiato e deluso. 

"Like lambs to a slaughter..." | IT - 2 0 1 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora