🥇Prima Classificata nella categoria Star Wars nel Contest di @Vane_Fangirl "E il Fandom Parlò".
Cosa succede quando l'apprendista più instabile ed estremamente dotato che il Lato Oscuro abbia conosciuto dopo molto tempo si scontra con quella che no...
– Sono davvero felice per te, che tu abbia potuto vedere tua madre, parlarle. Ti devono essere mancati terribilmente.
– Arrivi a un punto nel quale il dolore ti anestetizza; ci convivi talmente da tanto che ti convinci di non sentirlo neanche più, fino a che qualcosa lo risveglia prepotentemente.
Prese fiato. Stare per diventare madre rievocava in lei un bisogno atavico: di confronto, della vicinanza di una presenza femminile, intima. Ahsoka e la Forza le avevano fatto un enorme dono.
– Sì, è stato meraviglioso, anche se per troppo poco. Per loro sapere che ero viva, che sto bene, che diventerò madre, è stato come un premio per il prezzo così alto che hanno dovuto pagare. Per me è stato incredibile poterli abbracciare, respirare il loro profumo, accarezzarli in viso. Erano così giovani, innamorati, coraggiosi. Non doveva andare così... sono stati attimi, ma non li dimenticherò mai!
Ben la strinse forte.
– Tu sei coraggiosa, ad aver affrontato l'inferno in cui sei vissuta. Nessuno se ne va mai veramente, Rey... Le parole di Luke gli riecheggiavano nella mente... quanto aveva ragione.
– Loro saranno sempre con te. E ora che li hai visti, riesci a sentirti meglio almeno in parte?
– Sì, se pur briciole, sono migliori di un vuoto senza volto. Tanto sbiadito era, il loro ricordo.
Con il capo e una mano abbandonati sul petto dell'uomo che sapeva calmarla, più di chiunque altro, se ne stava la giovane Rey. Da un po' aveva preso a indossare abiti in stile regency, dalle tinte tenui, che le permettevano maggiore libertà di movimento. Nessuna costrizione scomoda. Modelli dai tessuti leggeri, a volte plissè, adatti al clima su Riosa.
Nei capelli, che portava spesso semiraccolti o intrecciati, prese l'abitudine di appuntare alcuni piccoli fiori bianchi. Ve n'erano molti tra le siepi che s'inerpicavano fino alle camere, su per le colonne che contornavano la residenza senatoriale.
Ben apprezzava particolarmente quanto quei particolari la rendessero ancora più femminile e delicata. Ma lei scalpitava per tornare nei suoi abiti pratici; voleva allenarsi, le mancava come aria.
Una sera Ben le aveva promesso: – Dopo la nascita di nostra figlia, ti darò delle lezioni. Ti farò tornare la mia grezza mercante di rottami.
– Mi ricordi mia nonna, Padmé, la regina dal sorriso triste. Ho visto dei suoi ritratti su Naboo e alcune immagini nell'archivio inestimabilmente prezioso del super efficiente R2D2.
– Oh era così bella, Ben. Impossibile accostarmi a una tale grazia, io sono sempre stata un maschiaccio. Mio malgrado ho dovuto.
La guardava sornione – Questo lascialo dire a me... maschiaccio eccome! Aggraziata anche, le due cose coesistono in te. Del resto la senatrice Amidala era un osso duro e mio nonno le aveva insegnato bene a destreggiarsi con i blaster!– osservò, accennando un mezzo sorriso, mentre sorseggiava il suo caf.
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