Immagina. 3 - seconda parte

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Non sapevi se credergli o no, ci avresti pensato. Appena suonò la campanella della fine delle lezioni ti dirigesti verso casa, sapevi cosa fare.
Ovviamente ci saresti andata, solo per vedere se Tyler ti mentiva o no, non volevi farti vedere timorosa.
Ti preparasti e andasti al parchetto, e seguisti le indicazioni di Tyler, quando lo vedesti insieme a David. Di solito il parco era vuoto, non veniva mai nessuno, infatti anche oggi c'erano solo loro due, e te ovviamente. <vedo che non l'hai convinta, eh?> disse David. <vabbè, ne hai tante altre a scuola! Non pensarci più ora, d'altronde non hai perso nulla no?> disse Tyler. <beh era solo una sgualdrina, secondo me non si sarebbe nemmeno impegnata!> disse ridendo David <non provare a chiamarla in quel modo, già l'ho offesa io e mi dispiace, ora sarà meglio che ti rimangi quello che hai detto!> disse incazzato, tenendolo per la maglietta. <ok amico, ma se è una sgualdrina non posso smentirmi!> Tyler lo ignorò e David se ne andò. Tu nel mentre avevi sentito tutto e trattenevi le lacrime. Tyler venne da te e ti fece uscire dal nascondiglio, e notò la tua espressione <scusa, mi ero incazzato sul fatto che ti aveva chiamato in quel modo. Lo so, te l'ho detto anche io, ma mi dispiace.> <tranquillo, non preoccuparti per me, ora vado devo fare i compiti per domani. Ciao!> <t/n, ti accompagno io, ho paura che David ti possa trovare e, ecco obbligarti a fare, hai capito insomma! Ti posso accompagnare?> tu ci pensasti un pò, ma poi rispondesti <ehm, ok va bene! Vieni, andiamo> Avete parlato di voi tutto il viaggio e davanti alla tua porta prese parola Tyler <allora ciao t/n> <ciao Tyler, ehm mi ha fatto piacere parlare con te. Adesso ti conosco un pò meglio😊. Ciao Tyler! A domani> Tyler ti salutò con la mano e se ne andò.
POV'S TYLER
Ho parlato per tutto il viaggio della mia vita, penso di avergli rotto le palle. Ma almeno ora la conosco un pò (anche se penso che lei mi conosca di più) sicuramente parlare con lei è meglio di fare quei discorsi pervertiti con i ragazzi. Ma penso che mi assomigli tanto, ho tante cose in comune con lei, ho scoperto che gli piace il baseball, suonare la chitarra elettrica e anche la batteria e gli piace anche cantare. Beh, io amo il baseball, adoro suonare il pianoforte e, diciamo, non so cantare benissimo, ma sarebbe bello imparare! Vorrei diventare il suo migliore amico, ma non mi accetterebbe mai, non mi odia, ma l'ho insultata e mi direbbe di no. Vabbè ci proverò, ma più avanti, devo conoscerla ancora meglio.

È mattina e sei appena arrivata in aula. Non ce ancora nessuno, infatti è molto presto, ma devi fare una cosa e non deve vederti nessuno. Hai fatto un biglietto per Tyler:

Hey ciao! Ti va di vederci al parchetto oggi? Vorrei parlare un pò con te... sai per conoscerti meglio, e magari posso aiutarti con il pianoforte, sai ne ho uno a casa!
T/n

Lo nascondesti sotto il suo banco e ti allontanasti. La classe iniziò a riempirsi e arrivò anche Tyler, che trovò il biglietto e iniziò a scriverci dietro. Poi arrivò vicino al tuo banco e ti lasciò il biglietto vicino alle tue mani. Tu lo presi e lo leggesti:

Hey t/n! Certo ci sarò, vengo sotto casa tua alle tre. E che fortuna che hai un pianoforte! Io ho solo una piccola tastiera. Ricordati che sono sempre disponibile! A dopo!
Tyler

Finita la scuola, tornasti a casa e i tuoi genitori andarono via e ti fecero mille raccomandazioni, poi ti lasciarono sola. Poco dopo arrivò Tyler e tu lo facesti salire in casa. Poi scendesti nello studio che i tuoi genitori ti hanno costruito sotto casa. Era un vero studio di registrazione con tanto di pannelli, microfoni, casse e il tuo pianoforte a coda. <ecco il mio pianoforte, siediti pure che ti aiuto> <wow, t/n! Non me ne avevi parlato del fatto che era a coda! Che figata. E questi che cosa sono?> e prese un blocco di spartiti. <apri pure, sono solo miei pensieri, immondizia diciamo. Io vorrei fare debutto nel mondo del canto ma non ho nessuno che potrebbe suonare con me quindi...> Tyler aprì il blocco e vide fogli con testi di canzoni, accordi, notte eccetera. <ma sono canzoni che hai scritto tu?> ti chiese <si, le ho scritte io, ma come ti ho detto non ho ness-> ma fosti interrotta da lui che si era messo davanti un foglio con lo spartito di una canzone, "tear in my heart", e aveva iniziato a suonare. <questa sembra bella, forza prova> disse lui. <sei sicuro?> chiedesti tu <ovvio che sono sicuro!> <ok, collego il microfono e iniziamo, però registriamo> e iniziate a suonare, senza sbagliare neanche una volta. <questa canzone è bellissima! Complimenti! E la canti anche molto bene> <grazie mille Tyler. Posso chiederti una cosa?> chiedesti. <Certo dimmi pure> rispose lui. <come faccio a essere meno timida? Non riesco da sola e quindi ho chiesto a te> <bene, è una domanda difficile, ma ho la soluzione! Secondo me dovresti lasciarti andare un pò con le persone, non troppo, e poi dovresti sicuramente rispondere alle critiche. Esattamente come hai fatto con me. Magari non essere troppo manesca, ma dovresti rispondergli in faccia alle persone, e un piccolo consiglio: ti direi di cambiare stile. Ormai le gonne sono fuori moda, e per i ragazzi sono patetiche. Poi le camiciette... in effetti ti stanno benissimo, ma sono vecchie come stile> ti rispose <hai ragione. Cercherò di migliorare.> <cavolo! Sono già le 5 e mezza! Devo andare> disse allarmato Tyler. <Tyler, domani potresti venire ancora così finiamo la canzone?> <certo! Non vedo l'ora! Ci vediamo domani allora!> e corse su insieme a te. Poi ti venne di abbracciarlo, forse hai capito veramente il suo messaggio, così lo abbracciasti e lui ricambiò, poi se ne andò e tu avesti  un idea. Se tua mamma era fuori a fare shopping, perché non fare una lista delle cose da comprare e prenderle? Geniale! Presi il tuo telefono, che era vecchissimo era quello a conchiglia, e chiamasti tua mamma per digli cosa comprare. <ma amore, vuoi cambiare stile? Stavi così bene con quelle camicette...> <si mamma, voglio cambiare stile, è un consiglio che mi ha dato Tyler, e voglio seguirlo!> <ok, dopo le porto anche in lavanderia così sono già pronte per domani. Ciao amore> salutasti e chiudesti la chiamata. Dopo un ora arrivò tua mamma e ti fece vedere tutti i capi che ti aveva comprato. La mattina dopo ti mettesti  i tuoi nuovi capi, delle scarpe alte (sempre nuove) e una giacca gialla, sempre nuova. Ma siccome volevi "personalizzarla" un pò, ci attaccasti due pezzi di scotch giallo sulle spalle, non lo avevi di un altro colore, ti dava l'aria di essere importante. Poi tua mamma ti mise un filo di mascara e uscisti da casa. Appena varcasti la soglia dell'aula vedesti Tyler che parlava con i ragazzi. Anche lui indossava una giacca uguale alla tua. <oh, chi è quella? Ma è nuova?> chiese Simon <no Sim, quella è la tua ragazza> disse Tyler e si avvicinò a te. <sei, irriconoscibile t/n! Ho dato un buon consiglio allora? Simon non ti ha neanche riconosciuto> <il tuo consiglio era perfetto! Però per Sim, vorrei parlagli, lo voglio lasciare. Non mi sento bene con lui, capisci?> <uhm, certo> poi ti dirigesti verso Simon, seguita da Tyler. <Simon, devo dirti una cosa, su noi due... ecco, non ce la faccio più a stare con te. Già mi hai mentito dicendo che non lo avresti detto a nessuno, e ora non ti credo più, tra noi è finita> e gli lasciasti l'anello in mano e lo lasciasti con una faccia sconvolta. Ma tu eri felicissima.

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