eye contact

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Avevo una fifa nera, stava per stuprarmi! E ovviamente.. nessuno si girava per vedere cosa stava succedendo. Per tutti era normale. Cercai di chiamare aiuto ma lui mi tappò la bocca poco dopo

"Shh! Sarà veloce, è una promessa" disse cominciando a levarsi la cintura. Gli tirai un calcio sul ginocchio e gridò di dolore. Provai a scappare ma riuscì a riprendermi per i capelli. Mi sbattè di nuovo al muro è mi alzò la gonna grigia. Stavo per perdere la mia dignità. Ero impotente contro di lui. Stava per levarmi gli indumenti quando sentimmo dei passi provenire dall'ombra. Ci girammo entrambi e spuntò... una specie di becco, illuminato dalla luce lunare. Trasalì dalla paura. Fujio fissava quel coso con occhi sgranati. Dall'ombra emerse un... era una persona! Indossava una specie di maschera della peste, di quelle che indossavano i dottori nel 1300... comunque ci venne incontro: indossava un piumino verde con una folta pelliccia viola che fungeva da cappuccio. Sotto aveva una camicia nera pece e una cravatta bianca. Indossava dei jeans sempre neri, e aveva delle scarpe bianche. Indossava anche dei guanti, bianchi. I suoi capelli erano corti e color cioccolato. Gli occhi mi colpirono più di tutti: gialli limone, impassibili. Ci guardò con disgusto

"Ecco cosa erano questi rumori... senti, che ne dici se ora te ne vai e la lasci per i fatti suoi?" Chiese gentilmente. Stava facendo il doppiogioco. Fujio fece il finto duro e gli andò incontro

"Hey, amico! Che ne dici se TU non te ne vai? Stavamo solo discutendo..." non gli lasciò finire la frase. Si tolse il guanto con uno scatto e gli strinse il collo, che cominciò a gonfiarsi. Poi esplose e tutto il sangue schizzò sui muri, su di me e sullo sconosciuto che mi aveva salvata. Avevo gli occhi sgranati e tremavo. Era pericoloso, senza scrupoli. Mi guardò e sbuffò

"Su, va via..." agitò leggermente le mani come si fa quando bisogna scacciare un animale. Deglutì e corsi via, lontana da lui e il cadavere si Fujio. Avevo assistito alla prima morte di un mio collega. Mi rinchiusi in casa e cercai di stabilizzare il respiro. Le mie gambe tremavano come foglie, non riuscivo a reggere il peso del mio corpo. Mi lasciai andare sul divano e tolsi i tacchi. Chi era quello? Dal viso sembrava avere più o meno la mia età, forse poco più grande, sui ventidue. Però... quegli occhi... erano così particolari... già, difetto di noi psicologi... ci soffermiamo sempre sugli occhi delle persone, sono lo specchio dell'anima. Che fosse un fanatico dei dottori della peste? Ma chi usa più quelle maschere, ormai? Bhe certo hanno un loro fascino, quasi intimidatorio. In quel momento sentì un senso di vuoto, e la mia casa sembrò farsi sempre più piccola, quasi claustrofobica. Certo, era perché non avevo mai visto qualcuno esplodere in quel modo così atroce. Tolsi i vestiti e indossai una grossa felpa, osservando il cielo fuori dalla finestra. Presi una tazza e mi feci una camomilla, per calmarmi. Avevo il respiro corto. Mi misi a sedere sul divano e accesi la TV. Comparve il telegiornale e... la salma di Fujio. Mi affrettai a cambiare canale. Volevo solo archiviare quell'immagine dalla mente. Quella notte non dormì, e il giorno seguente all'agenzia tutti piangevano la morte di quel pezzo di merda. Io ero impassibile. Avevano portato un piccolo rinfresco e io non toccai cibo.

(?) P.d.v.

Quella sera, quando uscì dal mio "covo" sentì delle urla soffocate provenire dal fondo del vicolo, alla luce. Due persone erano attaccate al muro, una ragazza e un tipo. Mi avvicinai con cautela per osservare bene la scena. Lei mi colpì subito: aveva uno sguardo afflitto, mentre provava a liberarsi dalla stretta del bastardo. Aveva dei capelli neri come la pece, ondulati. Indossava una camicetta bianca e una gonna di quelle che indossano gli avvocati o le segretarie d'ufficio. Notai dopo i suoi occhi: erano enormi, d'un verde smeraldo brillante. Risplendevano sotto la luce lunare, il viso impresso dall'orrore e la paura. Stava per essere stuprata da quel... che diavolo era?! Un uomo di mezz'età in sovrappeso. Lei invece sembrava poco più giovane di me, che avevo ventidue anni. Cominciai a camminare verso di loro e si accorsero di me. Lei mi guardava con occhi sgranati, ma non sembrava spaventata. Lui invece se la stava facendo sotto.

"Ecco cosa erano quei rumori" dissi avvicinandomi lentamente. Il tipo piggiò la ragazza contro il muro

"Hey, che ne dici se ora te ne vai?" Chiesi alzando gli occhi al cielo. Lui ringhiò e si fece avanti, venendomi troppo vicino per i miei gusti. Lei non mi levava gli occhi di dosso. Successe tutto in un lampo, mi rispose e allora io lo uccisi, facendogli esplodere il collo. Tutto il sangue mi schizzò addosso e anche su di lei, che osservava la scena senza proferire parola. Poi tornò a guardarmi negli occhi.

"Su su, vai via" le dissi. Lei scappò. Era cosi singolare.. strano che non aveva usato il suo quirk per proteggersi. Stavo per tornare dentro ma mi fermai per un colpo di genio

"E se lei... non avesse un quirk?!"

《ℕ𝕠𝕟 𝕡𝕠𝕤𝕤𝕠 𝕒𝕧𝕖𝕣𝕖 𝕡𝕒𝕦𝕣𝕒 𝕕𝕚 𝕥𝕖》Overhaul x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora