- Non ci credo!
Mormorò Brenda guardandosi sconsolata, mentre Malcom le si avvicinava: l'orlo del cappotto bagnato le si era appiccicato alle gambe, il suo bel vestito nuovo era da buttare e i capelli erano un disastro.
- Questa scena mi sembra di ricordarmela!
Esclamò Malcom in tono scherzoso cercando di metterla a suo agio. Ma a Brenda veniva da piangere: con questa era volata dalla finestra qualsiasi velleità di poter far colpo su di lui. Sospirò sconfortata, forse era meglio così, dato che dovevano lavorare e basta. Almeno si erano evitati la goffaggine dei saluti iniziali che nessuno dei due avrebbe saputo come affrontare.
- Vuoi che ti porto a casa, così puoi asciugarti o cambiarti?
- Potrei davvero? Non so, magari allunghiamo troppo la strada o facciamo tardi.Si abbottonò il cappotto rabbrividendo. Malcom le sistemò una ciocca bagnata dietro l'orecchio:
- Non c'è problema, guarda come tremi.
Con una mano sulla schiena la guidò attraverso la strada verso la seat parcheggiata poco più avanti. Ci misero un'eternità a districarsi nelle vie cittadine congestionate di traffico, Malcom aveva acceso il riscaldamento al massimo e tra una chiacchiera e l'altra non riusciva ad evitare di sbirciare le gambe di Brenda. All'ennesima volta che cambiava stazione della radio lei sbottò:
- Ti dispiace non farlo? Mi sta venendo mal di testa.
Malcom alzò le mani:
- A tuoi ordini.
- Scusami, è che ogni volta che stiamo insieme succede un disastro.
Malcom ghignò:
- E diventi ogni volta più adorabile. Dai, siamo arrivati.
Tirò con forza il freno a mano e le fece cenno di aspettare, mentre le apriva la portiera della macchina. Brenda sollevò un sopracciglio: quella era una novità. Nel vederla titubante le disse:
- Credevi fossi un troglodita? Se voglio so essere galante anche io!
Ma il tono nel dirlo era così dissacrante che Brenda lo prese come una delle sue solite prese in giro. Salirono su casa e gli chiese se gli dispiaceva aspettare mentre lei si cambiava.
- E pensare che avevo prenotato un vero ristorante come un vero appuntamento.
- Ma questo infatti non è un appuntamento, è solo una cena di lavoro.
Mentre andava di là Malcom notò un lampo di schiena nuda, si certo cena di lavoro: pensò che non gli sarebbe dispiaciuto seguirla in camera da letto. La casa di Brenda era piccola e molto femminile. Si vedeva che aveva scelto ogni pezzo di arredamento con cura mescolando mobili moderni con altri chiaramente più vecchi creando un mix un po' trasandato, ma molto personale. L'ambiente profumava di buono, lavanda forse con qualche sentore agrumato. Malcom notò le candele in grosse giare consumate a metà. Un'enorme libreria stipata di libri e ninnoli dominava la stanza.
In camera sua Brenda buttò in fretta nell'armadio gli abiti disseminati sul letto, non c'era tempo per scegliere qualcosa di elaborato ed era talmente demoralizzata che non le andava di pensare a un outfit particolare da indossare. Scelse un abbigliamento comodo, con cui si sentiva a suo agio e pazienza se non avesse fatto colpo.
Quando tornò in salotto Malcom rimase incantato a guardarla: aveva indossato fuseaux neri e un maglione oversize beige e si stava frizionando i capelli con un asciugamano. Era deliziosa con quel maglione scivolato sulla spalla, i capelli in disordine e i piedi scalzi.
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Per arrivare al tuo sorriso
ChickLitBrenda, ragazza brillante e un poco goffa, deve per forza andare a quella premiazione a York. Ce la porterà un amico del fratello. Quel che Brenda non immagina è che Malcom sia così tremendamente sexy e sfrontato. Se quel giorno non ci fosse stato u...