Epilogo

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- Sono in ritardo! Aiutami con questo coso ti dispiace?


Malcom si staccò dalla macchina alla quale era appoggiato e tolse di mano a Brenda il port-enfant blu e bianco. Sbirciò dentro e vide che era stipato di piccola biancheria e pannolini.

- Le stai portando un altro corredo?
- Sono solo le cose di prima necessità.
- Lo hai detto anche la settimana scorsa: a te e tua madre questa nascita sta sfuggendo di mano.
- Disse quello che andò a Leeds con la macchina stipata di cose per la prima infanzia...me lo ricordo sai!


Malcom aprì la portiera posteriore e sistemò il port-enfat sul sedile, mentre Brenda si era già accomodata davanti.

- E allora ti ricorderai anche che fu mia madre che mi obbligò a portare tutte quella roba.


Brenda fece una risatina.

- E meno male, altrimenti non avrei mai avuto quel passaggio!


Rispose tirando fuori dalla borsa un cd. Malcom aveva già messo in moto e stava per accendere la radio.

- Aspetta! - lo fermò consegnandogli il cd - Per l'autoradio nuova. Io e Ruben ci abbiamo messo una vita per metterlo insieme: ci sono tutte le tue canzoni preferite.


Le labbra di Malcom si stirarono in un sorriso emozionato e la guardò con tenerezza.

- Sospetto che sia per evitare di farmi cambiare stazione ogni due per tre.


Disse invece dopo essersi schiarito la gola e si allungò a baciarla sulle labbra. La tenne per la nuca e le fece capire con la lingua quanto apprezzasse il pensiero.

- Anche Ruben riceverà lo stesso ringraziamento?
- No, questo è dedicato in esclusiva alla donna petulante che mi siede affianco!


Brenda scoppiò in una risata. Natale era arrivato e passato, l'anno nuovo era iniziato portando con sè venti di rinnovamento e la Pasqua era caduta bassa, già a Marzo. Il processo ai SixtySix era stato emotivamente faticoso per tutti e due, ma a Febbraio si era concluso il primo grado con la condanna di tutti gli imputati. Questo aveva dato loro modo di rilassarsi e dissipare la tensione che scorreva sotterranea e la paura per la propria incolumità che aveva continuato a serpeggiare ogni giorno fino a che il dibattimento era stato in piedi. Brenda aveva inoltre dovuto rivoluzionare tutta la sua routine a causa del cambio di orario della propria trasmissione. Ma si sentiva appagata: ora poteva parlare dell'attualità come aveva sempre sognato.

- Terra chiama Brenda, ci sei?


La voce di Malcom la richiamò alla realtà, mentre la Seat si muoveva nel traffico cittadino congestionato. Anche se faceva ancora un po' freddo l'aria si era già stiepidita e gli alberi si stavano ricoprendo di gemme.

- Allora, Marylebone giusto?
- Si, il Portland Hospital.
- E figurarsi se Becky poteva scegliere un ospedale pubblico!
- Dai, è il primo figlio: persino Richard non ha avuto niente da ridire.


Malcom imbronciò le labbra, mentre con un colpetto di clacson stimolava la partenza della macchina di fronte a lui al semaforo verde. Era rimasto esilarato nello scoprire la relazione tra i due piccioncini, non che ne fosse stato sorpreso più di tanto, mancandogli i retroscena. Brenda invece all'inizio non l'aveva presa benissimo, l'aveva considerato quasi un tradimento nei suoi confronti, come se l'amica e il fratello avessero voluto prendersi gioco di lei. Il che tra la tensione del processo e quella per il lavoro l'aveva resa particolarmente emotiva. Malcom aveva dovuto essere molto, molto paziente e questo aveva dato la misura di quanto fosse innamorato, dato che la pazienza non era stata mai tra le sue virtù più sviluppate. Ma poi Becky aveva rivelato di essere incinta e le amiche si erano chiarite e riappacificate. Anzi erano più unite che mai.

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