𝒫𝓇𝑒𝒹𝑒𝓈𝓉𝒾𝓃𝒶𝓉𝒾𝑜𝓃! 𝟤𝓃𝒹 𝒫𝒶𝓇𝓉

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<Tuo figlio è qui? Mi piacerebbe conoscerlo. Non mi tratterrò ancora molto da queste parti, in serata mi rimetterò in viaggio.>

Nonostante il momento in cui Valerie si trova, quegli attimi in compagnia di Deniz le permettono di rilassare quell'ansia e quella tensione annidati dentro di lei tanto da non permetterle - a volte - di poter respirare liberamente.
Affrontare Lucas, la sua ira e spiegargli i motivi che l'hanno spinta a fare ciò che ha fatto non la rendono per niente serena.
Parlarne però le ha fatto "sciogliere" quel nodo alla gola che sentiva fino a poco prima... tutto è sempre stato fluido come l'acqua di un fiume che scorre senza alcun impedimento e che in qualunque modo trova la strada che forse ha sempre cercato. 

<<Mh mh... ricordo che ti piacevano i miei disegni, in effetti me l'hai sempre detto che dovevo seguire i miei sogni, proprio come lo diceva mia madre. Lei non ha potuto assistere a tutto però, è venuta a mancare prima che aprissi la galleria.>>

E' una frazione di secondi in cui quel momento malinconico si impadronisce di lei che - sebbene pensi - accenna un sorriso sollevando le spalle per smorzare quell'istante. 

<<Grazie per averlo detto all'epoca ed anche ora e so quanto tu sia sincero, vuol dire molto per me e sopratutto significa che qualcosa di buono l'ho fatto.>>

Arriccia il naso in una smorfia e prende un grosso respiro sorridendogli nel distendere le labbra.
Le sue parole la toccano particolarmente e deglutisce - a vuoto - ma il contatto della mano sulla sua la fa ritornare alla realtà pur con uno sguardo verso il passato.
Solleva la sua e gliela stringe incrociando i suoi occhi.

<<Michael è la mia famiglia ora, ciò che di più prezioso ho e voglio solo che stia bene e sia felice; non è stato semplice ma ci ho provato e continuo a provarci nel renderlo tale.

I suoi occhi sono sinceri cosi come quelli di lui e - sentire - quelle parole, quella vicinanza nonostante gli anni trascorsi e l'essersi persi di vista portano nella sua mente il pensiero che nessuno dei due è cambiato, non nell'approcciarsi tra di loro almeno.
Sarebbe rimasta ben volentieri in quella sorta di bolla creata tra loro.

<<Michael? Certo che è qui. Lui vive alla fattoria, ho preferito tenerlo lontano dalla città raggiungendolo nei fine settimana. Ho pensato che fosse la scelta giusta all'epoca, poi chissà.. vedremo man mano.>>

Solleva le spalle ritraendo la sua mano quando Den lo fa ricambiando il sorriso dell'uomo.
La gamba piegata sulla staccionata la solleva dandosi lo slancio per un piccolo salto.

<<Vieni con me, lui dovrebbe essere alle scuderie, cosi te lo presento, mh?>>

<<Vieni con me, lui dovrebbe essere alle scuderie, cosi te lo presento, mh?>>

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Allunga la mano invitandolo a seguirla sebbene la frase
"Non mi tratterrò ancora molto da queste parti, in serata mi rimetterò in viaggio"
le fa trattenere il respiro. Non riesce nemmeno a comprenderne il motivo.
Non avrebbe voluto che fosse cosi, non avrebbe voluto perderlo nuovamente o forse era questo che doveva accadere anche stavolta?

<<Ora però sei qui, non pensiamo a stasera.>>

Deniz dal canto suo non appena il discorso si concentra su sua madre, la sua espressione cambia radicalmente. In lei rivide se stesso, ogni qualvolta qualcuno nomina suo padre assumeva la stessa espressione malinconica.
Avrebbe voluto dirle tante parole confortanti, ma conosce bene la sensazione. Nulla può farti sentire meglio, neanche le solite frasi di circostanza.
Si limita  ad annuire, lasciando che anche il suo viso assuma un'espressione seria.

<Comprendo cosa provi...molto più di quanto credi.>

Lascia il discorso a metà evitando di rattristarla ancora di più con la sua situazione familiare anche perchè se avesse voluto raccontarle tutto, non avrebbe saputo nemmeno da dove cominciare.

<Sai che dico sempre quello che penso.>

Mormora, facendo riferimento ai complimenti che - poco prima - le ha fatto. Comprende quanto sia importante per lei la felicità del figlio ed è più che normale. Non è ancora genitore e forse, non sarebbe mai stato così fortunato, ma sa che essere madre o padre ti cambia la vita.
Con entusiasmo segue la ragazza non appena lo invita avviandosi verso le scuderie.

<Hai ragione ancora una volta. Non pensiamoci adesso, abbiamo ancora un paio di ore a nostra disposizione, sfruttiamole al meglio.>

.  .  .

Come ha sospettato Valerie, il piccolo Michael si trova proprio nelle scuderie, intento a trascorrere del tempo con uno dei tanti cavalli del luogo

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Come ha sospettato Valerie, il piccolo Michael si trova proprio nelle scuderie, intento a trascorrere del tempo con uno dei tanti cavalli del luogo.
Deniz non impiega molto a fare conoscenza con il bambino, è decisamente loquace e simpatico e sopratutto sveglio nonostante la giovane età.
Il resto della giornata, per entrambi, trascorre in modo tranquillo; dopo aver finito di pranzare, Valerie lo accompagna a fare un'escursione per tutta la fattoria, mostrando le bellezze di quel luogo e senza perdere un solo istante del tempo dedicato a loro due.
Quando arriva il momento di salutarsi, ormai a sera inoltrata, si ripromettono di rivedersi nuovamente prima o poi, lasciando al destino l'occasione di ricreare un altro momento che avrebbero conservato gelosamente nei loro ricordi insieme a tanti altri.
Nessuno dei due sa - però - che da quel momento in poi le loro strade avranno un sentiero comune e quell'incontro rappresenta l'inizio di qualcosa che pensavano fosse morto.

Nessuno dei due sa - però - che da quel momento in poi le loro strade avranno un sentiero comune e quell'incontro rappresenta l'inizio di qualcosa che pensavano fosse morto

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