Pov Tanc:
Con Lele tutto risolto per fortuna.
Oggi pomeriggio Diego ci ha proposto di andare in discoteca e infatti siamo tutti qui.
Lele continuava a lamentarsi perché non voleva ballare, mi ha praticamente costretto a prenderlo per un braccio e adesso si sta scatenando..è buffo ma allo stesso tempo bellissimo.
Qualcuno ha attirato la mia attenzione, mi giro varie volte finché non intravedo una ragazza che mi sorride e si morde il labbro: è mora e bassa ma è molto carina. Indossa un top lilla, una gonna in jeans bianca e una bandana dello stesso colore di quest'ultima.
Senza accorgermene faccio lo stesso, ricambiando i suoi gesti.
Lele si accorge che mi sono distratto e prova a girarsi anche lui per cercare di capire il perché del mio strano comportamento. I miei tentativi di bloccarlo prendendolo per la faccia sono serviti a poco perché con una strana mossa riesce a divincolarsi e a voltarsi. Aveva assistito a tutta la scena. Vedo la sua espressione cambiare in un secondo: è passato dall'essere felice all'essere arrabbiato per poi terminare con le lacrime che scorrevano sul suo volto. Immagino la delusione che sta provando in questo momento nei miei confronti, mi faccio schifo. Gli avevo promesso che mi sarei impegnato al massimo con lui e adesso eccomi di nuovo qui a rovinare tutto con un'altra ragazza.
Dovrò dare delle spiegazioni anche a Camilla, ma di questo me ne occuperò più avanti.
Lo vedo fuggire da me, non lo seguo, so che è troppo ferito per ascoltarmi...anche se in realtà non ho nulla da dire, dovrei solo provare vergogna.
So anche che quello che sto per fare è certamente sbagliato ma non voglio sprecare la serata. Decido di andare da quella ragazza per fare un po' di conversazione visto che Diego e Gian sono totalmente spariti.
Mi avvicino a lei.
"Ehi" dice mordendosi il labbro mentre si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio. È imbarazzata e si vede, ma è una cosa molto dolce.
"Ehi, piacere Tancredi, tu sei..?" le dico porgendole la mano.
"Sono Giulia, piacere mio. Ti va di andare a ballare? Ho visto che ti muovi molto bene." mi propone.
So che dovrei dirle di no senza pensarci un attimo e dovrei cercare lele ma...
"Certo, andiamo" rispondo pentendomene un po'.
Mi prende la mano tirandomi verso il centro della pista da ballo e in men che non si dica inizia a ballarmi addosso. Non sapendo cosa fare, le metto le mani sui fianchi, lei si gira e inizia a baciarmi. Le do corda per un po' ma poi mi blocco all'istante ricordandomi che lei non è la persona giusta, non è la mia persona...la mia persona speciale è fuggita da me e io mi sono comportato come uno stronzo per l'ennesima volta.
Mi stacco da lei senza darle spiegazioni e corro via, sperando di trovare Lele.
Esco dalla struttura, non lo vedo da nessuna parte, ho girato ogni singolo angolo di questo maledetto posto ma lui non c'è.
E se gli fosse successo qualcosa? E se qualcuno gli ha fatto del male? E se...
I pensieri iniziano a divorarmi così come i miei sensi di colpa. Mi detesto.
Inizio a urlare fino a rimanere quasi senza voce.
Prendo il telefono e inizio a scorrere i contatti fino ad arrivare a quello di Lele, lo chiamo. Squilla senza sosta ma a un tratto si blocca e aggrappandomi a un briciolo di speranza dico con un filo di voce "Lele"...ma a rispondermi non è la sua voce: "questa è la segreteria telefonica di Lele, lasciate un messaggio dopo il beep".
Lo chiamo altre volte ma la risposta è sempre la stessa e ogni volta fa sempre più male.
Questa maledetta voce robotica continua a tartassarmi, non so più cosa fare.
Torno dentro per vedere se riesco a trovare Gian e Diego ma non sono nei paraggi quindi forse la migliore soluzione è chiamare un taxi per farmi accompagnare a casa, sperando che anche lele sia lì...altrimenti non mi darò pace.
Il tragitto in taxi sembra eterno e l'ansia comincia a farsi sentire sempre di più.
Finalmente sono arrivato sotto casa, entro dal portone e mi fermo davanti la porta di casa nostra. Infilo la chiave, la giro e tiro un sospiro di sollievo: la porta si apre subito, il che vuol dire che c'è qualcuno in casa e quel qualcuno può essere soltanto Lele.
Appena entro, rimango pietrificato. Ciò che sto vedendo non può essere reale...Spazio autrice🤍
Tanche ne ha combinata un'altra delle sue...ma cosa avrà visto al suo ritorno?😯🤔💗
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Eravamo tutto tranne che due semplici passanti
Любовные романыLa storia di due ragazzi che si incontrano per caso a una festa e finiscono per innamorarsi l'uno dell'altro🍓