La Prima Battaglia.

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Aria

Mi ritrovo davanti ad un lussuoso palazzo. Senza perdere la determinazione mi avvicino all'ingresso a passo svelto. Il portiere mi fissa come se non avesse mai visto una ragazza.

<< desidera? >> il modo in cui pronuncia quella semplice frase mi fa rabbrividire, i suoi occhi curiosi e maliziosi squadrano il mio esile corpo. se solo Cristian vedesse il modo in cui mi sta guardando. A Cristian non interesserebbe penso tra me e me. Mi risveglio dal mio stato di shock e fisso il portiere, ho solo una carta da giocare.

<< buongiorno. Sono la sorella di.. aspetti com'è che si fa chiamare da queste parti. >> fingo di pensarci su, il suo viso sbianca completamente ha perfettamente capito a chi mi sto riferendo. I suoi occhi da maliziosi sembrano impauriti.

<< il signore è in casa, mi dia due secondi lo avviso della visita. >> le sue dita sfiorano il citofono ed il panico mi pompa nelle vene.

<< se non le dispiace preferirei fargli una sorpresa >> i nostri sguardi si incrociano e lo sfido come ho sempre fatto con Cristian, dopo poco distoglie lo sguardo.

<< in fondo a destra troverà l'ascensore, per arrivare all'attico il codice è 6918. >>

<< la ringrazio. >>

Mi avvio lentamente all'ascensore e quando inserisco il codice ad ogni piano il mio cuore batte sempre più forte. Mi tremano le gambe ed ho la gola secca ma la mia collera mi fa alzare la testa e mi da la forza di bussare alla porta. forti e pesanti passi si sentono dall'altra parte della porta e il dolore del suo abbandono mi schiaffeggia violentemente.

<< che cazzo ci fai tu qua. >> il suo viso è un misto tra sorpreso e malinconico.

<< avevo bisogno di parlarti. >> dico in un sussurro.

<< quello che è successo tra te e Crist. . >> lo blocco immediatamente con la mano.

<< non sono qui per questo, posso entrare o devo restare fuori la porta. >> dico acidamente, senza emettere fiato si sposta e mi fa cenno con la testa di seguirlo. Quando raggiungo l'immenso e prezioso salone lui mi fa segno con la mano di sedermi sul divano ed io mi accomodo in rigoroso silenzio.

<< perché sei qui? >> mi sono sbagliata su tante cose in questi mesi ma in questo momento giurerei che lo sguardo di Rolex sia Triste, quasi quanto il mio.

<< ho bisogno di spiegazioni. >> dico secca.

<< ti ripeto non voglio entrare nelle dinamiche del rapporto che hai con Cristian, onestamente non mi riguarda. >> mi liquida con una scrollata di spalle.

<< ti ripeto che non mi interessa di Cristian. Quando ho deciso di stare con lui sapevo dove andavo a mettere i piedi e certamente non potrei rinfacciargli di essersi comportato da egoista. Quello che mi ha dato una pugnalata profonda sei stato tu non lui. >> i suoi occhi si incastrano nei miei ma non sembra più la stessa persona.

<< io faccio buchi in più parti del corpo della gente quindi non mi meraviglia >> mi risponde con un sorriso sadico. Delle GENTE? La sua risposta mi pietrifica completamente, ma non gli darò mai la soddisfazione di crollare.

<< strano perché quando mi definivi tua sorella e piangevi accanto al mio letto non sembravi tanto menefreghista, ma sai ho dato troppo valore alle persone sbagliate. >> Rolex fa per rispondere ma lo blocco con un cenno della mano. << Taci. Ora ascolta >> cerco di far combaciare tutte le mie emozioni per vomitargli la verità sul suo preziosissimo tappeto

<< Tu. Ti sei preso cura di me quando nessuno lo faceva, quando io non lo facevo. Mi hai dimostrato in più occasioni di tenere a me. Tu mi hai asciugato le lacrime come solo un fratello farebbe. Mi hai cullata quando avevo le mie Crisi e hai cacciato via i miei demoni. >> un singhiozzo spezza la mia voce e lo sguardo di Rolex si perde nella stanza. << sei stato con me la notte prima della mia partenza e abbiamo osservato la stanza al buio abbracciati e ogni tanto asciugavi le mie lacrime che ti inzuppavano la maglietta. Sussurrando al mio orecchio  che sarebbe andato tutto bene. >> le lacrime scendono frenetiche sul mio viso, e lo sguardo di Rolex non né perde nemmeno una. << in aereoporto tutte le parole che mi sussurravi all'orecchio mi rimbombano ancora nel cervello. >> mi alzo di scatto ed inizio a fare su e giù consumando il pavimento con le mie misere converse. << hai combattuto una battaglia non tua. >> la collera torna a schiaffeggiare la mia amarezza << MI HAI FATTO SCUDO CON IL TUO CORPO >> urlo con tutto il fiato che possiedo. << ed hai vegliato su di me per giorni. Ricordo ogni fottuta lacrima che ti cadeva sul viso quando io ero in quel maledetto letto d'ospedale. >> mi fermo e lo fisso in cerca di una reazione. Ma niente. Nulla.
<< ora tu dimmi come hai fatto a fingere in questo modo? >> niente. Ancora silenzio.
<< PARLA CODARDO >> la delusione mi travolge e mi ritrovo faccia a faccia con Rolex.

<< posso solo dirti che mi dispiace. >> i suoi occhi si riempiono di lacrime.

<< ti dispiace? >> dico Schifata. << tu hai finto per tutto questo tempo e sai dirmi solo che ti dispiace? >> le mie urla rimbombano tra le pareti.

<< cosa vuoi che ti dica? >> ci riflette per alcuni secondi << non ho mai finto di volerti bene. MAI. Ma tu eri anche a conoscenza che una volta che la situazione dello strozzino fosse finita noi saremo spariti o sbaglio? >>

<< era Prima. Prima che io ti considerassi la mia famiglia. >> i suoi occhi mi feriscono ancor di più. Calmo il mio respiro e decido per la prima volta in vita mia di essere razionale << posso solo dire che mi dispiace. Mi dispiace essermi sbagliata così tanto. Mi dispiace essermi fidata di voi. >> i suoi occhi mi inchiodano al pavimento << Ma sai io non sono cattiva. Io continuerò ad avere una piccola speranza per persone come voi. Persone senza sentimenti e senza rispetto per il prossimo. Persone egoiste e spietate. >> mi avvio alla porta ma mi fermo all'entrata del salone. Girata di spalle pronta ad andare via ho bisogno di dirgli l'ultima cosa
<< spero di non incontrarvi mai più. Spero per il tuo bene che tu un giorno venga a patti con te stesso, perché Credimi dopo tutto io ti auguro solo il meglio. Nonostante tutto io ti voglio bene. Ma Credimi voglio bene alla persona che credevo tu fossi. Addio. >>
senza aggiungere altro vado via. Con i singhiozzi che mi squassano lo sterno, ho appena combattuto la prima Guerra. Ma quando sono i sentimenti a rimetterci la situazione cambia. Mi sento completamente svuotata, credevo che mi sarei sentita meglio. Ma mettendo un punto al nostro rapporto ho la consapevolezza che questo dolore che mi opprime il petto e non mi permette di respirare normalmente ha solo bisogno di tempo e distanza.

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● L'amore che provi per alcune persone ti lacera l'anima. Non ti permette di volerti bene come dovresti, quindi non ti resta che mettere un punto e andare avanti. Non importa quanto doloroso possa essere l'importante è mettere il tuo bene prima di TUTTO.●

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