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Decidiamo di andare in una paninoteca che dista 20 minuti dal bar, sono stremata non riesco neanche a tenere gli occhi aperti, che situazione assurda sono seduta in macchina con mio fratello e mia cognata, abbracciata a Cristian che finge di essere il mio fidanzato. Ha un profumo che mi invade le narici, non riesco a non annusarlo sembro una manica, improvvisamente sento una mano che mi inizia ad accarezzare la testa , mi giro e noto che Cristian ha gli occhi chiusi. In questa posizione riesco a studiare il suo profilo, non è contratto come sempre sembra molto rilassato ed appagato, con questi pensieri che mi occupano la testa scivolo tra le braccia di morfeo.

Urla, schiaffi, pugni.. << ti prego non andare via, ti prego non abbandonarmi di nuovo>> urla mia madre con la voce sofferente .

<< Zitta, Zitta mi hai solo rovinato la vita brutta puttana, se non fosse per te e per quella troietta al piano di sopra io potrei giocarmi tutti i miei fottutissimi soldi, invece non posso farlo perché continuate a dire di aver fame, ma perché non ti vai a prostituire così avrai i soldi per dar da mangiare a quella mocciosa.>> dice mio padre tempestandola di calci.

<< Basta papà ti prego lasciala stare, è piena di sangue così l'ammazzi >> urlo io singhiozzando.

<< vieni qui schifosa mocciosa, mi pagherebbero molti soldi per scoparti>> mi afferra i capelli e mi trascina in salone.

<< lasciami ti prego, non farmi del male ti prego>> Urlo con tutto l'ossigeno che possiedo in corpo. mi sento qualcosa di freddo sul volto non oso guardare quello che mi sta facendo questo orco.

<< piccola svegliati, è solo un incubo svegliati>> apro lentamente gli occhi e mi ritrovo il viso di Nicolas davanti, siamo fermi con lo sportello della macchina aperto, Nicolas ha in mano una bottiglia d'acqua.

<< oddio cosa stavi sognando? Ho perso 10 anni di vita sentendoti urlare in quel modo piccola>> mi dice Nicolas con tono preoccupato. Sono ancora un po' disorientata, quando metto a fuoco la situazione noto che Jennifer ha il viso rigato di lacrime e mi guarda con preoccupazione, vedo Cristian che tiene la mia mano è intrecciata alla sua, ci sono i segni delle mie unghie sul suo palmo. Oddio ho appena avuto un incubo davanti a tutti. Stacco subito le nostre mani, mi asciugo L'acqua che ho sulla faccia con le maniche della maglietta, piano piano il mio respiro torna regolare.

<< nulla, non stavo sognando nulla>> dico piena di vergogna.

<< stavi Urlando, è impossibile che non stavi sognando nulla>> dice Nick

<< Sono solo i demoni del passato, ogni notte vengono a farmi compagnia per farmi sapere che io gli apparterrò per sempre>> dico ormai sconfitta. Nick mi abbraccia con dolcezza e mi accarezza la schiena.

<< Mia piccola principessa mi dispiace così tanto non potrò mai perdonarmi>>

<< Ora vogliamo andare a mangiare questo fottutissimo panino?>> dico rivolta a tutti, cercando di distogliere l'attenzione.

<< si signora..>> esclama Nick

Cerco di evitare lo sguardo di Cristian che mi osserva senza sosta ,mi vergogno da morire non oso immaginare cosa sta pensando. Arrivati finalmente in paninoteca. Scendiamo dalla macchina e senza preavviso Cristian mi prende la mano intrecciando le nostre dita, io resto per un attiamo di sasso poi mi ricordo che noi in questo momento siamo una coppia. Ci sediamo a tavola, mi sento terribilmente in imbarazzo non riesco ad alzare lo sguardo dal menù .

<Aria domani mamma ci ha invitato a pranzo a casa loro, mi ha chiesto di convincerti a venire, stavo pensando che se ti senti più sicura potremmo portare anche Cristian con noi> mi dice speranzoso

Senza RegoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora