1: Bistecche di Maiale e Progetti Futuri

307 11 0
                                    

Torno a casa letteralmente sfinita, sono le sette e mezza di sera e stavo dentro a quella libreria dalle sette di stamattina. Non dico che non mi piacesse il lavoro lì dentro, è meraviglioso, solo che un po' stressante.

Appena rientrata sento un profumo di carne... mi dirigo verso la cucina e vedo Alec seduto a tavola che mangiucchia un poco di formaggio, la tavola apparecchiata e la carne sulla piastra. Mentre entro alza la testa e mi saluta:

"Ciao tesoro."

Io e Alec non siamo sposati, io ho ventidue anni e lui ventiquattro, ma stiamo insieme da cinque anni.

Alec è alto, con i capelli neri e gli occhi blu, come alcune bottiglie che si vedono in giro. È muscoloso il giusto, né troppo pompato né magrissimo.

Io invece ho i capelli rossi e gli occhi verde magnetico.

Dove viviamo noi vivono anche mia sorella, Lucy, e il suo fidanzato Max; dovrebbero stare qui da un momento all'altro.

Lucy ha i capelli castano chiaro ed è bellissima, mentre Max ha i capelli ricci e neri e gli occhi scuri.

La casa è molto grande, con tre camere, di cui una ne avanza, piscina, sauna, quattro bagni... un vero paradiso.

"Che fai lì impalata, Lily? Di solito ti precipiti sempre a vedere se niente stia andando a fuoco su quel fornello." Dice Alec sorridendo.

"Rimuginavo sui vari significati della vita! Sono cose importanti, non sottovalutare il mio ego filosofico!" Rispondo io, facendo finta di essermi offesa.

"Ok, ok, non ti agitare!" Non si trattiene e comincia a ridere.

Torno all'ingresso, appendo la giacca e dò un'occhiata alla carne sulla piastra; tutto regolare, lo sto educando proprio bene.

"Ti sei ricordato che stasera verranno anche Mary e Mark con Alex?" Gli chiedo scettica.

Mary e Mark sono due nostri carissimi amici non ancora sposati ma che già hanno un bambino: Alexander Max Junior. Si chiama così perché Max, il mio futuro cognato, è il suo padrino, mentre Alec sarà il suo pediatra. Tra l'altro Mary ha duvuto partorire sul nostro divano di pelle senza medici a causa di un imprevisto e, datosi che Max è professore di anatomia e Alec fa il pediatra, si sono improvvisati ginecologi.

Quindi Mary e Mark, come segno di ringraziamento verso Alec, l'hanno chiamato come lui.

"Ovvio, non sono ancora stato colpito dall' Alzheimer, grazie." Replica lui.

In quel momento suonano e vado ad aprire: Lucy, Max, Mary, Mark e Alex, nel passeggino, sono davanti alla porta tutti sorridenti. Li faccio entrare e arriva anche Alec, che prende in braccio il suo piccolo omonimo e lo culla facendogli le smorfie. Si avvicina anche Max comiciandogli a fare Bubu Settete, e Alex lancia un gridolino di gioia. Quei tre hanno formato una specie di lega dei maschi. Alex quando mi vede è abbastanza contento, ma preferisce Alec e Max. Con Lucy invece i rapporti sono sempre tesi.

Entriamo tutti in cucina e ci sediamo.

"Alex ha già mangiato?" Chiedo io.

"Oh, sí. Stai tranquilla, è pieno come un uovo." Risponde Mary muovendo leggermente il passeggino, e si sente Alex fare quei versetti assurdi che fanno solo i bambini di cinque mesi.

Max prende la carne e mette una bistecca di maiale in ogni piatto, mentre Alec va al frigo e prende birra e salse varie.

Finalmente ci sediamo e cominciamo a mangiare:

"Allora, ma voi due, ora che siete mamma e papà, non dovreste pensare al matrimonio? O almeno COMINCIARE a pensare." Dice Alec.

Mark, che sta bevendo la birra dal bicchiere, quasi si strozza e Mary gli batte la mano sulla schiena, mentre io cerco in tutti i modi di non ridere come una cretina, rischiando di strozzarmi a mia volta.

"Perché ancora non..." attacca Mary, ma in quel momento Alex scoppia a piangere e si deve interrompere. Quando riesce a calmarlo si rigira e dice:

"Però, buona questa carne, complimenti Lily!"

"Non l'ho cucinata io, ho avuto orario continuato. È stato Alec, oggi è stato il suo giorno libero."

Alec sorride soddisfatto e io gli mollo una gomitata nelle costole.

Finiamo di mangiare e ce ne andiamo in salotto, mentre Lucy prende del vino bianco e dei piccoli calici di cristallo. Lei è un'intenditrice di moda e vini.

Brindiamo e verso l'una Mary e Mark se ne vanno.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Cari lettori, volevo solo dirvi che per la storia mi sono inspirata a "Sotto lo Stesso Tetto" di Carmuz. Vi consiglio di leggerla perché è una storia profonda e bellissima e mi ha colpita da subito.

Scusate eventuali errori ;)

C'è una casa a Londra...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora