Io e Alec aspettiamo per quasi due ore, fino a quando non ci chiamano.
Quando entro la dottoressa mi stringe la mano:
"Lily! Che piacere, che piacere."
"Dottoressa Rojas, piacere mio."
"E lui suppongo sia il tuo fidanzato..."
"Marito" dico io "Alec Lightwood. Alec, lei è la dott.ssa Rojas."
"Piacere."Fa la dottoressa. "Bene cara, stenditi pure e solleva la maglia."
Faccio come ha detto e mi spalma sopra la pancia una crema fresca.
"Allora cara, come stai? Dolori, fitte, voglie..."
"Lo sento muoversi da qualche giorno. Oggi ho avuto un po' di nausea mattutina, niente di che."
Alec mi sta tenendo la mano e sorride, ma la dottoressa coglie il movimento:
"Siete molto uniti?"
"Oh, sí. Siamo stati insieme cinque anni e a marzo ci siamo sposati."
"Questo è un bene. Durante la gravidanza la donna perde sicurezza e gli unici punti di riferimento sono gli amici stretti e il proprio compagno. Un secondo, controllo il sesso del bambino..." La mano di Alec stringe forte la mia. "Una femmina."
"Sta bene?" Chiedo io.
"È in ottima salute." Conferma la dottoressa.
La stretta di Alec si allenta. Ce ne andiamo e torniamo a casa, dove troviamo anche Mary, Mark e Alex.
"Allora?" Chiede Lucy. "Io volevo che Mary avesse una femmina e invece è un maschio. Ti prego, dimmi che il tuo è femmina..."
"È femmina, in ottima salute anche." Dice Alec. Max gli si avvicina:
"Tu che volevi?"
"Se devo essere sincero, una femmina."
"Sarai un buon padre, Alex è pazzo di te." Dice Mark.
"Allora chiamate la piccola Lucy, così sarà pazza di me." Fa Lucy.
Io e Alec ci guardiamo: già avevamo cominciato a pensare a nomi vari.
"Noi pensavamo di chiamarla Ethel Myra." Dico guardando Lucy.
"Wow, sono belli!" Fa Max ammirato. Si alza e prende un po' di vino e un bicchiere di succo di frutta per me. Versa vino a tutti, poi alza il bicchiere e dice solenne:
"A Ethel Myra Lightwood! E ai futuri genitori!" Brindiamo e beviamo tutti.
Andiamo a dormire, ma nel bel mezzo della notte mi sveglio per una fitta fortissima. Anche Alec si sveglia e mi massaggia la pancia con movimeni circolari e lenti.
Il giorno dopo devo tornare a lavoro e quando sto in libreria comincio a guardare qualche libro per vedere se c'è qualcosa per Ethel.
Verso le undici entra un cliente che fa:
"Signorina, cerco qualcosa per una bambina che nascerà tra poco. Ha qualcosa?"
È completamente imbacuccato, ma io lo riconosco subito.
"No, Alec, ho già controllato." Lui mi guarda.
"Volevo farti una sorpresa!" Inarco scettica le sopracciglia e scoppiamo a ridere.
Avere un figlio sarà anche impegnativo, ma se hai qualcuno che ti ama accanto senti che arriveresti anche in capo al mondo. Perché non saresti sola.
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EHIII! Ciao a tutti, lo so, queto capitolo fa un po' schifo, solo che diciami che oggi non ero in vena. Vi prometto che rimedieró il prima possibile... spero.
Vi ringrazio di stare leggendo, perché per me è un grandissimo è un grandissimo piacere avere anche solo una visualizzazione.
A presto.
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C'è una casa a Londra...
Fanfiction- Una donna - Un uomo - Una casa - Londra Questi sono gli elementi fondamentali che ho usato per questa storia. Ora sta a voi dirmi se bastano. Sta a voi dirmi che non so scrivere. O che so scrivere. Dipende da voi farmelo capire, perché io lo capi...