Mi sono presa qualche settimana di ferie per poter organizzare il Matrimonio. Ora è gennaio e stavamo pensando marzo, possibilmente il 21, il primo giorno di primavera.
Io e Alec stiamo dando di matto. Io soprattutto. Cercare ristoranti, chiese, decorazioni, inviti... sto seriamente pensando al suicidio.
Gli inviti abbiamo deciso di spedirli esattamente due mesi prima dell'evento, così ora possiamo fare con calma.
Anche Lucy, Max, Mary e Mark ci aiutano come possono.
Abbiamo deciso di farlo nella chiesa di Londra, ora stiamo scegliendo le decorazioni e dopo comincieremo a pensare al vestito. Io vorrei una cosa semplice, ma Alec non è d'accordo:
"Dobbiamo trovare un vestito degno della tua bellezza. Quindi sta zitta."
"Tanto quando sceglierò il vestito tu non ci sarai, lo vedrai solo quel giorno."
"Giuro che se è un vestito semplice e brutto ti uccido sull'altare. "
Sempre così gentile e diretto il mio futuro sposo.
Se devo essere sincera sono emozionatissima e non vedo l'ora di poter finalmente dire che Alec è mio marito e non più il mio fidanzato.
Gennaio sembra passare a una velocità allarmante e viene febbraio; stamattina devo andare alla boutique con Mary e Lucy per cominciare a vedere il vestito.
Arriviamo che sono in preda all'ansia e entriamo, spieghiamo alla commessa che cerchiamo un vestito per me e lei ci fa vedere tutti i vestiti migliori: ce n'è uno con la gonna gonfia, uno tutto ricoperto di perle, uno strettissimo che non mi fa respirare... ma il più bello di tutti è uno abbastanza stretto ma non troppo, con la gonna che ha uno spacco sul davanti all'altezza delle ginocchia da dove esce la sottogonna; ha una strascico lunghissimo dietro e il velo che ricade giù e struscia per terra ancor più lungo del vestito.
Decido di provarlo, così Mary si siede pronta a fare il giudice e Lucy mi aiuta a metterlo. È comodo e semplice come lo volevo io.
Lucy mi guarda a occhi sbarrati e si commuove leggermente, poi mi porta fuori e Mary scoppia in singhiozzi vari.
Porterò questo.
La sera Alec vede che sono ansiosa, così mi abbraccia e mi tranquillizza.
Gli inviti già li abbiamo mandati, ora tocca al ristorante e al menu. Ne scegliamo uno a base di pesce e il buffet si farà sulla piscina accanto e ci sarà una fontana di cioccolata calda in cui bagnare la frutta.
Arriva la sera del 20 marzo: per tutto il giorno io e Alec non ci siamo potuti vedere e sto con un'ansia addosso che non si immagina. Decido di provare la seconda volta il vestito, così chiamo Lucy che mi aiuta, ma quando mi guardo allo specchio scoppio a piangere senza ritegno. Quando riesco a calmarmi mi metto a letto e mi addormento.
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Scusate se è corto ma non avevo idee :'(
Scusate eventuali errori
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C'è una casa a Londra...
Fanfic- Una donna - Un uomo - Una casa - Londra Questi sono gli elementi fondamentali che ho usato per questa storia. Ora sta a voi dirmi se bastano. Sta a voi dirmi che non so scrivere. O che so scrivere. Dipende da voi farmelo capire, perché io lo capi...