Una mattina a metà del nono mese mi sveglio debole e non ho voglia di scendere. Verso le dieci mi arriva una strana fitta, così Alec mi massaggia la pancia, come al solito.
Ma non funziona.
Vengo assalita da un'altra fitta ancora più forte, e poi un'altra, e un'altra ancora... poi sento la contrazione.
Urlo per il dolore e Alec capisce, così mi prende in braccio e mi porta in macchina con Max che guida, mentre Mary, Mark e Lucy vanno con un'altra macchina.
In ospedale mi portano in sala parto e comincio urlare di dolore.
"Mi ascolti: ora deve spingere, forte."
Alec non l'hanno fatto entrare e con me c'è Lucy che mi incita a spingere.
Il dolore è fortissimo.
Ma qualcosa non va, la piccola non usciva.
Un medico esce e parla con la gente fuori, poi rientra e prende una siringa.
"La dobbiamo sedare. Stia tranquilla. Non sentirà niente,"
Annuisco, così mi sedano e il buio mi circonda.
Quando mi sveglio non apro subito gli occhi; prima riacquisto la sensibilità degli altri sensi: una mano dal tocco familiare stringe la mia.
Quando alla fine apro gli occhi metto a fuoco l'immagine di Alec, teso e preoccupato, ma che quando capisce che sono sveglia si accascia sulla sedia sospirando.
"A - Alec..."
"Shhh, sta tranquilla. È tutto ok."
"Che... che è successo? "
"La piccola non riusciva a uscire. Ti hanno dovuto sedare e farti fare il parto cesareo."
Scosta la coperta e il camice, scoprendo una lunga ferita sutto l'ombelico.
"Quanto tempo ho... ho dormito?"
"Sono passate sei ore da quando ti hanno sedata. La piccola è uscita del tutto quattro ore fa."
"Come... come sta?"
"Sta bene. Sono riuscito a tenerla in braccio per un po'. È sana." Chiudo gli occhi e sospiro.
"Com'è?" Alec sorride. Si sta commuovendo.
"Ha i tuoi occhi. È bellissima."
"Dove sono gli altri? "
"Tutti fuori, se vuoi li faccio entrare uno alla volta." Annuisco.
La prima è Lucy. Preoccupatissima mi abbraccia.
Poi Mary con in braccio Alex. Max. Mark. E Ethel.
Me la mettono tra le braccia mentre dorme. È piccola, indifesa. Ma bellissima. Mi viene da piangere. Alec si avvicina e si siede accanto a me, lo guardo e mi bacia.
"È bellissima..." Sto piangendo e non riesco a fermarmi.
"Lo so." Piange anche lui.
Ethel muove le manine e una mi sfiora la guancia.
Siamo diventati genitori. Siamo una famiglia.
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C'è una casa a Londra...
Fanfiction- Una donna - Un uomo - Una casa - Londra Questi sono gli elementi fondamentali che ho usato per questa storia. Ora sta a voi dirmi se bastano. Sta a voi dirmi che non so scrivere. O che so scrivere. Dipende da voi farmelo capire, perché io lo capi...