Hallioween da urla di piacere passò un po' così. Tra alcool e droghe i grifogiorgi non erano così male. Mi aspettavo peggio.
Alcuni andati in coma etilico e ancora in infermeria. Principianti.
Alla festa nella sala comune di griffoncini, le gemelle wislei, sorelle maggiori di Ronina, con grosse tonde e sode tette anche loro hanno fatto imbucare molti ragazzi di altre case, e c'era anche quella bellissima zoccola di B.B.B.B. tra quelle poche putane di serpebello. Probabilmente l'hanno fatta entrare per sue bellissime tette e lei era venuta perché la festa dei serpentini faceva cagare.
Devo ametere che ho perso la testa quando l'ho vista entrare con quella maglietta nera con una scollatura a v profondissima, però non potevo avicinarmi perché ci odiamo. Sisi ci odiamo. Io odio lei e lei odia me. Cyka blyat.
Perciò aspettato che si umbriacasse peggio di me per fare mia mossa.
Io rimasta tutto tempo sui divanetti in un angoletto con Ronina e Ermion a ridere e tirare col naso maggica polverina. Loro fantastici, soprattutto Ermion che non aveva mai tirato. Cucciolo. Dopo un po' si sono messi a limonare e Ronina con gonna a cavaluccio su di lui faceva movimenti ambigui. Secondo me stavano scopando o forse se lo stavano immaginando, talmente strafatti come sono, ma dubito eh.
Quindi, me ne sono andata dalle gemelle molto simpatiche che ballavano in mezzo alla sala. La musica era una merda o forse me la stavo immaginando. Molti grifongiorgi a ballare ma lo spazio così poco e stavamo tutti incollati all'altro che manco in metro in ora di punta ci si palpava così. Ma io cercavo qualcun'altro. E non era da nessuna parte, kurva khrebet rasputnaya.
Stavo perdendo le speranze e andare fuori a bere vodka da sola, forse andata via, quindi prendo vodka e vado verso l'uscita per bere in posto tranquillo quando qualcuno mi mette le mani sui fianchi e si avvicina al mio orecchio per urlarmi un "DO CAZZO VAI?".
Cerco di girarmi ma questo qualcuno circorda le braccia alla mia vita e la presa si fa sempre più forte. Non credevo potesse avere tutta questa forza o forse sto immaginando che ci sia qualcuno a bloccarmi.
Ma sento il suo corpo attaccato al mio. Sento due tette enormi premere contro la mia schiena. Cerco di girarmi ma una sensazione di piacere mi pervade quando mi succhia il lobo e scende lentamente leccandomi il collo. Quando risale lascia alcuni baci e torna all'orecchio per sussurrarmi una cosa secsissima, che mi ha fatto sentire i brividi lungo la schiena: "Ti ho fatto una domanda."
Ed è stato allora che con la coda dell'occhio ho notato un ciuffo biondo.
Sta putana meraviliosa.
Io non capivo più niente.
"Vabbe ho capito, ci penso io" mi sospinse in avanti facendomi intendere di volere andare da un'altra parte. Io d'accordissimissimo oppure alkogol in mio corpo che fa tuto.
Uscite dalla sala comune di grifongiorgio, mi prende la mano e quadro che fa la guardia infame ci vede e urla qualcosa ma B.B.B.B. le mostra il dito medio.
Credo di amarla.
Mi tira e non so dove mi porti. Ma io ti seguo e basta. E potrei rimanere così per molto, molto tempo purché possa vedere il tuo splendido didietro.
Di tanto in tanto ti giri per guardarmi e accenni un sorriso. Non so quanto ti costi lasciarti andare così, soprattutto con me, dopo tutte quelle volte che ci siamo insultate pesantemente. Probabilmente corri così velocemente perché preferisci che non ci veda nessuno.
Forse era meglio se non ti conoscevo. Forse sto sognando. Forse era meglio se rimanevo a casa, al freddo, in effetti mi mancava tanto la Siberia i moya mama.
Ma non riesco a pensare lucidamente adesso con te, che mi tiri la mano per andare chissà dove, e io che mi lascio trascinare ovunque, boh forse perché sei tu e molto probabilmente perché potrei farmi tutte le scale di oguorts rotolando insieme ai cocci della bottilia che mi portavo dietro. Non so che poteri ho per riuscire a mantenere integra una bottilia da ubriaca.
Non so come ma arriviamo al cortile della torre dell'orologio senza incontrare Mr.Prrr o Argha Gazzella, la guardiana di oguorts, o comunque altra gente. Forse Gazzella si è ubriacata e dimenticata di chiudere il portone, ma vabbe.
B.B.B.B mi trascina fino alla fontana. Mi fa sedere sul bordo e fa lo stesso. La fontana è antica e in rovina ma non ci interessa se non stare insieme. Senza tutto quel rumore possiamo parlare senza avere l'acufene il giorno dopo.
Alzo lo sguardo al cielo e per un attimo rimango senza parole, come se ne avessi dette molte prima.
Non mi ero mai soffermata a guardare il cielo a oguorts. Un mix di puntini e una palla luminosa splendono nel cielo. Ma lì con Droca era spettacolare. Quindi, riformulo: il cielo è un'immensa distesa di nero cosparsa di tante, tantissime stelle che formano figure e raccontano storie. E poi c'è la Luna, che quasi splende in disparte, con qualche nuvola grigia intorno. Pian piano si spostano mostrandola per intera. È piena e così luminosa stasera, un po' come te, che mi riporti coi piedi per terra scrollandomi la spalla, ricordandomi che sono un essere minuscolo e quasi insignificante nell'universo con una bottilia di vodka in mano che vuoi bere anche tu, con me, sotto questo immenso cielo.
Perciò te la cedo senza troppe smancerie.
Ho già detto quanto sei bella alla luce della luna? Bevi un sorso e ti tieni la bottilia stretta in mano. Tu non lo sai ancora ma sono molto gelosa della mia vodka e la rivoglio indietro.
"Droca"
"Errina"
Però non riesco a dirtelo. Così allungo la mano per riprendermela ma la riavvicini nuovamente alla tua bocca per gustarti un altro sorso. Quando ti stacchi, intravedo un sorrisino compiaciuto che non riesci più a tenere nascosto. Sta bastarda ha capito il mio punto debole. Sì, ma adesso tocca a me divertirmi.
Accenno un sorriso che non promette nulla di buono e tento un altro agguato alla mia bottiglia quando è lontana dalle tue labbra ma lo noti e ti giri, cercando di proteggerla con il corpo.
Approfitto della tua posizione per prenderti alla provvista poggiando appena le mani ai lati del tuo busto.
"Ahhhhhh nonono Err" mi supplichi quando il tuo corpo si scuote involontariamente e ti accasci su di me, la bottiglia ancora in mano e la testa sul mio petto.
Le mie mani andarono ad ancorare la tua vita e per un attimo mi dimenticai completamente della mia vodka. Volti leggermente la testa e mi guardi. I tuoi occhi grigi sono puntati nei miei verdi. Perdo la cognizione del tempo ogni volta che mi dai una scossa al cuore.
Chino leggermente la testa e avvicini la tua eliminando completamente le distanze. Le nostre labbra si sfiorano ancora una volta prima di sentire un'orrenda voce roca alle nostre spalle.
"Ah, carne fvesca ciovane"
Era Fenrira Greyback.
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Dalla Russia con furore
HumorQuesta storia non ha senso. Allora perché scriverla? A me, personalmente, rincoglionisce scrivere a cazzo di cane e soprattutto, fare errori consapevolmente mi vien difficile. Quindi perché sorbirmi tutto questo? Perché riuscire a farla ridere è la...